venerdì 31 agosto 2007

Fissa del momento...

So che per alcuni è quasi scontato che...

SHY "Excess All Areas" (1987)

sia un capolavoro, ma io ci arrivo un pò in ritardo su queste cose. E mi fa incazzare che l'unico video che ho trovato è quello dell'anthem dell'album, mentre il gruppo da il meglio sulle canzoni melodiche ma virili genere "AOR testosteronico". Intanto beccatevi la voce e la chioma di Tony Mills, uno che se ti chiama ad alta voce fa girare mezzo milione di persone.

Album da avere, seriamente...

giovedì 30 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 6 - Si continua a suonar...


Sabato 4 agosto. Il sole della vittoria trasforma la tenda in una sauna e schizzo fuori lesto come un topo da fienile!
I gruppi che mi interessano partono dopo pranzo, quindi mattinata libera. Acquisti assoluti al Metal Market, dove incontro ancora una volta il leggendario Boss, padrone dell’etichetta Black Mark e soprattutto padre di Quorthon. I Bathory dell’epoca “vichinga” hanno significato qualcosa per me e non perdo occasione per ribadirlo al piccolo svedese panciuto.
Flora e fauna locale. Flora: erba da pascolo. Fauna: Metallaro Più o Meno Evoluto… si va dal vecchio Rocker anni ’80 (mullet rigoroso) al black panda (che stuprerebbe un canguro pur di apparire evil) fino al Thrasher coi capelli appiccicosi e le cartucciere. Donne, sì, ma di circonferenza improbabile e quindi inavvicinabili. Wacken non è luogo di conquiste, anche se dopo 5 litri di birra qualcuno potrebbe trovare gradevoli anche le mozzarelle a 2 zampe.
Via coi gruppi, allora, in una giornata splendida e priva di intoppi.


STRATOVARIUS. Dal poco che ho visto e sentito la band ha svolto il compitino in modo svogliato. Hanno intascato la paghetta e se ne sono andati a farsi un giro. Da anni suonano con il pilota automatico, poche sbavature e assenza di anima. Il Metal lo devi vivere, non può essere un lavoro. Finiti? Direi di sì, si sono riformati solo per i soldini. E Kotipelto deve prendersi una pausa di qualche mese, la voce ha cali paurosi. Peccato, a metà anni ’90 erano imprescindibili per un certo modo di fare Metal…
RAGE. Insieme all’orchestra! Bellissimo! Suoni perfetti, prestazione maiuscola: manca Mike Terrana alla batteria ma il sostituto (drummer dei Silent Force) se la cava, Smolsky sbrodola sulla chitarra come un Malmsteen che con qualche grammo di buongusto, Peavy ormai pesa come un orso adulto ma canta alla grande e lo si perdona se suona una nota di basso ogni quarto d’ora. Ottimo il repertorio, anche se hanno inciso talmente tanto nella loro storia che qualche disco me lo sono perso per strada. Uno degli highlights di Wacken 2007.
NORTHER. Children of Bodom: uguali!!! Mi mangio un chili con carne (senza alcuna traccia di carne) e per mezz’ora addormento il cervello. Poi mi riprendo e capisco che i Norther non sono UGUALI ai COB, essi hanno copiato 1 sola canzone dei COB e la ripropongono all’infinito. Pedalare.
DESTRUCTION. Nella triade tedesca “Sodom-Kreator-Destruction” sono i migliori. Meglio dei Sodom (e non ci vuole niente) ma anche dei Kreator (che dopo aver cercato l’evoluzione sonora sono tornati al vecchio stile e sembrano i “Kreator che fanno cover dei Destruction”). In più hanno le strappone sul palco. Insomma, si divertono e non sembrano prendersi troppo sul serio. Certo, non sono i Tankard e Schmier è uno che piuttosto di lavarsi si farebbe circoncidere… ma fanno divertire e sbatacchiare la testa. Ancora una volta i ragazzini tirano fuori le croci rovesciate… vabbè, lo fanno anche con gli HIM…
TYPE O NEGATIVE. E adesso lo dico! Hanno scritto 4-5 bei pezzi e basta!!! Sono stati un fenomeno divertente a suo tempo, Peter Steele è talmente “ironico” in ogni sua frase che sembra recitare (effetto Elio e le Storie Tese). Ma oltre a questo non si va.
TURISAS. Il W.E.T. Stage è praticamente inaccessibile. Un muro umano mi obbliga a vedere in punta di piedi 3-4 canzoni prima di essere costretto alla ritirata. I finnici piacciono parecchio da queste parti. Dal vivo sanno intrattenere, ricoperti di pellicce e sangue. Hanno anche un poveraccio che suona la fisarmonica. Convincono di più quando fanno i Metallari piuttosto che la band di liscio (con la fisarmonica, neanche i Rodigini…)
IMMORTAL. Mah… il black metal… mah… eppure sotto il palco erano in tanti… spero si siano accorti della tristezza infinita che fuoriusciva dalle casse…
BENEDICTUM. In un W.E.T. Stage semideserto si esibiscono i Benedictum. Anzi, si esibisce la loro cantante, visto che il resto della band è parecchio anonimo. Heavy Metal stile Black Sabbath (Dio-era) senza genialate. Mi guardo intorno e vedo che l’audience è composta da ultraquarantenni con magliette improponibili (Muro? S.A.D.O.? Ma hanno mai stampato delle magliette questi gruppi?!?). Poi scopro che stanno aspettando la cantante con la voracità tipica dell’avventore di topless bar. La ragazza in effetti è appariscente anzichenò, uguale sputata a Tina Turner, solo che canta Metal. E ha una “esuberanza di forme” decisamente notevole. Per il resto, nulla da segnalare.
IN FLAMES. Ma quanti soldi spende l’organizzazione? Nemmeno Ligabue può permettersi una produzione on-stage del genere. Luci, flashes, esplosioni… Il concerto l’ho visto dalla Festa della Birra, grazie agli schermi che proiettavano le immagini. Un oceano di gente che si ammazza. La band che esegue una scaletta TROPPO sbilanciata verso la produzione recente, ma sono in effetti le songs con cui hanno sfondato e la gente vuole sentire quelle. Gli IF tengono sempre un occhio sulla qualità musicale (di genere, chiaro) e un occhio sui dati di vendita. Sicuro gli scazza che in USA venda gente che da loro ha copiato tutto e nemmeno troppo bene (es., Killswitch Engage), ma alla resa dei conti dimostrano di essere loro i maestri di un certo modo di “far Metallo”.

