giovedì 26 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - seconda parte della terza parte



Sabato  - i calibri pesanti

SABATON.
Se i Crashdiet sono gli svedesi da “cocaina-fisichetto-attiragnocca”, i Sabaton sono la loro nemesi “birra-panza(o muscolone)-scacciafiga”. Peraltro in Germania hanno più chances di rimorchio i Sabaton... Concerto dinamitardo e ipertrofico a dir poco: la band zappa come un agricoltore della Bassa Veronese, tastieroni con fanfare e cori marziali da invasione della Polonia. Ripetere lo schema per circa un'ora, con aggiunta di fiammate e petardi e un po' di sano nazionalismo scandinavo. Risultato: un trionfo assoluto. Sul podio del BYH 2012 ci vanno anche i Sabaton.

SUICIDAL ANGELS.
Che abbiano suonato lo so unicamente perché c'è scritto nel programma.

GOTTHARD.
Curioso avvicendamento nelle prime file: solo per la durata dello show dei Gotthard, compaiono coppiette normo-vestite e innamorate, famiglie con bimbi, uomini d'affari, gente con un futuro.
Visto tutto il concerto in prima fila. Il nuovo cantante è bravo, simpatico e sorridente, davvero impeccabile come esecuzione... MA rispetto a Steve Lee ha carisma zero. Che gli altri siano macchine da guerra e non sbaglino un colpo è assodato (Leo Leoni sembra un carrozziere, però), tuttavia i Gotthard li andavo a vedere per Lee, il miglior frontman in circolazione: adesso hanno solo un buon cantante. Magari migliorerà in futuro, ma per me ora come ora non c'è alcun motivo per rivederli live.

PAIN.
Disgraziatamente persa la loro esibizione, perché nel frattempo suonavano gli Edguy e succedevano cose impensabili. A quanto mi hanno detto, anche sul palco dei Pain son avvenuti fatti irriferibili.

EDGUY
Tobias Sammet è vanitoso come un gallo cedrone: salta, balla, fa gli acuti con la lingua fuori, si lancia in infiniti monologhi (in tedesco) che fanno ridere tutti esclusi noi stranieri. Eppure non gli basta, vede due-tre persone che non lo seguono come dovrebbero e scatta il piano diabolico. Intento in un acuto spaccatimpani, il piccoletto mette un piede in fallo e vola giù dal palco: 2 metri senza paracadute e schianto sul cemento. Panico nelle prime file (c'erano solo ragazze e morosi delle stesse), l'eroico frontman torna dopo qualche minuto e si vede che è un catorcio, ma continua lo show per un'oretta, facendosi rammendare ogni tanto dai paramedici. Il pubblico, ubriaco e quindi privo di memoria a breve termine, dimentica l'accaduto e fa festa. Si assiste anche a un metallaro di mezz'età che abborda una giovine decidamente priva di memoria a breve termine e tenta in tutti i modi di farci un figlio, mentre la ragazza si salva solo perché nei cori salta e quindi lo stupratore deve ricominciare daccapo. Fine concerto, fuochi d'artificio, Sammet che pregusta le prossime settimane di convalescenza a casa dei suoi, morti ubriachi a terra in numero crescente, corsa disperata a spendere gli ultimi spiccioli in cibo-bevande, mentre la security lentamente spinge la massa metallara verso il secondo palco e si comincia a smontare le strutture.

Pausa gastronomica. L'unico stand rimasto aperto è un sospettissimo “Asian Food”. In realtà è cibo per suini. Riso con verdure oppure spaghettini con verdure, cucinati a caso. Se vuoi fare il fenomeno, ti ci buttano sopra anche pollo piccantissimo (sicuramente non pollo tedesco, visto che tale volatile non esiste laggiù). Poi si può condire a volontà con salsa di soia (90% di sale, minimo) e la salsa piccante “GnancaOmo” (definizione rivolta ai soli veneti), che rappresenta una dura prova nell'ingestione, un cimento per professionsti nella digestione ma un'impresa titanica nell'espulsione.

EXODUS.
Me li vedo perché suonano indoor come ultima band e la zona all'aperto sta venendo rapidamente sgomberata. In realtà il mio scopo è trovare bicchieri vuoti da riportare in cassa per accumulare buoni-birra, quindi gli Exodus scassano solo le palle. Comunque, show a velocità sparata per headbanging folle che fa anche un paio di vittime tra i fans (se quello davanti tira la testa indietro e quello dietro tira la testa avanti, immaginatevi il risultato).

