
Dire la verità, di Mario Ruggenini.
Esimio docente di Filosofia Teoretica all'Università di Venezia, parla meglio di come scrive. Purtroppo, per il suo esame bisogna studiarsi non solo questo groviglio di inestricabili sentenze, ma anche il secondo assurdo ginepraio di periodi incomprensibili (intitolato I Fenomeni e le Parole, per chi soffrisse della sindrome di Tafazzi). Suppongo che il docente in questione sia in grado di rendere le sue posizioni filosofiche inattaccabili da critiche, giacchè nessuno ha ancora compreso in cosa consistano queste posizioni.

Meditazioni metafisiche, di Cartesio.
Pur essendo un filosofo, Cartesio mi risulta assai simpatico perché utilizza il linguaggio per una delle sue finalità principali: farsi capire. Lettura non consigliata, a meno che non si debba preparare esami universitari. Ma se foste costretti, sappiate che tra i molti lazzaroni che popolano lo zoo filosofico, Cartesio si fa volere bene per la sua chiarezza espositiva.
10 commenti:
Mi intriga il tuo esimio docente, le cose facili le lascio. Il tuo esimio docente sarebbe più complesso di Hegel? Venvia ...
Hegel a confronto sembra la rubrica della posta di Cioè. Non si parla di complessità, bensì di incomprensibilità. Un disastro, sia dal punto di vista didattico sia da quello comunicativo. Infatti bisognava seguire un seminario apposito per capire che cosa dicesse nel libro. Non scherzo.
Chi sono io poi per giudicare? Ma se uno vuole farsi capire, un minimo di decenza deve averla
L'inesplicabilità di un concetto è arte degna dei massimi onori. Specie quando chi inesplica crede di spiegarsi e non si capacita dell'incomprensione dell' interlocutore. Conclusione: la colpa è tua.
"E' colpa tua" è italiota post-risorgimentale, sentenza irreplicabile di una elite sabaudo-borghese sorda alle istanze di entità locali che scontavano un ritardo cronico e avanzavano cieche alla ricerca di una identità perduta nelle nebbie del tempo, sin da quando i Rasna e i Sabini contendevano ai figli di Romolo il controllo della Via Salaria.
checchè se ne dica... io vado all'adunata.
porterò un libro...non so per fare cosa,forse per ricordarmi che avanzo da bere da waylander e viceversa
anche l'adunata è degna dei massimi onori...solo uan domanda sorge spontanea: che centrano i giovani con l'adunata?
tra qualche anno non è che l'adunata nazionale si trasformerà in una sorta di rave-party ?
Mi sa che chi andrà all'adunata con lo spirito di non restare sordo alle istanze delle entità locali tornerà assai scioccato.
Bonny chiarisciti...non ho seguito gli sviluppi...
evidentemente walt tu non sei mai andato ad un'adunata degli alpini
no, io sì che ci sono stato, ma pensavo che fosse stato imposto qualche ordine dall'alto ... non c'è da stupirsi più di nulla.
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