Ovvio che non è finita… il resto a tra poco!

martedì 28 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 5 - Finalmente si suona


Venerdì 3 agosto. Venerdì. Il giorno che non contava niente quando ero alle superiori e che ora è invece meta ambita… se non fosse che adesso lavoro a scuola e quindi anche il sabato si deve dare! Comunque, il tempo incoraggiante mi spinge verso l’area concerti. Il pericolo cagotto è stato scongiurato.
Ingresso area concerti. Coda chilometrica. Bestemmie. C’è un incendio davanti al Black Stage e il fumo ha invaso il palco. I Napalm Death stanno suonando (?!) mentre molta gente non riesce ancora ad accedere al loro palco. Urla e pericolo di sommossa. I soliti italiani (questa volta NON gente che mi ero portato dietro) incitano a spingere per entrare, col solito atteggiamento da nordafricani che ci rende RIDICOLI in tutto il mondo. Alle fine, anche senza spinte, si entra. Diciamo pure che è stato un Wacken pieno di intoppi, ma l’organizzazione ha sempre saputo trovare rimedi tempestivi ed efficaci.

Da notare come la gente sia diminuita molto. Sicuro alcuni sono collassati in area campeggio, ma è anche vero che molti vedono il primo giorno di concerti e poi se ne vanno. Quindi l'affollamento diventa sostenibile e io posso vedere i seguenti gruppi...


