giovedì 30 aprile 2015

GIRLSCHOOL: la pensione ancora no!

La batterista si sta avvicinando!


GIRLSCHOOL
+ CELLULITE STAR + CROMO
25 aprile 2015
Work In Progress (Albignasego – PD)

Quando il 25 aprile include grigliata infinita™™ nelle campagne di Sinistra Piave, un saggio uomo di mondo prevede una serata di immobilismo digerente (tipo l'anaconda quando si mangia un tapiro). Ma la saggezza alberga altrove, sennò adesso avrei un lavoro come usuraio e non farei un corso per “Venditore di Fumo e Cultura” (ottimo, peraltro, nei salotti medioborghesi dove tutti hanno la sindrome da deficienza culturale e non smentiscono mai le boiate che sparo per paura di fare figuracce).
Ed ecco l'intuizione: perché non percorrere 100 km in piena fase digestiva alla volta di Albignasego per vedere una band di signore british mai state belle ma poderose sì? Gente che tra fine '70-inizio '80 ha avuto il coraggio di farsi i Motorhead. Gente che a più di 50 anni gira l'Europa su uno scassato tour-bus per il solo piacere di suonare (giacché credo improbabile riescano a campare di musica, oggi che i CD hanno gli stessi dati di vendita delle VHS). Gente che va vista, anche se non mi ricordo mai i loro pezzi e devo farmi un ripasso stile “notte prima degli esami” per arrivare preparato.

Il Work in Progress è un capannone nella periferia padovana, che solo per il fatto di essere in zona Padova è irraggiungibile. In realtà dovrebbe essere facilissimo, ma sarà il mio DNA trevisano, sarà la perfidia degli ingegneri locali, sta di fatto che ci si perde come al solito.
Alla fine si arriva al WIP: accogliente live club dotato spazi “modesti e onesti” con geometrie non euclidee, privée con divanetti da provini porno, bancone con spina finta ammantata con sudario nero per occultare il barista che ti versa la birra dalla bottiglia, cesso che alle 22.31 si arrende alla scarsa mira degli avventori, acustica prepotente e pesca di beneficenza (no... purtroppo il mio desiderio di anzianità mi ha fatto sperare, ma non c'era).

CROMO. Arrivo che sono alla fine: mi becco un pezzo manowariano pieno di capelli e borchie, ma non faccio in tempo a fare headbanging (reggendomi la parrucca che sennò vola via) che la band saluta e se ne va. Giudizio impossibile da formulare, ma se la band avesse la possibilità di fornirmi due casse di vino buono e un kg di prosciutto, potrei anche scrivere che sono i Salvatori del Rock.

CELLULITE STAR. All-female band della zona che, a giudicare dalle recensioni in giro, pare aver imboccato la strada giusta con l'ultima uscita. Sfiga vuole che la drummer titolare si sia infortunata e quindi ci sia una sostituta che, seppur validissima, non permette di andare oltre una mezzoretta di show. A me, onestamente trasmettono poco o niente su album, anche se con l'ultimo c'è stato un miglioramente. Certo che, volendo dire la propria tra hardrock e punk, servirebbe un'irruenza che non si è vista e quindi rimando tutte alla prossima occasione.

GIRLSCHOOL. A un'età in cui di solito si diventa nonne (in Italia, mentre in Inghilterra si può anche diventare bisnonne), le 4 inglesi macinano ancora show in giro per il continente e raramente sbagliano un colpo. Impossibile che sbaglino stasera, visto che il loro compito è spaccare tutto e aiutarmi a digerire. A essere eleganti, si potrebbe dire che il tempo è stato clemente con le GS, ma mentirei, perché la batterista Denis Dufort è la Maga Magò con qualche anno in più e una dieta di birra/porridge/salsiccia. La cantante/chitarrista Kim McAuliffe assomiglia magicamente ad Alice Cooper senza trucco + Biff dei Saxon coi capelli tinti, ma assicuro che è molto meglio adesso che negli anni '80. Si salva la bassista/cantante, che pare una maestra d'asilo, ma è anche la migliore strumentista della serata e fa tiri da manicomio come girare la testa a 360 e chiedere al pubblico di non usare i flash (leggo ora che è anche astrologa, il che non spiega niente ma la vita è sempre una lunga ricerca verso l'equilibrio mentale). Jackie Chambers, infine, è una discreta chitarrista, gran bella donna, con pose da Rocker navigata e il completino in pelle che fa ululare ben più di un fan tra il pubblico.
Scaletta di classici, quelli che fanno buttare a terra gli over 50 ma che esaltano anche i fans nati in anni meno clementi per l'HeavyMetal e più clementi per le chiome. Noto tra il pubblico anche donne di età varia... fenomeno inspiegabile, spero che qualche antropologo possa aiutarmi.
Lo show si chiude in gloria e accenni di pogo, foto di rito e certezza che le GS saranno ancora qua a randellare quando io avrò avviato la mia carriera di osservatore di cantieri e ponteggi.