Buonanotte a tutti, il festival è andato anche quest'anno. M anon è finita, abreve il report sul Festival che tutti avreste voluto vedere e che invece ho visto solo io (e non è il Bang Your Head).

martedì 24 luglio 2012

Bang Your Head 2012: prima parte della terza parte



...o meglio...



Sabato 14 luglio - prima parte

In quanto poser borghese da salotti buoni, mi permetto di perdermi i Sister (già visti, sono dei poveracci), i Lanfear (ti pare che mi metto ad ascoltare prog di prima mattina?) e i Warbringer (arrivo che suonano le ultime due, vado a fare shopping e mi dimentico che esistono).
Il clima è migliorato rispetto al giorno prima, il sole scalda e verso mezzogiorno è obbligatorio mettersi in mutande (evitando zone d'ombra, dove la temperatura scende di 20°): sarà che oggi non ci sono menagrami come i Venom o i The Devil's Blood a causare nubifragi.
Segnalati tedeschi svenuti sull'asfalto già dalle prime ore del mattino, sospetto che li mettano là come decorazione prima dell'apertura cancelli.

BREAKER.
Non esistesse la Germania, i Breaker avrebbero passato l'estate presso qualche lago del Michigan, come loro abitudine quando staccano dalla fabbrica. Da queste parti vanno matti per quelle band che hanno fatto un album negli anni '80 e poi sono sparite: i Breaker infatti hanno fatto poco di più e saltano fuori da qualche annetto per tour amarcord. Arzilli, ma pensionati. Cantante peggio vestito del festival (scarpe inglesi, jeans scuri, maglietta trucida, gilet di raso, capelli da assicuratore).

TANKARD.
Dedicare la propria carriera musicale alla celebrazione della birra (con qualche incursione in altri selezionati alcolici) risulta credibile solo in Germania. Sta di fatto che, dopo 30 anni di show nelle birrerie di tutto il mondo, pochi dal vivo spaccano come i Tankard. Il cantante Gerre è la rockstar più idiota del pianeta e il tripudio finale con una ventina di obesone teutoniche sul palco a ballare fuori tempo è valso la pausa che mi sono preso dal cibo e dalla birra. Di gran lunga la band col maggior numero di fans disadattati.

AXXIS.
Tra le band più simpatiche del Festival, con strumentisti variopinti (tastierista Branduardi, chitarrista minorenne, sezione ritmica che come al solito nessuno guarda) e con il cantante Bernhard Weiss che canta da paura e si muove come non avete mai visto nessuno muoversi (praticamente un'ora di “danza delle scuse” del Dr. Zoidberg). Poi la trovata di far salire sul palco il bimbo Justin, 6 anni con parrucca a-la Cinderella e chitarrone di gomma: il pubblico è impazzito per questo mini-motivatore, ha consumato ancora più birra e ha urlato a caso tutti i cori degli Axxis. Buona musica-spettacolo-bambini-pause birra-cori = ricetta per il successo.

PRIMAL FEAR.
Dei Primal Fear non impressiona la musica (Judas Priest + Accept + Metallone Tedesco Standard, devo dire che apprezzo da anni), ma la forma fisica di Ralph Scheepers, che a 47 anni è grosso e tirato a palla. Visto che non è il caso di avviare il discorso “bodybuilding”, aggiungo che la sua prestazione è al top e che fa agilmente le scarpe a quasi tutti gli altri cantanti in giro: peccato che, causa fisico tiratissimo e scolpito, non possa essere un sex symbol in queste lande dove la panza regna sovrana.

PRIMORDIAL.
Nulla contro di loro (sono irlandesi, pittati, trucidini, forse anche interessanti), ma sono rimasto un'oretta a prendere il sole. Però ho capito che un irlandese con birra tedesca in corpo non parla lingue comprensibili a me.

Pausa gastronomica. Tra le varie prelibatezze, decido di dedicarmi al pesce: il chioschetto vende panini con pescione crudo e contorno di cipolla, di certo il meglio per chi cerca l'amore al Bang Your Head. Avendo io già trovato l'amore, dirotto su panino con backfisch (trancio di pesce a caso) fritto e rifritto con salsa all'aglio. Goduria per 3 minuti, poi necessarie 3 birre per mandarlo già e 3 giorni per la digestione completa.
NOTA. Col termine “backfisch” in tedesco si indica anche “ragazza adolescente”: potrei aver sperimentato il cannibalismo, a quanto ne so.

venerdì 20 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - Seconda parte della seconda parte



Venerdì 13 luglio – seconda parte

KAMELOT.
Finalmente, dopo 3 tentativi, riesco a sentire la voce del cantante dei Kamelot dal vivo: sarà perché l'hanno cambiato? Il nuovo Tommy Karevik è un portento, anche se diverso da Kahn: però gli fanno fare le stesse mossette del predecessore, così i tedeschi ubriachi non se ne accorgono. Corista-velina d'ordinanza e tastieroni pomposi. Su “March of Mephisto” ci sono ancora le strappone bendate e il testosterone esplode tra il pubblico.

