
Solo la prima giornata, nella seconda il sudiciume è troppo anche per me e non posso pagare un biglietto solo per andare in giro per lo stadio a fare il bullo.
TBA. Debuttano in Italia per la prima volta i TBA, precursori del Metal indocinese riformatisi dopo i fasti degli anni '20. Non vedo l'ora di ascoltare le loro hit “Syam pak ho” e “Cincagalalaga” (dedicata ai fasti del colonialismo francese).
TBA. La band indocinese bissa con un secondo show a base di canzoni popolari del Laos e consigli per gli acquisti di schiavi. 300 spettatori saranno sorteggiati e rapiti per essere venduti come rematori nelle barche dei pirati del Mar Giallo.
BACKYARD BABIES. In quanto a sudore e puzza, questi svedesi non sono secondi a nessuno: solo il batterista ogni tanto si lava i capelli, ma l'ultima volta è stata nel 2004. Gli altri rinunciano volentieri. Me li guardo per 32 secondi, se sento una schitarrata punk me ne vado a mangiare. Però i BB hanno un vantaggio: in ogni loro album ci sono 2-3 pezzi validi, se hanno mezz'ora di tempo e suonano solo quelli, potrebbe venire fuori lo show capolavoro.
VOIVOD. Cambio idea e il panino me lo mangio durante i Voivod. Una band dall'inesplicabile fama, amata alla follia dalla stessa critica musicale che mi spinse a suo tempo a comprare i Living Colour e gli Infectious Grooves: ho un conto aperto con quella critica (e grazie P2P che mi hai liberato delle recensioni). La realtà è che i Voivod hanno imparato a suonare dopo 3 album, poi l'hanno dimenticato, poi il cantante è andato via, poi è tornato e si è portato Jason Newsted, poi è morto il chitarrista e sarebbe stato meglio chiuderla lì. Purtroppo la band è stata colpita dall'effetto L.A. Guns: “Di lavorare non se ne parla, facciamoci qualche tour che due palanche si tirano su e campiamo così finché la gente non si accorge che li stiamo prendendo per il culo”.
MARTY FRIEDMAN. Momento Guitar Hero. Immagino saranno 40 minuti di assoluti fast&speed con un paio di strilli, se mai si porterà dietro un cantante. Non capisco il senso di questa esibizione, ma mi adeguo: prevedo 4 minuti a mimare gli assoli in modo da preparami per i Campionati Mondiali di Air Guitar (punti ai primi 10, ma sul podio ci vanno sempre i giapponesi perché Friedman abita laggiù e così i giapponesi hanno più occasioni di mimare i suoi assoli).
EPICA. Adesso che si sono sciolti gli After Forever, che i Nightwish devono decidere quando licenziare la nuova singer, che i Within Temptation vorrebbero vendere ma non ci riescono, che i Lacuna Coil sono in tour negli USA da 15 anni, restano gli Epica. Sempre stati delle seconde linee, ma quello che fanno lo fanno bene: certo, se avessero una brutta cozzona alla voce non ne sentiremmo mai parlare, invece Simone Simons è carina e sa cantare (pur se su registri da soprano che rompono le balle alla lunga). Il resto della band sono dei poster pubblicitari, non esistono veramente.
TESLA. Jeff Keith ha 50 anni portati splendidamente, ma tanto non ha speranze perché di faccia sembra Steven Tyler e con una faccia così sei figo solo se sei Steven Tyler. Quindi le fans se le farà tutte Dave Rude, che ha solo 30 anni e i capelli lunghi e tanto le ragazze del Gods penseranno che sia il leader della band anche se ci suona da 3 anni. Sono interessato a verificare la qualità delle parrucche dei Tesla, anche se in questa giornata la parrucca di Niky Sixx sarà impareggiabile. Se mai eseguissero “Last Action Hero” dalla colonna sonora dell'omonimo film, fate evacuare il Brianteo: sarò pericoloso. E non venitemi a dire che i pezzi storici dei Tesla sono altri, in questo qui si parla di Schwarzenegger e quindi è un pezzo storico per diritto di conquista.
EDGUY. Ho visto gli Edguy per la prima volta nel 1998. Tobias aveva una chioma fluente e una miriade di brufoli, io invece stavo già cominciando a stempiarmi. Adesso, nel 2009, la mia stempiatura è la stessa del '98, mentre la sua fa concorrenza a R.J. Dio e i brufoli sono ancora lì. Quindi ho vinto io e quando lo vedo al bar non manco mai di ricordarglielo. Lui è sempre gentile e mi invita ai suoi show, come è successo anche stavolta. Alla V sta simpatico perché è alto come lei. Ci sono tutti i presupposti per seguire il concerto con attenzione, concentrandosi in primis sull'estensione della piazza di Tobias.
