mercoledì 27 settembre 2006

METAL CRUSADE pt. 10... stavolta ho finito davvero


L’ho tirata lunga. Perché sono fatto così. E perché non mi va l’idea di staccarmi da questo viaggio. Quindi, se andassi avanti a scriverne, è come se non potesse finire.
Ma è giusto concludere. Dopo 10 puntate, anche i più eroici lettori potrebbero avere dei cedimenti.

Coma mattutino. Una macchina carica di nostri compagni abbandona l’ostello intorno a mezzodì per raggiungere l’Italia. Li saluto cordialmente, ma forse mi rivolgo a un’auto di francesi appena arrivati. La coscienza deve ancora arrivare…
Restiamo in 4. Partiremo verso sera. Le condizioni fisiche sono da ospizio, e la Germania ci ha dato molto: non è il caso di affliggerla con danni lungo le strade… hanno appena perso un Mondiale.
Deciso di dormire fino al recupero delle forze. Ma dall’ostello ci hanno cacciati. Arriviamo in qualche maniera a Potsdamer Platz, dove c’è una specie di collina erbosa. Ci gettiamo lì e dormiamo come dei punk berlinesi (solo lavati e vestiti meglio).
La ragione si fa strada e percepisco di essere Me Stesso Medesimo intorno alle 15. Alle 15.15 capisco di essere a Berlino. Alle 15.17 realizzo che sta piovendo. Ci rintaniamo in un centro commerciale dove divoriamo panini al pesce. L’ideale per riprendersi da una gloriosa serata? No. Soprattutto se ci si mangia sopra anche una specie di frittura unta come i capelli di un guappo siciliano.
Serve riposo ulteriore, decidiamo di provare l’esperienza Starbuck’s. Invasione del locale, acquisto di ridicola imitazione di bevanda al caffè, occupazione arrogante di 4 poltrone, nuovo addormentamento. Grazie Signor Starbuck, ci ha salvato la vita. In cambio mi sono bevuto il suo “Cappuccino Short” da mezzo litro al sapore di BigMac. Siamo pari. Anzi, mi sa che avanzo ancora qualcosa. Quando torno a Berlino mi rubo una poltrona.
Sono circa le 18 quando abbandoniamo la capitale. Mentre usciamo dalla città, vediamo che più ci si allontana e meno costano i kebab: a 10 km dal centro forse te li tirano sul parabrezza.
Il viaggio notturno attraverso Germania, Austria, Trentino e Veneto meriterebbe storia a parte, ma ve la risparmio. Però abbiamo ascoltato il primo CD dei Fair Warning, che non sarà Metal ma è Hard Rock e soprattutto è un Capolavoro (lo hanno ristampato, buy or die!). Ok, in 12 ore di viaggio abbiamo anche sentito altra roba… e alla fine siamo giunti a destinazione.
(Qui avevo scritto 3 righe di insulti all’Italia. Cancellato tutto. Mi piace questo Paese di Cialtroni e Venditori di Fumo. Non c’entro niente ma mi adeguo. La foto in alto mostra un barcone del Parco del Sile: forse neanche questa c’entra niente, quindi ci sta bene)

Grazie a chi ha partecipato all’impresa.
Grazie a chi voleva esserci ma non ha potuto.
Grazie a chi ha letto queste 10 puntate.
E spero di non aver annoiato nessuno.
Anche perché adesso devo scrivere 20 puntate sulla mia recente influenza.
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHH

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, io ho letto le 10 puntate... perchè alle 23.25 di martedi sera la donna dorme ed io non ho un cacchio da fare!
Heavy Metal Is The Law

Giampiero Novello ha detto...

e detto da te ha un valore doppio

neo5 ha detto...

ebbene sì, ma chi altri mai vorrebbe staccarsi da quel viaggio?...CIC...VOMIT!!...who's the one! altro che pescare aringhe dalla mattina alla sera...il tuo fedelissimo cirumbo

Giampiero Novello ha detto...

Perchè...vorrei dire...fondamentalmente...VOMIT...I'm the one