ARCH ENEMY.
Assieme ai Motorhead, la band che ho visto più volte dal vivo e la band che ho più costantemente ignorato. Due canzoni bastano per capire che: Angela Gossow è anomala, in quanto tedesca eppure magra e vegetariana; i chitarristi sono smanettoni senza speranza; il bassista è un troll di caverna dal culone obeso; le canzoni mi sembrano tutte uguali; alla batteria hanno un elicottero.

THIN LIZZY.
Vedi Diamond Head, con due differenze: hanno canzoni migliori e sono molto più disonesti. Birra.

WIZARD.
Cominciano a scendere secchiate d'acqua dal cielo e mi butto al coperto per vedere i Wizard, che ricordavo come una versione teutonica dei Manowar con ancora più cattivo gusto e meno fisico. Direi che siamo là. Birra e gnocchetti col formaggio, ma un paio di cori li ho cantati con soddisfazione. Comunque sostituiscono gli Atlantean Kodex e questo me li fa stare sulle palle.

MOONSORROW.
Suonano indoor a luci spente, tanto che non ho ancora capito che faccia hanno. Mi tocca vederli perché piove, ma diciamo che non vado oltre. Chiome fluenti, comunque, e pure una finnica propensione all'ubriachezza non molesta. Direi che gli ubriachi del nord Europa tendono a essere socievoli e a mettersi fuori gioco da soli.

VENOM.
Piove, ho fame e i Venom mi fanno cagare. Di solito più si è scarsi e più si alzano i volumi: coi Venom siamo all'esagerazione da far girare le palle. Il batterista è meglio di Abaddon ma non è Abaddon, il chitarrista è l'ennesimo mestierante stempiato che schitarra a cazzo. Cronos è grosso e ha l'attaccatura dei capelli talmente indietro che sembrerebbe calvo anche col berretto. Tempo ben speso a mangiare maiale di vario genere.

THE DEVIL'S BLOOD.
Sono le 23, i tedeschi sono tutti sbronzi e l'Hard Rock anni '70 di questi olandesi ricoperti di sangue e con cantante più larga che alta sembra mandare tutti in letargo. A me sono piaciuti tantissimo, anche se col Metal c'entrano zero. Peccato per tutto il contorno esoterico-occulto che, come è noto, mena una rogna da paura e quindi le corna durante lo show le facevo non in stile “R.J. Dio” ma piuttosto a-la “nonna salernitana”. A giudicare dal tanfo che si sentiva in prima fila, il sangue era vero.

ORDEN OGAN.
Oh, suonavano all'una di notte. Ciao.

giovedì 19 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - E avanti...




Venerdì 13 luglio – prima parte

Partiamo malissimo: nell'hotel balcanico mi servono la più misera colazione della storia tedesca, con pane-burro-marmellata-insaccati-caffè-succo. Dove sono i wurstel? E le uova strapazzate? Come mai non ci sono fette di torta al colesterolo né salsicce al curry? E i crauti dove diamine sono spariti? Fosche nubi aleggiano sulla prima giornata del Festival.

VANDERBUYST.
Tra i vincitori del Festival ci sono questi olandesi saltati fuori dal 1982 e decisi a restarci contro ogni logica spazio-temporale. Formazione a tre, braghe elasticizzate, assalto frontale e melodie da plagio (Saxon-Maiden-Thin Lizzy): meglio di così... Pubblico in estasi, consumo alcolico decisamente sopra la media nonostante siamo solo alle 11 del mattino.

CRASHDIET.
Ad uso e consumo delle signore, il più intossicato gruppo svedese mostra gli orecchini e le chiome per una manciata di canzoni. Show da rockerz di livello decente (farli suonare presto significa non dare loro il tempo tecnico per drogarsi), anche se l'attenzione è catalizzata dalla cresta del cantante Simon Cruz, che si muove come un ebete ma in qualche modo se la cava. È chiarissimo comunque che i 4 scandinavi vogliono (nell'ordine): drogarsi, bere, riprodursi. Tutto il resto lo lasciano ai Metallari.

DIAMOND HEAD.
Scusate, ma non riesco a essere così calvo da assistere a uno show dei Diamond Head. Birra. A proposito, pubblico in delirio senza vergogna.