COMMUNIC. Muro sonoro devastante, e sono solo in tre. I due album li ho ascoltati senza grosso interesse, troppo “modernisti” per i miei gusti, ma sul palco avanzano irrefrenabili come una carica della cavalleria normanna. Gran cantante, tra l’altro. Da rivalutare.
THERION. Sacrificati alle due del pomeriggio (meritavano le tenebre) e con suoni decisamente fuori registro. Ma gli svedesi hanno saputo dare vita a uno show intrigante. Quattro cantanti: il nuovo Thomas Vikstrom, piccolo e tondo ma con piglio da vero rocker… e ci credo, visto il curriculum; Snowy Show, il gigante albino, uno degli ultimi Veri Personaggi del circo del Metal; due ragazze che non ho avuto il piacere di riconoscere (ma sicuro le hanno assunte per le capacità artistiche, visto che l’avvenenza sta altrove). L’ultimo disco piacevole resta “Secrets of the Runes”, il capolavoro è “Theli”, loro lo sanno ed estraggono il meglio della loro discografia. Johnsson è sapiente compositore tanto quanto inutile chitarrista. Infine, sfoggiano il peggiore sfondo di tutto il festival, un’immagine talmente brutta che potevano esibirla alla Biennale. Promossi, piaciuti, avanti il prossimo!
POSSESSED. Visti al volo, un paio di pezzi. Caciaroni più che potenti. Il valore storico non si discute, ma è chiaro che un certo modo di suonare “estremo” non ha retto il passare del tempo (vero, Venom?). Un plauso a Jeff Becerra, il cantante: un incidente gli ha paralizzato le gambe qualche anno fa e lui si esibisce in sedia a rotelle! METAL!
FALCONER. Un progetto da studio che viene portato dal vivo. Fallimento su tutta la linea. Fedeli a quanto inciso, ma privi di qualunque verve… encefalogramma piatto. Cantante particolarissimo e originale (di solito canta a teatro), ma assolutamente fuori luogo e incapace di gestire un pubblico Metal. A mai più…
LACUNA COIL. Unico gruppo nostrano a Wacken. In Italia serpeggia un disprezzo immotivato per i LC, che non hanno alcuna colpa se non di essere riusciti a superare il provincialismo italiota e giocarsi le proprie carte all’estero, invece che stare qui a esibirsi nei pub. Bravi in quello che fanno, moderni e melodici quanto basta. All’estero spesso non ci credono che sono italiani, perché “Italia = dilettantismo” e loro sono ultra-professionali. Cristina è ormai front-woman consumata, gli altri non sbagliano una virgola e ci rendono orgogliosi di dire “Italiaaaaaaaaaa”! Alla faccia dei trogloditi che li prendono a bottigliate.
BLIND GUARDIAN. Sullo show non dico nulla. Mi piacciono troppo per valutarli. Sono sempre loro, nel bene e nel male. E anche il male è sempre delizia coi Blind. Nota a parte: bodysurfing per tutto il concerto… decine di corpi sollevati e trascinati verso le transenne, con svariate cadute da trauma cranico di pregevole fattura.
DIMMU BORGIR. Visti mentre stavo disteso sulla paglia come un Dinamite Bla Metallico. Come al solito si è assistito ad una simpatica carnevalata, con la band che si pitta e si riempie di borchie solo per contratto e centinaia di ragazzini privi di senso del ridicolo che ostentano croci rovesciate. Certo che, dal punto di vista del Marketing puro, Satana vende…
ICED EARTH. Chissà cosa è successo… tutti si aspettavano il concerto evento, e invece tanto tuonò… La band è ovviamente impeccabile, ma ha innestato da poco 3 nuovi elementi e di sicuro sono tutti da rodare. Ripper Owens è nella TOP 5 degli Heavy Metal Screamers, veramente una macchina da guerra… il suo difetto è la presenza scenica e il non essere proprio a suo agio con il repertorio di Barlow. Mi è sembrato uno che canta negli IE solo perché lo pagano. Anche il pubblico non reagisce in maniera roboante, se non nelle prime file. Rimandati, e lo dico con dispiacere perché la band mi piace, anche con Ripper alla voce.

SAMAEL. Suonano dalle 2 alle 3 di notte. Giusto così. Le tenebre più profonde sono il regno del demone Samael. Chitarre, basso, tastiere e batteria elettronica. Moderni ma non “modernisti”, in continuo progresso nella loro evoluzione sonora, che li porterà oltre le stelle e nei vuoti cosmici tra i pianeti. Vorph, il cantante, è IL frontman: oscuro e carismatico, uno sciamano cosmico. Anche se non piacciono, vanno visti dal vivo. Peccato per l’esibizione sul PARTY Stage, ma la dimensione più raccolta ha donato maggiore intimità all’esibizione. Se qualcuno apprezza le evoluzioni del Metal moderno e la contaminazioni con elettronica e computer, i Samael rappresentano l’Alfa e l’Omega del genere.


