domenica 23 agosto 2015

Aggiornamenti sulla felice decrescita delle mie facoltà


Breve elenco di cose a caso. In fondo, interessa un po' a tutti sapere come vivo la mia vita ora che sono mi sono abilitato alla professione di tagliatore di ghiaccio (tanto per insistere su una professione che oggi come oggi ha notevole spendibilità).


  1. Tenendo conto che tutta la faccenda dell'abilitazione meriterebbe un romanzo e dando per scontato che quel romanzo io lo stia scrivendo, rivelare qualcosa ora sarebbe dannoso per i miei futuri introiti. Ma il Master di Marketing & Ricatti che ho frequentato in un momento cinico della mia esistenza mi spinge a rilasciare un'anticipazione, ergo: il romanzo finisce bene, nel senso che l'eroe riesce a completare il percorso senza diventare alienato e senza che i suoi docenti facciano il percorso inverso.
  2. Niente Germania, quindi niente foto con ubriachi collassati né relazioni su pietanze senza speranze. Non si può dire comunque che si sia mangiato sano, nel senso che nessuno sano di mente si mangerebbe una grigliata di carne seguita da una grigliata di pesce + macedonia di frutta guarnita con palline di gelato al cioccolato... e questo fa pensare che l'alienazione non sia stata evitata del tutto.
  3. Jesolo, piazza Mazzini, birretta, tatuaggi e sei in pole position. E invece no. Dove sono le bestie che ogni anno mi donano gioia di vivere? (Un po' come Lucrezio che osserva il naufragio – commento inserito solo per ipertrofia culturale). Quest'anno pochissima roba. Appena appena il rendersi conto che il tatuaggio ormai lo devi avere entro i 19 anni sennò sei out come la chioma di Steve Sanders, ma contemporaneamente le adolescenti usano pantaloni a vita alta, antistupro impareggiabile sin dall'alba dei tempi. Poca roba infatti, troppe famiglie con bambini, troppe pancette da uomo accoppiato e troppa cellulite da donna che ha soddisfatto l'orologio biologico. Unico elemento da ricordare nell'estate 2015: migrazione di peli dal petto al volto di ogni uomo sotto i 40 anni. La costante: le risse con gente che si gira intorno, urlando, senza colpirsi mai.
  4. Sempre a Jesolo, spesso chiacchiero coi gestori di locali e attività varie (sono ancora troppo giovane per fissare i cantieri, ma troppo vecchio per cominciare a bere alle 8 del mattino). Gli sventurati sostengono che la stagione sia andata malissimo. Essendo valutazioni che sento ogni anno, immagino che per questa povera gente non ci sia mai stata una stagione bella dalla crisi di Wall Street del '29, quando Jesolo ancora si chiamava Cava Zuccherina e la gente andava in spiaggia coi mutandoni fino alle ascelle.
  5. Se guardo il TG, sono sfiduciato nei confronti di questo Paese. Ma il Master in Marketing & Rapimenti mi ha insegnato come funziona il mondo della comunicazione (ve lo spiego a pagamento, che devo recuperare soldi per comprarmi i calzini), quindi la realtà su cui mi baso è quella con cui ho contatto diretto. Se guardo a chi conosco, abbiamo più brava gente che canaglie. Il che mi rende ottimista almeno per le sorti del mio quartiere e dei 13kmq attorno a Treviso.
  6. La vita, esistenzialisticamente intesa come quella fase che intercorre tra nascita e morte, riserva continue sorprese a chi riesce a mantenere l'attenzione su ciò che succede fuori dalla propria mente. Di questa affermazione, che è farina del mio sacco, non so che farmene e quindi ve la regalo: usatela per impressionare le menti deboli, ma magari prima fatevi crescere la barba e millantate studi filosofici.