Sabato - i calibri pesanti
SABATON.
Se i Crashdiet sono gli
svedesi da “cocaina-fisichetto-attiragnocca”, i Sabaton sono la
loro nemesi “birra-panza(o muscolone)-scacciafiga”. Peraltro in
Germania hanno più chances di rimorchio i Sabaton... Concerto
dinamitardo e ipertrofico a dir poco: la band zappa come un
agricoltore della Bassa Veronese, tastieroni con fanfare e cori
marziali da invasione della Polonia. Ripetere lo schema per circa
un'ora, con aggiunta di fiammate e petardi e un po' di sano
nazionalismo scandinavo. Risultato: un trionfo assoluto. Sul podio
del BYH 2012 ci vanno anche i Sabaton.
SUICIDAL
ANGELS.
Che
abbiano suonato lo so unicamente perché c'è scritto nel programma.
GOTTHARD.
Curioso
avvicendamento nelle prime file: solo per la durata dello show dei
Gotthard, compaiono coppiette normo-vestite e innamorate, famiglie
con bimbi, uomini d'affari, gente con un futuro.
Visto
tutto il concerto in prima fila. Il nuovo cantante è bravo,
simpatico e sorridente, davvero impeccabile come esecuzione... MA
rispetto a Steve Lee ha carisma zero. Che gli altri siano macchine da
guerra e non sbaglino un colpo è assodato (Leo Leoni sembra un
carrozziere, però), tuttavia i Gotthard li andavo a vedere per Lee,
il miglior frontman in circolazione: adesso hanno solo un buon
cantante. Magari migliorerà in futuro, ma per me ora come ora non
c'è alcun motivo per rivederli live.
PAIN.
Disgraziatamente
persa la loro esibizione, perché nel frattempo suonavano gli Edguy e
succedevano cose impensabili. A quanto mi hanno detto, anche sul
palco dei Pain son avvenuti fatti irriferibili.
EDGUY.
Tobias Sammet è vanitoso come un gallo
cedrone: salta, balla, fa gli acuti con la lingua fuori, si lancia in
infiniti monologhi (in tedesco) che fanno ridere tutti esclusi noi
stranieri. Eppure non gli basta, vede due-tre persone che non lo
seguono come dovrebbero e scatta il piano diabolico. Intento in un
acuto spaccatimpani, il piccoletto mette un piede in fallo e vola giù
dal palco: 2 metri senza paracadute e schianto sul cemento. Panico
nelle prime file (c'erano solo ragazze e morosi delle stesse),
l'eroico frontman torna dopo qualche minuto e si vede che è un
catorcio, ma continua lo show per un'oretta, facendosi rammendare
ogni tanto dai paramedici. Il pubblico, ubriaco e quindi privo di
memoria a breve termine, dimentica l'accaduto e fa festa. Si assiste
anche a un metallaro di mezz'età che abborda una giovine decidamente
priva di memoria a breve termine e tenta in tutti i modi di farci un
figlio, mentre la ragazza si salva solo perché nei cori salta e
quindi lo stupratore deve ricominciare daccapo. Fine concerto, fuochi
d'artificio, Sammet che pregusta le prossime settimane di
convalescenza a casa dei suoi, morti ubriachi a terra in numero
crescente, corsa disperata a spendere gli ultimi spiccioli in
cibo-bevande, mentre la security lentamente spinge la massa metallara
verso il secondo palco e si comincia a smontare le strutture.
Pausa gastronomica.
L'unico stand rimasto aperto è un sospettissimo “Asian Food”. In
realtà è cibo per suini. Riso con verdure oppure spaghettini con
verdure, cucinati a caso. Se vuoi fare il fenomeno, ti ci buttano
sopra anche pollo piccantissimo (sicuramente non pollo tedesco, visto
che tale volatile non esiste laggiù). Poi si può condire a volontà
con salsa di soia (90% di sale, minimo) e la salsa piccante
“GnancaOmo” (definizione rivolta ai soli veneti), che rappresenta
una dura prova nell'ingestione, un cimento per professionsti nella
digestione ma un'impresa titanica nell'espulsione.
EXODUS.
Me
li vedo perché suonano indoor come ultima band e la zona all'aperto
sta venendo rapidamente sgomberata. In realtà il mio scopo è
trovare bicchieri vuoti da riportare in cassa per accumulare
buoni-birra, quindi gli Exodus scassano solo le palle. Comunque, show
a velocità sparata per headbanging folle che fa anche un paio di
vittime tra i fans (se quello davanti tira la testa indietro e quello
dietro tira la testa avanti, immaginatevi il risultato).
Buonanotte
a tutti, il festival è andato anche quest'anno. M anon è finita,
abreve il report sul Festival che tutti avreste voluto vedere e che
invece ho visto solo io (e non è il Bang Your Head).
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