Trent'anni. Un traguardo. Era giusto festeggiare in maniera speciale. Per gli ultimi 16 anni di Metal Militanza e per quelli che verranno. Insomma, l’ho fatto solo per me (e per il Metal, chiaro). Non me ne vogliano coloro che si aspettavano una festa. La festa c'è stata, mi sono divertito. Un po’ di egoismo ci vuole, arrivati a una certa età.
Si parte da Treviso e pausa a Vicenza per caricare qualche residuato degli anni ’80. In auto non si parla d’altro che di gruppi misconosciuti (come i Visitorz, roba da malati). In men che non si dica si arriva al Buddha di Orzinuovi (un paese formato solo da enorme zona industriale). Il locale è bellissimo, strutturato apposta per la musica dal vivo. È anche pieno di gente e non me l’aspettavo, visto il successo di nicchia che riscuotono i gruppi in scaletta. Vuol dire che lo zoccolo duro dei Metallari italiani resiste. Certo che sono sempre gli stessi! C’erano anche delle donne… poche, certo, ma sempre più dello zero che ero sicuro di trovare: ah, che cosa non fa l’amore…
Si parte da Treviso e pausa a Vicenza per caricare qualche residuato degli anni ’80. In auto non si parla d’altro che di gruppi misconosciuti (come i Visitorz, roba da malati). In men che non si dica si arriva al Buddha di Orzinuovi (un paese formato solo da enorme zona industriale). Il locale è bellissimo, strutturato apposta per la musica dal vivo. È anche pieno di gente e non me l’aspettavo, visto il successo di nicchia che riscuotono i gruppi in scaletta. Vuol dire che lo zoccolo duro dei Metallari italiani resiste. Certo che sono sempre gli stessi! C’erano anche delle donne… poche, certo, ma sempre più dello zero che ero sicuro di trovare: ah, che cosa non fa l’amore…
E via con le band che ho avuto il piacere di ascoltare.
IRONSWORD. Portoghesi, formazione a 3, famosi soprattutto perché il cantante/chitarrista era nella prima formazione dei Moonspell. Epic Metal ignorante, tra Bathory, Manowar e qualcosa dei Venom. In giro c’è di meglio, come musica e come testi.
DARK QUARTERER. Li spacciano per Epic, ma questa band storica del Metal tricolore non lo è nemmeno di striscio. Pienamente anni ’70, con una voce che ricorda molto i Rush, una grande padronanza tecnica e molto calore. Li ho sempre sottovalutati su disco, mentre dal vivo si fanno onore.
CRYING STEEL. I Judas Priest italiani. Manca il chitarrista storico Simonini ma il sostituto è degno. Hanno classe da vendere, un buon repertorio e l’esperienza non manca: decisamente un ritorno azzeccato, in mezzo a reunion inutili. Ma il cantante… perché presenta le canzoni come se fosse a Sanremo? Un po’ di Attitudine Metal ci stava… altrimenti che ti vesti in pelle a fare?
PARAGON. Bruttissimi da vedere e potenti da ascoltare. In un festival retrò come il PIL, i tedeschi di Amburgo fanno la figura dei nuovi arrivati solo perché il primo album è del ’94. Lo stile invece è il Metallone tedesco, un po’ Running Wild un po’ Grave Digger. Con meno mezzi ma con parecchia convinzione in più. Canzoni tutte uguali ma il pubblico gradisce: oggi hanno divertito.
SKANNERS. Per quanto mi riguarda, miglior gruppo della serata. Il suonare in giro da 20 anni fa la differenza. Però, al di là delle canzoni (belle, anche se li ho sempre ascoltati poco), quello che colpisce degli Skanners è la parola che molti pronunciano ma pochi conoscono: ATTITUDINE. Ecco, se volete sapere cos’è, guardate gli Skanners dal vivo. E poi ne riparliamo.
BLITZKRIEG. Erano una band di secondo livello già vent’anni fa, figurarsi adesso che sfoggiano panze da birra e capelli tinti. NWOBHM standard, come centinaia di altri gruppi dell’epoca. Dal vivo sono statici e il mestiere aiuta fino a un certo punto. Puntare tutto sul nome storico (!?!) e nulla più è un passo falso. Altri gruppi meritavano il loro posto in scaletta.
RAVEN. Riff, acuto, scarica di batteria. Riff, acuto, scarica di batteria. Al quarto pezzo che svolgono così, ti viene da domandarti dove stia il trucco. Beh, negli anni ’80 sono stati tra i primi a farlo bene. Oggi sono cose che non hanno più senso, ma in un festival del genere vogliamo illuderci di essere ancora nell’82. Ci riusciamo alla grande e il merito è anche dei Raven.
Continua…