E' ovviamente successo molto altro, ma in questo post prevale la musica... suvvia... comunque ho mangiato uno spiedo di mezzo metro (nota di colore aggiunta a lavori quasi conclusi)

giovedì 23 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 4 - E la musica dov'è?


Giovedì 2 agosto. Tempo contraddittorio. Promette sole in mattinata e poi tradisce con pioggerellina. Non ci si deve fidare del tempo.
La zona pre-area concerti (quella delle Festa della Birra) è stata rimessa in sesto dalle ruspe. C’è paglia ovunque, quindi non si affonda nel fango. A meno che tu non lo voglia. E tra migliaia di Metallari, qualche centinaio sicuramente vuole. Sporchi, fangosi e pieni di birra: fanno molto folklore, anche se suscitano un minimo di disappunto quando cercano di abbracciarti.
I cessi di Wacken. Ce ne sono tanti. Anche se l’utente del festival predilige inoltrarsi nei campi, sfidando sabbie mobili e propri simili per provare l’emozione di svuotare la vescica in mezzo alla natura. A volte però la birra provoca disorientamento e ti trovi qualcuno che ti piscia sulle scarpe. Senza malizia, comunque. Da quest’anno era anche possibile affittare un cesso personale, dove potevi espletare in tranquilla solitudine, senza ingombranti presenze di qualunque genere e odore. Non so se a qualcuno sia venuto in mente di affittarlo, ma vedendo i ceffi in giro tenderei ad escluderlo.
Ci sono anche le docce. Quest’anno ho deciso di approfittare di mezz’ora libera per provarle. Alla modica cifra di euro 2,50 ho goduto della seguente esperienza: doccia calda in un casermone tipo galera U.S.A., pieno di nordeuropei tatuati, panciuti (la panza è genetica), spesso tinti di nero (con la ricrescita bionda, che loro ritengono fighissima e che mi ha donato impagabili momenti di ilarità)… nel dubbio ho prestato attenzione a non far cadere la saponetta.
Altra cosa rilevante: è il primo giorno del festival. Le esibizione cominciano nel pomeriggio. Insieme ad una pioggia fastidiosa. Dei gruppi “grossi” che si esibiscono mi interessa poco: BLITZKRIEG (li ho già visti al PlayItLoud), ROSE TATTOO (grandi, c’erano anche nel 2006), SODOM (non ho mai provato il minimo interesse per questi tre agricoltori) e SAXON (che a Wacken fanno sempre uno show con megaproduzione, pyros, luci, ecc., ma suonano qui con la frequenza dei Motorhead). Quindi recensisco l’unica band che ho visto.


TYR. In un W.E.T. Stage (il palco coperto, Wacken ha 4 palchi: 2 pincipali, 1 medio e 1 minore, il W.E.T.) affollatissimo la band fa un’esibizione precisa e intensa, anche se troppo breve. La loro musica, complessa e affascinante, intrisa di folk nordico e dirompente con robuste cavalcate metalliche, rende benissimo dal vivo. Eseguono anche delle riletture di canzoni popolare delle Isole Far Oer, luogo da cui provengono: si tratta di vere e proprie canzoni da osteria, che mettono allegria e voglia di brindare. Sarà anche stato lo stretto contatto con centinaia di energumeni sudati…


La fine del concerto dei Tyr mi fa realizzare che quest’anno gli organizzatori forse hanno fatto un passo falso. C’è davvero TROPPA gente. Non ci si muove nemmeno. Per uscire dall’area concerti devo spingere, strisciare, urlare, manovrare, ma alla fine la vittoria è mia. Vorrei restare a dare un’occhiata in giro, ma l’area concerti è full e non si passa: mai visto a Wacken!
Pieno di brutti presentimenti, mi reco all’accampamento e decido di trascorrere il resto della serata in riflessione (oggetto della riflessione: ma dove avevo preso il colpo di freddo che mi obbligava ad andare in bagno ogni 15 minuti?).
E intanto la solita nebbia notturna del Mare del Nord invade il campeggio…

lunedì 20 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 3 - Dolce Far Nulla


