THE
69 EYES + Noise Pollution
9
febbraio 2013
New
Age (Treviso)
INTRO.
Tutto
quello che è scritto è falso. Mi sono inventato nomi, luoghi, ogni
cosa. Non c'è traccia di verità in queste parole. Se vi riconoscete
in quello che scrivo, mi dovete soldi perché vi ho inventati io.
LA
MUSICA.
Iniziano
i Noise Pollution, motivati ma con cantante (incrocio tra un giovane
Alice Copper e un vecchio Taime Downe) davvero poco in palla. Cori
ganzi, comunque. E tatuaggi standard che devi avere sennò non puoi
suonare. Alla fine, mi sono sembrati il solito gruppo hard rock
italiano (con furti ai soliti Crue, Skid Row, ecc.), ma in effetti il
New Age è impietoso coi suoni della band di spalla.
The
69 Eyes da Helsinki sono cinque ultraquarantenni che suonano gothic
rock. La formula consiste in canzonette tenebrose con un po' di verve
rockeggiante e testi da “Decadenza For Dummies”. Dal vivo sono
bravi anzichenò, ma a parlare bene la gente si annoia, quindi via
col ridicolo.
Il
cantante Jyrki dieci anni e venti kg fa era a suo modo un figo, resta
oggi parecchio carismatico ma, mettiamocela via, non è un cantante.
Parla durante le strofe e i ritornelli son tutti sulle spalle di
bassista e chitarrista (o del playback). Il giubbotto in pelle che
usa da inizio tour puzza più dei cessi del locale, ma questo non
fermerà le gothic girls alla ricerca di emozioni post concerto. Un
paio di ancheggiate in stile Elvis 1973, giusto per rovinare il sonno
dei non fans. Occhiali da sole obbligatori, girovita da benessere
raggiunto.
I
chitarristi son bravetti ma sconnessi. Uno è black metal, ma è
anche in overdose da pizza. L'altro vira pericolosamente sul
rockabilly. Suonano quello che gli viene imposto, del resto devono
portare a casa i soldi per i panini con la renna. Il rockabilly ha il
volto tirato e impietrito tipo Christopher Walken, non vedo come
possa trovare l'amore stasera.
Il
bassista Archzie domina a lato palco: occhiali da sole, cappuccio
della felpa tirato in testa, una plettrata ogni 10 minuti, applauso
finale dedicato a se stesso e via in tour bus a morire di vecchiaia.
Il
batterista Jussi arriva sul palco sudato come una nutria e nervoso
come un caimano. Del resto, se tiri su col naso mezzo Perù i
risultati sono: fisico composto solo di fasce nervose, tendenza a
saltellare sul posto anche durante le canzoni, roteate continue di
bacchette, ingestione casuale di liquidi che passano vicino alla
batteria. Uno spettacolo, comunque. Ovvio che sia quello con più
possibilità di concludere, bisogna vedere come gestisce la fase di
down.
In
90 minuti di show io ho sentito due variazioni: canzoni gothic rock e
ballate gothic rock. In sostanza, sono gli AC/DC del gothic rock, ma
aggiungono la variante della ballad che è da martellamento selvaggio
del pene. Ripetere per 90 minuti ed ecco il loro concerto. In
sostanza, se ti piacciono sei a cavallo, se non ti piacciono guardi
il pubblico e l'ambiente.
IL
RESTO.
Serve
una colletta per comprare qualche lampadina al New Age. Nel corso
degli anni si sono fulminate tutte e la strada per l'Eurobrico deve
essere troppo complicata, quindi il locale è immerso nelle tenebre
costanti. La cosa permette anche al bar di servire bevande che hanno
tutte lo stesso sapore, perché non si capisce cosa siano: di solito
la birra non ha ghiaccio e le altre cose sì, ma tanto non si vede
una mazza e sa tutto da Red Bull. Dannati geniacci del marketing
stile Wanna Marchi.
I
dark presenti tra il pubblico sono come le infermiere di Silent Hill,
che si muovono se le illumini: loro, se sentono gli accordi in stile
“Rain” dei Cult si dimenano come da clichè, poi la canzoni parte
e si bloccano. Ripetere per 90 minuti ed ecco il loro concerto.
Un
noto facinoroso mi ha spiegato che il Berlusca ha una pompetta sul
pene per indurre l'erezione. Ha anche detto che non ci dorme la notte
(il facinoroso, non Berlusconi, che dorme alla grande a quanto pare).
Headliner
assoluto il pedofilo sandonatese, uno che si muove da casa (dove vive
con 11 gatti e il cadavere di sua mamma in frigo) solo quando legge
“gothic” perché ci sono sempre ragazzine in giarrettiere.
Sceglie, in una serata legata al tema dell'oscurità, il seguente
look: scarpe da ginnastica bianche enormi, jeans chiari sformati
annata 1994, impermeabile “Ispettore Gadget” bianco, capelli
lunghi zozzi, occhiali Rayban da vista. Nei locali di solito si ferma
davanti al bagno con la mano nella patta, ma nelle tenebre del New
Age non trova i wc e quindi si lancia in pista in terza fila,
appoggiando il bacino a chiunque si trovi davanti (uomi e donne).
Sotto l'impermeabile era ovviamente nudo.
Nel
parcheggio, il disagio resta oltre i livelli di guardia. Un grosso e
brizzolato clone del cantante dei Sabaton scambiava fumetti da
collezione con un noto cassintegrato del rock (tipo “Il batterista
nudo”). Per loro era il vero evento della serata. Esistono foto. A
due metri, una donna urla frasi incoerenti su camere invase da
giocattoli, tatuaggi maori a Portogruaro, Samsung vs Apple...
La
gente va ai concerti per tutto, eccetto la musica. Il rock è morto,
mi dispiace per voi che vi siete persi il funerale e anche la messa
di commemorazione. Tra qualche anno ci faranno un film, sul rock di
questi anni: un film di sole comparse, senza protagonisti.
Ho
chiuso in tristezza, ma tanto è tutto falso.
2 commenti:
Giampi alla fine non ho capito se la febbre mi ha escluso da una bella serata o da una nottata di pre sonno rem !! Grandiosoooooooooooo
Baci Alessio e Chiara :-)
Vi sareste divertito comunque, c'era la gente giusta giù dal palco ;)
Grazie mille
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