Al Bang Your Head
Punta di petto
affumicata. Fermi tutti! Il top del BYH! Punta di petto cotta e
affumicata sul posto (e l'affumicatore ha la forma di una
locomotiva), con salsa barbecue a volontà e pane bavarese. Cottura
perfetta, coi tutti i succhi conservati magistralmente che si
sciolgono in bocca. Crosta affumicata nera come la pece e gustosa
oltre ogni dire. Pietanza vista finora da me solo in “Man v Food”:
se avessi uno stand del genere vicino a casa, avrei il sangue denso
come Nutella. Fortuna che quest'anno al BYH c'erano diversi
gruppacci, così mi sono potuto divorare l'equivalente di un interno
porcello affumicato. Tocco raffinato in più: bastano 30 secondi
vicino allo stand e il lezzo di affumicatura ti si attacca fino a 48
ore.
Spatzle. Gnocchetti svevi
annegati in formaggio giallastro. Sembra cibo per maiali, ma il
tedesco prova una profonda affinità con tutto ciò che è suino e lo
stand ha la fila persistente. Gli spatzle nello stomaco triplicano le
dimensioni, assorbono ogni alcolico facendo passare la sbronza,
inducono un picco glicemico da letargo, allargano il girovita di
parecchi centrimetri e rendono il maschio appetibile per ogni
giunonica signora del Festival (in sostanza, se mangi gli spatzle sei
figo e te fai tutte).
Poltiglia thai. Noodles
(spaghettini di una sostanza ignota) piccanti per principio, poi
decidi se buttarci sopra carne (dicono pollo, ma io non ho visto
neanche un gatto in tutta Balingen), pesce (tonno e sgombro in
scatol, ovvio) o verdura (non la prendeva nessuno, era una trappola
per individuare i vegani e deportarli in Polonia). Piatto economico e
riepistomaco, un po' come gli spatzle ma con lo spirito hipster
multiculturale. Poderoso in uscita il giorno dopo, stando a
testimonianze dirette.
L'Indomabile Colazione
Post (e Pre) Sbronza. Il BYH mette a disposizione anche un servizio
catering nell'area coperta per fare colazione in santa pace come se
si fosse alla Sagra del Wurstel. Frittata con strutto, 2 fette di
bacon, crauti in aceto e senape, 2 wurstel rossi, marmellata, pane
nero, 2 litri di caffé americano con zucchero-panna-latte-senape.
L'avventore del BYH smette di bere verso le 4 del mattino, dorme a
caso per 5 ore, poi va a fare colazione e per le 10.30 è già pronto
per la prossima birra. I più arditi possono comunque ordinare per
colazione anche lo stinco.
Korea. Ah, il buon gusto
teutonico ! Inventori della Radler che oggi spopola anche in Italia,
gli Alemanni hanno già pronta la nuova bevanda che ci mette tutti in
riga: Korea, ovvero il delicato mix Vino+Coca. Non vogliatemene, non
ho avuto coraggio di provare. La ragazza del bar al Festival sostiene
che sia buonissimo e garantisca “una sbronza colossale” se
assunto nelle adeguate quantità, poi indica i senzatetto
addormentati per terra e sorride soddisfatta.
Met. L'idromele è la
bevanda degli dei: se poi te la servono da una spina decorata con
enormi corna di toro, signori, è il Valhalla. Dolce e rinfrescante,
esige un consumo a litri, ma ha la gradazione del vino e dopo qualche
brindisi l'ingenuo sente mancare i terreno sotto i piedi, crolla
sulla schiena alzando gli occhi al cielo per ammirare le Valkyrie che
scendono dalle nuvole e lì resta per un'oretta. È anche il momento
in cui arrivo io a farmi le foto col cadavere.
In giro per
l'Alemagna.
Jagerschnitzel: cotoletta
del cacciatore”, con crema di funghi. Cotoletta grande come un
frisbee, ma nascosta sotto la crema e le verdure. Il piatto, che in
Italia garantirebbe soddisfazione a una coppia normale (lui “mangio
solo quand vado fuori” e lei “dieta perenne ma non togliermi la
cioccolata e lo spritz”), qui è spacciato per pranzetto tranquillo
a metà della giornata lavorativa. Notare che, ai tavoli a fianco,
studentesse delle superiori si finiscono la cotoletta e il contorno
in metà tempo e col doppio della birra rispetto a me. Ma io, in
terra alemanna, son anoressico e mezzo uomo.
Paprikaschnitzel:
“cotoletta alla paprika”, con ovvia crema di paprika. Uguale alla
precedente, ma con violenza piccante necessaria a risvegliare il
cervello dopo il brunch a base di birra e brezel. Verdure leggere
come peperoni, cipolle e cetrioli aggungono al piatto quel tocco
“bio” che va tanto di moda.
Maultaschen Mit Ei: ravioloni
ripieni di spinaci e carne, con un bell'uovo fritto schiaffato sopra.
Dicono che sia uno dei piatti tipici della Svevia e quindi andava
provato. La porzione da una persona dà per scontato che tu pesi
almeno un quintale e abbia la fame di chi ha fatto la guerra. Gusto
arrembante, non certo ingentilito dalle barbabietole e dalle cipolle
che, con grande sfacciataggine, vengono definite “contorno”.
Senza 2 litri di birra per buttare giù tutto, ti tocca la morte per
soffocamento.
Schweinebraten:
“arrosto di maiale” in crosta, con crauti in agrodolce e gnocchi
di pane. Siamo a livello di alta cucina, per gli standard locali:
infatti le cameriere lo servono con orgoglio e va consumato con
rispetto, bevendoci sopra almeno 1 litro di birra. Lo chef, che
ovviamente ci ha messo 30 secondi a cucinarlo, verrà più tardi a
prendersi i complimenti per questo piatto-simbolo dell'adiposità
bavarese.
Leberkäse:
“polpettone di carne”. Ho apprezzato la versione calda, con sopra
un uovo al tegamino e l'insalata di patate a
parte: come quasi tutto ciò che si cucina in Germania, pare che lo
scopo sia riepire la panza e assorbire l'alcol (e contrubuire allo
sterminio costante di migliaia di porcelli). Mi dicono ci sia anche
la versione fredda, ma è da merenda (!) e va gustata coi cetriolini
sottaceto. Se il tuo problema è il sangue troppo fluido, fatti un
Leberkäse a merenda.
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