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La batterista si sta avvicinando! |
GIRLSCHOOL
+ CELLULITE STAR + CROMO
25 aprile 2015
Work In Progress
(Albignasego – PD)
Quando il 25 aprile
include grigliata infinita™™
nelle campagne di Sinistra Piave, un saggio uomo di mondo prevede una
serata di immobilismo digerente (tipo l'anaconda quando si mangia un
tapiro). Ma la saggezza alberga altrove, sennò adesso avrei un
lavoro come usuraio e non farei un corso per “Venditore di Fumo e
Cultura” (ottimo, peraltro, nei salotti medioborghesi dove tutti
hanno la sindrome da deficienza culturale e non smentiscono mai le
boiate che sparo per paura di fare figuracce).
Ed
ecco l'intuizione: perché non percorrere 100 km in piena fase
digestiva alla volta di Albignasego per vedere una band di signore
british mai state belle ma poderose sì? Gente che tra fine
'70-inizio '80 ha avuto il coraggio di farsi i Motorhead. Gente che a
più di 50 anni gira l'Europa su uno scassato tour-bus per il solo
piacere di suonare (giacché credo improbabile riescano a campare di
musica, oggi che i CD hanno gli stessi dati di vendita delle VHS).
Gente che va vista, anche se non mi ricordo mai i loro pezzi e devo
farmi un ripasso stile “notte prima degli esami” per arrivare
preparato.
Il
Work in Progress è un capannone nella periferia padovana, che solo
per il fatto di essere in zona Padova è irraggiungibile. In realtà
dovrebbe essere facilissimo, ma sarà il mio DNA trevisano, sarà la
perfidia degli ingegneri locali, sta di fatto che ci si perde come al
solito.
Alla
fine si arriva al WIP: accogliente live club dotato spazi “modesti
e onesti” con geometrie non euclidee,
privée
con divanetti da provini porno, bancone con spina finta ammantata con
sudario nero per occultare il barista che ti versa la birra dalla
bottiglia, cesso che alle 22.31 si arrende alla scarsa mira degli
avventori, acustica prepotente e pesca di beneficenza (no...
purtroppo il mio desiderio di anzianità mi ha fatto sperare, ma non
c'era).
CROMO.
Arrivo che sono alla fine: mi becco un pezzo manowariano pieno di
capelli e borchie, ma non faccio in tempo a fare headbanging
(reggendomi la parrucca che sennò vola via) che la band saluta e se
ne va. Giudizio impossibile da formulare, ma se la band avesse la
possibilità di fornirmi due casse di vino buono e un kg di
prosciutto, potrei anche scrivere che sono i Salvatori del Rock.
CELLULITE
STAR. All-female band della zona che, a giudicare dalle recensioni in
giro, pare aver imboccato la strada giusta con l'ultima uscita. Sfiga
vuole che la drummer titolare si sia infortunata e quindi ci sia una
sostituta che, seppur validissima, non permette di andare oltre una
mezzoretta di show. A me, onestamente trasmettono poco o niente su
album, anche se con l'ultimo c'è stato un miglioramente. Certo che,
volendo dire la propria tra hardrock e punk, servirebbe un'irruenza
che non si è vista e quindi rimando tutte alla prossima occasione.
GIRLSCHOOL.
A un'età in cui di solito si diventa nonne (in Italia, mentre in
Inghilterra si può anche diventare bisnonne), le 4 inglesi macinano
ancora show in giro per il continente e raramente sbagliano un colpo.
Impossibile che sbaglino stasera, visto che il loro compito è
spaccare tutto e aiutarmi a digerire. A essere eleganti, si potrebbe
dire che il tempo è stato clemente con le GS, ma mentirei, perché
la batterista Denis Dufort è la Maga Magò con qualche anno in più
e una dieta di birra/porridge/salsiccia. La cantante/chitarrista Kim
McAuliffe assomiglia magicamente ad Alice Cooper senza trucco + Biff
dei Saxon coi capelli tinti, ma assicuro che è molto meglio adesso
che negli anni '80. Si salva la bassista/cantante, che pare una
maestra d'asilo, ma è anche la migliore strumentista della serata e
fa tiri da manicomio come girare la testa a 360 e chiedere al
pubblico di non usare i flash (leggo ora che è anche astrologa, il
che non spiega niente ma la vita è sempre una lunga ricerca verso
l'equilibrio mentale). Jackie Chambers, infine, è una discreta
chitarrista, gran bella donna, con pose da Rocker navigata e il
completino in pelle che fa ululare ben più di un fan tra il
pubblico.
Scaletta
di classici, quelli che fanno buttare a terra gli over 50 ma che
esaltano anche i fans nati in anni meno clementi per l'HeavyMetal e
più clementi per le chiome. Noto tra il pubblico anche donne di età
varia... fenomeno inspiegabile, spero che qualche antropologo possa
aiutarmi.
Lo
show si chiude in gloria e accenni di pogo, foto di rito e certezza
che le GS saranno ancora qua a randellare quando io avrò avviato la
mia carriera di osservatore di cantieri e ponteggi.