lunedì 10 novembre 2008

ITALIA-AUSTRALIA


20-30

Perché essere delusi quando una delle 4 nazionali più forti al mondo batte l'Italia (n. 12 del ranking mondiale) con uno scarto accettabilissimo?
Perché stavolta l'Australia la si poteva battere. Quando ci capiteranno dei Wallabies così imbolsiti e spaesati? Sarebbe stata una delle più grandi sorprese degli ultimi 10 anni, al livello della vittoria del Giappone contro la Scozia nel 1989.
E mi avrebbero ripagato per una coda di 2 ore in tangenziale per raggiungere lo Stadio Euganeo. Mi sono perso anche gli inni nazionali. Mai avuto pulsioni nazionaliste, ma l'inno in uno stadio di Rugby è un momento che nella vita va vissuto.
E la meta con cui l'Australia ha vinto? Quantomeno viziata da un'ostruzione. Ho tutte le ragioni per dirmi deluso sul piano del risultato. Bella Italia, ma manca ancora il solito centesimo per fare un milione. Manca da tempo. Accontentiamoci, sperando che prima o poi la Banca del Talento Rugbystico decida di donare a questa nazione una infornata di talenti che preferiscano uno sport vero alla caccia alle veline.
La delusione non riguarda invece il contorno. Pubblico eccezionale, compagnia da applausi, grande partecipazione e la certezza che qui in Veneto il Rugby non è uno sport, è una Religione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

come al solito il rugby non fa meta nel blog. A quando un topic interessante ;-) ?

Giampiero Novello ha detto...

I Rugbysti leggono il blog, ma non intervengono perché di solito non si esprimono a parole.

Unknown ha detto...

come prima partita dal vivo, non mi posso lamentare. Soprattutto perchè non ci capivo un cazz. Non sono rugbysta nè prete ma allo stadio ci ritorno volentieri,almeno per partire 3ore prima e avere il tempo di dire:"desso me bevo na biretta".