Tutto accade il 2 marzo 2013, al Long Island, ma forse no.
Cosa rende un concerto "riuscito"?
Cosa rende un concerto "riuscito"?
Affluenza. Se arriva un
pacco di gente, le band hanno vinto. E stasera è stata vittoria.
Certo, il Long Island ha un palco sufficiente al massimo per Jerry
Calà e la sua pianola, inoltre la sala si riempie già se due
famiglie decidono di cenarci... figurarsi che accade quando si
presenta un centinaio abbondante di gentaglia ingombrante (pure un
team di Krav Maga, coll'istruttore grosso e gli allievi denutriti).
Livello di impresentabilità altissimo, come sul palco così giù dal
palco.
Performance. Se le band
suonano bene, a prescindere dal numero di spettatori, hanno vinto.
Stasera è stata vittoria. Certo, non stiamo parlando dei Rush né
dei Kiss, ma di onesta manovalanza del Roccherrolle Hevvimetal che fa
zero metafisica e molto pestaggio. Sugli scudi i batteristi, sopra le
righe perché il locale è inopinatamente rigonfio di ragazzine
minorenni e non capiterà mai più di farsi notare da delle donne in
un concerto (notoriamente i concerti radunano ominidi pelosi maschi e
le loro controparti femminili). I chitarristi (a prescindere dalla
band) sono sempre più affetti dalla sindrome di Asperger (cercare in
Rete). I bassisti (a prescindere dalla band) suonano solo per i
batteristi e le morose. I cantanti delle due band hanno pianificato
il look accuratamente: uno chiomato e tatuato con maglietta, uno
grosso e tatuato senza maglietta... comune denominatore, quindi, i
tatuaggi e il Sudore Niagara.
Risposta del pubblico. Se
c'è tanta gente, ma partecipa con l'entusiasmo di un professore il
lunedì mattina... Stavolta il pubblico invece si è ricordato che
assiste a un concerto e non a un film. Ovvio, l'alcol trasforma ogni
pezzo in un capolavoro e quindi pare di assistere a uno show dei
Judas Priest, ma anche è importante bloccare la gente davanti al
palco: obiettivo raggiunto. Le sigarette, invece, sono nemiche del
Rock perché portano la gente all'esterno e non la fanno rientrare
mai più; il vero Rocker resiste fino alla fine e poi s'ammazza.
Incassi del locale. Non
c'è il biglietto all'ingresso, ergo si guarda l'incasso del bar.
Grazie ai bivacchi permanenti davanti alle spine e alla costanza
invidiabile di parecchi alcolisti terminali presenti (non
necessariamente interessati alla musica), il bar ha stravinto. Di
certo non ha vinto la strada di fronte, che ha accolto i bisognini di
quelli che non hanno capito dove fosse il bagno del locale e di
quelli che l'hanno capito ma hanno voluto provare l'emozione di
sventolare il batacchio in pubblico.
Merchandising venduto.
C'è crisi, la gente non spende, Equitalia è in agguato, la Grecia è
all'orizzonte... Le band, lungimiranti e brillantemente
disorganizzate, evitano di proporre l'acquisto di CD, magliette,
toppe e chincaglieria varia: semplicemente non hanno niente da
vendere e preferiscono concentrarsi sullo shopping post-concerto
(prevalentemente birra e grassi saturi).
Promiscuità private.
Nessuno capisce dove sono i bagni, quindi niente attività segrete.
Promiscuità pubbliche.
Peni sventolati in strada, ubriachezza molesta (un gran classico,
home sweet home), minorenni che si comportano da minorenni e
maggiorenni che rischiano la galera... più altro che rivelerò solo
dietro compenso.
Conclusioni. Di questo
report si lamenteranno solo le due band, visto che non si parla di
musica. Ma la musica è una cosa seria e la lasciamo alle persone
serie. Concerto riuscito, ohibò!
1 commento:
Treviso potrebbe venir scambiata per un sobborgo di Chicago in pieno gonfiore "hair metal per assassini" da un lettore sprovveduto ... invece è Treviso. Informate i media, magari c'è qualcosa di grosso dietro a tutto questo esagerare :) ... ora capisco perchè tutte le bands volevano Lester a scrivere di loro, almeno una volta :)
Posta un commento