FIREWIND.
Doppia cassa, chitarrismo onanistico, vocalizzi imponenti, sbrodolamenti tastierosi. Per me, invece, panino con pesce impanato e salsa di aglio. Diciamo che la band non mi interessa: se trovo i CD a 3 euro può anche essere che li prendo, se incontro i ragazzi per strada li saluto, ma il nostro rapporto finisce là.

ARMORED SAINT.
Non ce n'è... altra classe, altro livello. Superbi e trascinanti tutti, ma soprattutto John Bush: piccolo, calvo, vestito da grigliata al parco, con movenze da primate ed espressioni facciali che fanno dubitare del suo titolo di studio, ma prestazione da incorniciare. Meglio dal vivo che su disco, via!

POWERWOLF.
Pittati da zombi-vampiri fanno tanto ridere, ma per fortuna lo sanno e non fanno i fenomeni come tanti loro colleghi black metal. Hanno pure il tastierista-motivatore che ogni tanto molla lo strumento e fa le coreografie Zumba Fitness col pubblico. Le magliette dei PW si contano a centinaia e i loro cori da biergarten sono il massimo per accompagnare le bevute collettive. Immaginario horror stile “Carletto il principe dei mostri”, ma è proprio questo il bello.

mercoledì 18 luglio 2012

BANG YOUR HEAD 2012



I gusti sono roba personale e quindi le polemiche sono inutili: ecco il resoconto preciso e veritiero di tutto ciò che è successo al Bang Your Head 2012 e ci ho messo anche le cose che non sono successe e quelle che avrei voluto succedessero ma non si sono verificate e quindi mi prendo la rivincita facendole accadere in questo report.
Horns Up!

Giovedì 12 luglio: Warm-Up

Il Warm-Up Show del Bang Your Head è una scusa per iniziare a bere prima, ma siccome i tedeschi le cose le fanno bene, ci piazzano anche contorno musicale. Lo show dentro a un capiente capannone, con palco in fondo, cessi a sinistra e fondamentali spine di birra a destra. Fuori c'è la griglia e anche un truffatore tahilandese che sostiene di preparare specialità asiatiche (riso con crauti/cipolla + cane + salsa urticante, oppure spaghettini con crauti/cipolla + gatto + salsa irritante). I cancelli aprono alle 19, ma già dal pomeriggio ci sono decine di caduti che dormono ovunque dopo aver perso l'ennesima battaglia contro l'alcol.

FREEDOM CALL.
Persi i Majesty perché non me ne fregava nulla, arriviamo al Warm Up che sono già tutti ubriachi e propensi a cantare i cori epiconi dei Freedom Call: la band ha più basi registrare di Biagio Antonacci, ma la birra induce il pubblico alla massima partecipazione. Il divertimento è assicurato, così come la doccia di birra inflittaci dai birrosissimi spettatori.

BONFIRE.
Già visti 4 volte: sempre le stesse canzoni, gli stessi tiri, perfino gli stessi abiti. Di solito cambia il batterista e anche stavolta è stato così. Inoltre Ziller si è finalmente tagliato quel triste cespuglio arido e si è rassegnato a una chioma da Bundesbank. Pubblico in delirio come al solito. Lessman non ce la fa proprio più, ma il dubbio è che non sappia fare proprio nient'altro.

JON OLIVA'S PAIN.
Positivo: è Jon Oliva, Miglior Compositore della Storia; esegue classici dei Savatage che hanno un valore musicale assoluto oggettivo; suona tutto “Hall of the Mountain King” che non sentiremo mai più dal vivo; è di una simpatia assoluta; suona un finto piano bianco a coda; apre con “Gutter Ballet” e poi piazza “Power of the Night” che ha il riff più figo dell'Heavy Metal.
Negativo: band di mestieranti che eseguono il repertorio come fossero una cover band; Jon non ha più voce, zero, finita; Jon è talmente grasso che non so come faccia solo ad alzarsi dalla tastiera per andare in mezzo al palco.
I fans vedono solo il positivo, i detrattori vedono solo il negativo. Zone d'ombra non concesse in questo caso. Io sono un fan.

Fine show con Metal Disco: i megaclassici (Metallica, Iron, Judas, Twisted Sister, ecc.) ballati con stile ondeggiante da decine di ubriaconi presi a stare in equilibrio sulla birra rovesciata. Va anche bene così per la prima giornata di festival, quindi ritirata strategica in hotel e sonno poco ristoratore causa co-inquilino che ruggisce nel sonno come una famiglia di giaguari.