TBA. La Live sembra amare parecchio questa band, che si esibisce per la terza volta nella giornata. Presenteranno una sinfonia per basso-tuba e kazoo. La mia attenzione sarà focalizzata verso il cantante birmano che si farà leccare le piante dei piedi da due varani di Komodo. Conclusione con preghiera corale affinché le divinità di Mu distruggano l'Oceania.
QUEENSRYCHE. Per dieci anni i 'Ryche sono stati la band più intelligente, innovativa, emozionante, intensa del panorama Metal. Poi il crollo, assurdo e immotivato: una band normale può venire a patti con l'esaurirsi del talento, i Queensryche no... eravamo sicuri che non potessero sbagliare, che continuassero a sorprendere e a far vergognare coloro che dileggiavano il Metal. Per questo i dischi da “Hear in the New Frontier” in poi non sono solo brutti dischi, sono dischi che fanno male. Dal vivo invece il declino è stato meno travolgente, Tate resta sempre una delle Voci del Metal anche adesso che deve per forza dosare le tonalità: io forse l'ho visto nel momento di peggior forma, nel 2004 a Balingen, quando la procace Pamela Moore fu costretta a sostenere tutta l'esibizione coi suoi cori. Adesso Tate ha la possibilità di riscattarsi ai miei occhi e io non attendo altro, per poter sognare ancora sulle note di “Eyes of a Stranger”. Per me è lo show più importante del festival.
MOTLEY CRUE. Non sono mai stati i migliori, anzi, spesso sono stati i peggiori. Attacabrighe, menefreghisti, cafoni, hanno messo un sacco di cose davanti alla musica (donne, droga, alcol, ma anche reality shows, progetti musicali ridicoli, linee di abbigliamento, biografie...). Forti dell'appoggio incondizionato dei fans, hanno prodotto album ignobili che hanno venduto lo stesso tantissimo. Poi hanno fallito nel riciclarsi e sono tornati a fare quello che pensavano di saper fare scoprendo invece che non erano bravi nemmeno in quello. Tuutavia i Crue alla musica hanno sempre pensato “dopo”, prima c'era tutto il resto, e allora, forti di un album debole e a tratti ridicolo per contenuti e per il voler ignorare gli anni che passano, i quattro cinquantenni tornano gonfi di botulino e hair extensions per presentare il loro show da circo. Parecchie hit, qualche pezzo dal nuovo album, allusioni sessuali da denuncia, esplosioni, ballerine, tatuaggi, Tommy Lee che fa la solita figura del babbeo, Vince Neil che stona ma tanto è Vince Neil e nessuno si aspetta niente da lui, Mick Mars che è amato da tutti anche se in 30 anni di carriera non ha mai detto una parola né si è mai spostato di un passo nei concerti, Nikky Sixx che pubblica solisti eccellenti (Sixx A.M. è musica di qualità) ma quando scrive per i Crue se ne frega perché tanto quello che conta è il tour. Questa è la Grande Truffa del Rock. Ma almeno noi lo sappiamo. Detto questi, mi divertirò alla grande!
BLACK SABBATH. Lo so che si chiamano Heaven And Hell, ma sotto il nome Black Sabbath hanno inciso i migliori album della band, ben al di sopra di quei demo degli anni '70 col cantante stonato. RJ Dio è pelato come un fan degli Uriah Heep, ma la sua voce mi rende orgoglioso di ascoltare Metal. Toni Iommi è un genio che non ha sbagliato un album da “Heaven and Hell” fino a “Dehumanizer”. Geezer è il più confuso perché quando fa album solisti crede di essere Dino Cazares, quindi lo amo ancora di più quando suona il basso e sta zitto. Alla batteria spero ci sarà Vinnie Appice, perché è uguale al fornaio di San Trovaso. Questo concerto però me lo seguo dalle gradinate, perché il livello di calvizie tra il pubblico sarà da denuncia alle Nazioni Unite. E perché vorrei evitare di trovarmi vicino a qualche disadattato che urla “Paranoid – Iron Man – War Pigs”.
ULTIM'ORA: pare che la Live voglia sostituire i TBA, i quali pretendono di essere pagati con teste di pollo. Dal momento che i vertici della live leggono questo blog quotidianamente, ecco le mie pretese.
WELKIN: hanno il CD in uscita e vogliono farsi pagare solo in cabernet e prosecco. Piacciono alla donne perché si lavano i denti (a differenza dei Backyard Babies), piacciono agli uomini perché parlano solo di calcio. Un investimento sicuro.
OUTLAW STARS: ormai si sciolgono a settimane alterne, ma ho calcolato che fino alla mezzanotte del 27 giugno dovrebbero essere ancora insieme.
FEAR NO BEER: mi hanno assicurato che normalmente fino alle 18.30 sono sobri, quindi hanno un vantaggio sulla media delle band da festival. Li si paga in birre, ovvio, ma ne bastano 16 di buone, poi si può andare di Discount che tanto oltre un certo limite non recepiscono più la qualità.
Se i DIRT SHOW mi offriranno più birre, potrei modificare i miei giudizi.
E anche questa marchetta è andata...