Mercoledì 1 agosto. Il nuovo mese inizia con un’alba promettente e pregna di aspettative. Sole alto in cielo e inebriante odore di grigliata.
Mi reco spavaldo in area concerti per cambiare il mio biglietto con il prezioso braccialetto e con la Full Metal Bag. La suddetta borsa, al modico costo di euro 20 (compresi nel prezzo del ticket), fornisce: 1 impermeabile di Wacken e 1 sacco della spazzatura di Wacken (intercambiabili, nel senso che sono uguali), 1 penna di Wacken, 1 CD con qualche gruppo che suona a Wacken, 1 adesivo di Wacken, 1 collanina di Wacken… mancava solo 1 mucca di Wacken e avevamo esaurito i prodotti locali.
Il Festival non è solo musica. Certo, il 90% è musica. O almeno, è il valore che io do alla musica. Ma ci sono tutta una serie di eventi collaterali IMPERDIBILI. Il Metal Market permette al baldo Metallaro di dilapidare patrimoni in abbigliamento, chincaglieria, CD e vinili, armature (!), corni d’osso, scarponi da rocciatore. Ogni anno l’offerta è sempre più ampia e variegata. Per l’anno prossimo mi aspetto anche uno stand per il commercio di schiavi.
Poi abbiamo l’aspetto più squisitamente culinario. Il tedesco non sa mangiare, sa solo grigliare a caso e poi ricoprire tutto con salse variopinte. Ovvio che gran parte del cibo a disposizione sia colorato come un trans al carnevale di Rio. Anche gli effetti collaterali spaziano da una gestibile acidità di stomaco al temibile “spruzzo incendiario” fino allo svenimento mistico con visione di Sant’Artemio trafitto dalle frecce dei Saraceni. Prelibatezze supreme: panino con aringa cruda, panino con aringa macerata nell’aceto e impanata, panino con salmone crudo e cipolla, chili con carne (colore rosso mattone), cibo vietnamita che cambia nome in continuazione ma ha sempre l’aspetto di vermi alla busara, Gepetto’s Original Italian Pizza (un disco di pasta con sopra ragù, emmenthal e salame crudo), panino all’aglio.
Da bere… vabbè, si sa.
L’utente del Wacken non è estremista come quello del Bang Your Head. Puoi mettere le magliette che vuoi senza temere rappresaglie (laddove al BYH se hai la maglia di un gruppo che ha pubblicato per la prima volta in CD anziché in vinile, ti appendono per le unghie dei piedi). Ma il tedesco conserva comunque la passione per il gruppo sfigato, e quindi ancora una volta ho potuto ammirare la ragazza che indossa la canotta degli Incubator. È bello rivedere volti noti…
E di volti, noti o no, se ne sono visti un casino. Il festival è esaurito da un mese e più. Continua ad arrivare gente da tutto il mondo, si affollano come quarantenni ad un corso di latino-americano. La grande affluenza è in parte merito di un documentario intitolato “Full Metal Village”, che narra il rapporto tra gli abitanti di Wacken e la Popolazione Metallara: il documentario ha avuto un grande successo nei paesi di lingua tedesca e ha fatto aumentare a dismisura la fama del festival.
Come si può evincere, il mercoledì a Wacken non si combina nulla dal punto di vista musicale. Le ruspe lavorano per sostituire il lago di fango con paglia e fieno: non perché anche la vacche debbano assistere al festival, bensì perché avremmo evitato l’effetto sabbie mobili. Cosa sempre gradita a chi ha pagato i suoi 100 euro di biglietto.
Miglior gruppo della giornata di mercoledì: ogni singolo Metallaro che intona cori mentre griglia e beve. Quindi, complimenti Metallari di Wacken. Siete i migliori della giornata. Anche quelli che cantano (!?) le canzoni dei Six Feet Under.

domenica 19 agosto 2007

Mi sono fatto...

... una vacanza tra i colli toscani. Bella compagnia, ottimo vino, bistecche alla fiorentina. E il Metal? Vabbè, la Toscana è la terra della Strana Officina. E avendo chiamato in causa un "nume tutelare" del Metallo Italiota, mi metto al sicuro da ogni critica. Facile, no?
E' una valida scusa per aver trascurato il blog per circa una settimana?

