Smorzatosi l’eco del panico degli scritti, ci avviciniamo alle mattinate di orali e collegamenti tra la Resistenza italiana e le resistenze in Fisica.
Le correzioni delle prove scritte sono filate senza intoppi, tra accumulo di verbali da firmare che passano di mano in mano per essere firmati e accumulati all’interno di un faldone che viene ulteriormente firmato e infine sigillato con un’altra serie di firme perché “meglio una firma in più, sennò poi c’è il ricorso e figurati se non vedono che hai firmato 12 volte invece che 13”. “Chi sono questi che vedono?”. “Loro”.
Loro. Maledetti loro…
Corrette le prove, si assegnano i voti sulla base delle griglie di valutazione.
Ed ecco quindi il nostro match:
- all’angolo blu, Griglie di Valutazione. Strumento essenziale per valutare, non tanto perché servano, quanto perché definiscono il concetto di “trasparenza” (in sostanza, se tu studente leggi la griglia, sai cosa devi fare per prendere il massimo… va da sé che gli unici che ho visto leggere accuratamente delle griglie sono stati i colleghi che volevano fare ricorsi ai concorsi, il che potrebbe dire anche qualcosa sulla autoreferenzialità del tutto). Più la griglia è dettagliata e più, secondo la vulgata, è trasparente. Talmente trasparente che ci si può incanutire ben prima che la Commissione riesca a leggerla tutta. Quest’anno, in più, c’è l’aspetto da “Settimana Enigmistica” per cui il voto della prima prova deve essere assegnato in ventesimi e poi essere convertito in quindicesimi, mentre per la seconda prova va valutata in ventesimi e poi convertita in decimali (Adesso rileggi lentamente per 3 volte e segui il Bianconiglio attraverso lo specchio per il lasciapassare A38);
- all’angolo rosso, la Commissione. Cooptato e spedito in trincea, questo manipoli di eroi deve affrontare canicola, zanzare, spleen e incognita della connessione col compito di decifrare le griglie del Ministero per una valutazione coerente, ma soprattutto per impedire che si verifichi una condizione di stallo. La “Condizione di stallo”(™) è l’orrore, perché rallenta tutte le operazioni della Commissione e quindi rallenta anche le attività delle altre Commissioni (giacché molti docenti sono presenti in due Commissioni, pur non contemporaneamente, perché l’ubiquità è una competenza che sarà obbligatoria solo dai prossimi concorsi). Per questo la necessità di decifrazione assume un’importanza pari quella che ebbe Alan Turing nel ’43.
La sfida è avvincente, la tensione palpabile, le condizioni di agonia ed estasi si avvicendano a ondate, alla fine la Commissione ha la meglio perché “Qui si fa la Maturità o si muore” e le griglie vengono decrittate e messe a disposizione di una valutazione onesta, trasparente, aritmeticamente impeccabile e di una eticità iperuranica.
Superare questo scoglio fa squadra, tra i membri della Commissione resta il legame dei sopravvissuti, che in pubblico si capiscono al volo e, quando qualcuno lamenta le difficoltà di ottenere l’edificabilità di un terreno in un parco naturale, lo guardano con condiscendenza.
Quest’anno è andata, ma non contate troppo sulle vostre capacità, Commissari. Avete solo sbloccato il boss finale, la Griglia di Valutazione dell’Orale: 5 indicatori, 25 descrittori, punteggi variabili da 0.50 a 1 fino al totale massimo di 25 punti. E’ la sfida finale contro il Baron Von Blubba…
Stay tuned!
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