Ma adesso sono tornato e a breve saprete tutto ciò che c'è da sapere su Wacken e che nessuno si prende mai la briga di scrivere!

martedì 14 agosto 2007

MELIDIAN - Ready To Rock



Riff cromati, tastiere angeliche, batteria incalzante, basso quadrato, voce roca&virile...

Perfetto bilanciamento

Un altro gruppo che doveva farcela

Grazie a Walter per l'involontaria dritta su questa band. Ma allora è vero che ai tempi si faceva tutto meglio? PS il video parte dopo 22 secondi, abbiate pazienza e la vostra estate acquisirà un senso

lunedì 13 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 2 - Arrivo...


Martedì 1 agosto, tempo beffardo e ingannevole.
Notizie inquietanti da Wacken mentre lasciamo Monaco. I nostri agenti sul posto riferiscono di tempeste e pioggia orizzontale. Non si può parcheggiare nell’area campeggio causa fiumi di fango. Le auto vanno lasciate in aree apposite e si arriva a piedi al campeggio, ovviamente carichi come profughi.
Sarebbe stato bello dire che questa è un’altra storia, ma il Fato ha voluto che la storia fosse proprio questa. E quindi questa devo raccontare.
Siccome nel viaggio di avvicinamento a Wacken non è successo molto, scrivo a caso. Ho notato per esempio che nella narrazione uso il “noi”. Sarà per lo spirito di appartenenza alla Comunità Metallara, sarà per coinvolgere chi quelle cose le ha vissute… però fa troppo “Metallica del primo album”. Quindi d’ora in poi passo alla prima persona singolare (IO). Così il mio Ego è soddisfatto e posso esprimere le mie opinioni senza coinvolgere poveri innocenti.
1. Il tempo in Germania è imprevedibile, un po’ come i vincitori del Tour de France.
2. I tedeschi sono simpatici e compagnoni solo quando bevono, sennò sono rigidi come dei baccalà.
3. Se un cameriere non capisce l’ordinazione, nel dubbio ti porta una birra da litro.
4. Gli autogrill hanno prezzi da suicidio, ma i cessi con lavaggio automatico del sedere sono incantevoli. E appendono sempre davanti ai water la pubblicità dei caminetti Kago… ho deciso che un giorno il “Genua 161” sarà mio…
5. Lassù sono ancora incazzati perché li abbiamo battuti in semifinale ai Mondiali. Va bene tutto, ma sostenere che i tedeschi abbiano dominato la partita è come difendere a spada tratta la verginità delle veline…
6. Non è vero che le eoliche rovinano il paesaggio, anzi… quindi i Verdi italiani, che girano il mondo solo per andare ai Caraibi, possono andare a cagare (scusate l’eufemismo)
Alla fine si arriva a Wacken. Sono le 10 di sera, non piove ma è di certo passato un uragano: pare Pederobba a Novembre. Gli unici contenti sono i bovini, che alla fine rappresentano il 90% degli abitanti di Wacken. Il supermercato è ancora aperto e mi getto dentro a comprare generi di prima necessità: energy drink (Red Bull da 0,35!!! Higher Power), patatine al bagigio, deodorante all’aglio, cipolle fritte, Original Italian Raviolos (!), ecc.
Poi è il momento di parcheggiare in un campo fangoso, caricarsi di tende e bagagli e raggiungere il campo che ci era stato riservato dai nostri agenti giunti un paio di giorni prima. Eccellente posizione: 100 metri dall’area concerti, 20 metri dai bagni (e questo fu un bene!), 50 metri dalle docce (per chi le usa…), in cima a una piccola collina ben difendibile dagli assalti degli autoctoni. Perché di gentaglia ne è già arrivata parecchia, quest’anno il festival è sold-out da quasi un mese…
Poco tempo per piantare la tenda al buio, qualche pacca sulle spalle, due brindisi in mezzo alla nebbia umida notturna (principale prodotto di Wacken dopo i bovini) ed è ora di porre fine all’agonia buttandosi nel sacco a pelo.
A domani…

mercoledì 8 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 1 - Warm Up!!!!!


Lunedì 31 luglio, ore 8 del mattino, tempo eccellente, buoni compagni di viaggio.
Si parte per Wacken. Ormai è come andare a Jesolo. Solo che è a 1317 km da casa. Ma è piena di tedeschi, proprio come Jesolo. Anche se non ha la Capannina. E questo è un bene. Ma ha gli stand di panini con l’aglio. E questo è un bene solo se non ti relazioni con chi li consuma.
Ma la storia è un’altra. È la storia di un’auto che si dirige a Monaco. E che a Monaco riesce anche ad arrivare. Si potrebbe insinuare che è merito di un navigatore satellitare particolarmente efficiente, ma la realtà è che la strada fino al capoluogo della Baviera è dritta e solo con un navigatore satellitare si può sbagliare direzione. Siccome il buon senso è caratteristica umana (anche se non di tutti gli umani) e non dei navigatori satellitari, a Monaco ci si arriva, e anche in tempi decenti. Certo, prima c’è stata una pausa in autogrill tedesco con degustazione di wurstel gigante. Ma anche questa è un’altra storia.
A Monaco entriamo in contatto con un secondo gruppo di Wackeniani che aveva già speso una notte laggiù, barcamenandosi tra birrerie, discoteche semideserte e una tiepida notte ingentilita da uragani e rovesci temporaleschi. L’istinto di sopravvivenza ci spinge di prendere una stanza in un ostello. Sei maschioni (più gentile donzella) chiusi nella stessa stanza generano immediato olezzo da cane con la rogna, il che ci porta a cercare rifugio nel centro di Monaco. Non c’è molto da dire sulla metropoli bavarese se non che sono fuori di testa per Luca Toni. Direi che basta e avanza.
Prima di affrontare l’impegnativa e famigerata birreria Hofbrau di Monaco, si decide di fare antipasto con sushi take-away. Ora, mi perdonino i filo-giapponesi, ma resto dell’avviso che preferirei di gran lunga mangiarmi le scarpe di Totò Antibo piuttosto che ingerire ancora quel pesce morto.
Non resta che inoltrarsi nell’HB, mastodontica birreria storica di Monaco, principale attrazione della città. Almeno a giudicare dalla presenza. Lunedì sera, tutto pieno. Mi guardo intorno ma Vasco non c’è, quindi non capisco come il locale possa essere così affollato… poi mi ricordo che siamo in Germania, paese civile in cui Vasco al massimo servirebbe ai tavoli. E invece al nostro tavolo serve un vietnamita che nemmeno si cura di prendere gli ordini, porta solo birre da litro. Riusciamo a fargli capire che vogliamo mangiare e allora ci porta tutto insieme ad altre birre da litro.
Per inciso, la birra tedesca ha la gradazione di un succo al caco e per immediato effetto collaterale trasforma la vescica in un pesce palla. Per questo la fila al bagno è più lunga della coda agli Uffizi.
Nota di colore. Hitler ha cominciato la sua “carriera” di arringatore di folle proprio in questa birreria. Non escludo che parte delle sue idee possa essere emersa dopo qualche seduta troppo prolungata al bancone.
All’HB si possono fare incontri importanti per la propria formazione. Cito a caso. Famiglia tipo teutonica (madre-padre-figlia-figlio) che butta giù birre a cascata, con tanto di bimbo sugli 8-9 anni che schiena la birra incitato da padre, poi da il cinque alla mamma, rutta e scappa in bagno. Oppure, tavolata di orientali (azzarderei Mongolia) che, essendo privi del gene dell’assimilazione dell’alcol, dopo una birra ridono sguaiatamente rimembrando con nostalgia le scorrerie di Gengis Khan e Tamerlano. E infine, i soliti italiani che cantano cori sconci. Quelli siamo noi. In breve un buttafuori si piazza a capotavola per tenerci sotto controllo, il tutto tra l’indifferenza generale. Almeno alla fine abbiamo la dignità di andarcene 5 minuti prima di essere cacciati…
La serata prosegue altrove, ma siccome alla fine le procedure non cambiano (la storia sì, ma è da raccontare un’altra volta, e forse in un altro blog), tanto vale passare alla giornata seguente.