lunedì 24 novembre 2008

BOBBY TRAP, ecco cosa vi racconto



GANDS, Vittorio Veneto
22 novembre 2008

Mi limito allo show dei Bobby Trap, altrimenti mi ci vogliono tre ore di lavoro per raccontare tutta la giornata.
Dopo un viaggio in stile “Vince Neil 1984” si arriva al locale. Molto cool, molto fascista, pieno di Rockers (che tanto in Veneto sono sempre gli stessi), notevole presenza di donne che poi si sarebbero esaltate con le canzoni anti-Rock.
Il Gands di Vittorio Veneto è un locale degno di nota perché passi per il cesso prima di entrare nella zona concerto. La cosa è positiva, nei cessi si incontrano sempre i fenomeni. Al bancone non c'è mai la gente che conta. I VIP stanno al cesso: sarà il desiderio di distinguersi sempre. Così è stato, abbiamo incontrato la band che aspettava il suo turno per espletare. Così mi sono lanciato in una marea di complimenti e poi li ho scavalcati nella fila e mi sono gettato nel bagno: e che vi aspettavate, quando scappa non si guarda in faccia nessuno.
I saggi dicono che l'ignoranza è una benedizione. Voi eravate benedetti, ma IO vi ho mandato l'invito allo show e, pur sapendolo, siete rimasti a casa a crogiolarvi nella vostra insipienza. Male. Chi c'era ha visto un gran concerto, nulla di meno che un GRAN CONCERTO.

Ecco i motivi, in ordine razionale (quindi non comprensibile da quelli che sono stati a casa):
  1. Il cantante Mitzi è Asterix moro che balla e si sfascia sulle prime file con una mimica alla Lando Buzzanca. Per inciso, canta anche bene. Dai tiri che fa ti viene da pensare che non sia proprio sano di mente.
  2. Hanno suonato “Sure Know Something” dei Kiss. Roba da balera. Eccezionale.
  3. Tank Palamara è il chitarrista di una valanga di progetti fenomenali (es., Lovecrave) ed è anche stato a Sanremo. Potrebbe tirarsela come fanno tanti altri morti di fame e invece è un gentiluomo d'altri tempi. Inoltre ha la panza come il Gabibbo e un suono da tirare giù le pareti.
  4. Anni che non sentivo in un locale del genere una band che suonasse “Seek and Destroy” e “Master of Puppets”. Il pavimento non sarà più lo stesso.
  5. La band in assoluto aveva uno dei suoni live più devastanti. Ne sono uscito con le orecchie provate e ne sono felice. Peccato che mi abbia compromesso l'ascolto del CD dei Phenomena durante il viaggio di ritorno.
  6. Eseguito qualche pezzo di Maiden-ACDC-DeepPurple (qualunquismo purtroppo obbligatorio se vuoi accontentare i Rockers), ma anche un paio di pezzi da “Rock and Roll Picture Show”, dove Mitzi ha fatto il cabarettista.
  7. Niente assoli sbrodolosi. Gli assoli ci vogliono, ma se li tagli e mi fai 3 pezzi in più sono contento: così è stato.
  8. Hanno suonato un pezzo dei “System of a Down” nel tripudio generale, ma a me sono bastati i due che mi hanno guardato e hanno detto: “Di chi è 'sto pezzo?”. Avrei voluto anche io non saperlo.
  9. Dopo il pezzo dei SOAD, hanno fatto un blues abbastanza schifoso, al che ho pensato: “SAOD + canzoni schifose... pare di essere al New Age”.
  10. Il batterista non l'ha guardato nessuno e lui, fregandosene, ha fatto dei passaggi da spavento, ma con la superiorità di chi è in cima alla montagna da troppo per farlo sapere a tutti.
  11. Elevato tasso di donzelle. Il GANDS ci aveva abituati bene già coi Mr Pig, ma loro sono una boy band, mentre i Bobby Trap era la prima volta che passavano. Eppure il gentil sesso era presente in forze, per la gioia dei Metallari che tanto alla fine non combinano niente ma almeno guardano.
  12. Maledetta scuola che mi ha fatto lavorare al mattino. Pomeriggio in giro per il mondo ad ascoltare capolavori e sera a saltare con Palamara. Risultato? Non ho avuto le forze di andare da Ciccio Salamella. Necessito altro concerto al Gands per avere la scusa della salamella.
  13. Il nome di Norman Zoia aka Toni Livenza è aleggiato tutto il giorno fino alla catarsi finale: Zoia faceva cabaret con la madre di Tank Palamara. Se non sapete chi è questo soggetto poco male, sappiate però che qualcuno lo considera uno dei migliori artisti italiano (io no, ma a me piacciono solo le pitture su tavola del VII secolo e i mosaici bizantini).

Anche questa sera il Rock ha vinto, io ho pronte le mattonelle per il bagno della Cattedrale del Rock, Vittorio Veneto alza le cornazze al cielo, Sacile c'ha la pizzeria da morosetti ma io ci vado con irsuti Rockers, mi manca la salamella ma non posso certo giocarmi tutte le carte nella stessa giornata.

venerdì 21 novembre 2008

Un tributo ...

... a un vero Eroe, che mai si adeguò alla quotidianità. 
Sono tempi meschini e Caius Brutus, in un gesto di immortale coraggio, ha abbandonato il nostro mondo per tornare alla sua Patria Atavica.

ROMA.


Fiero come un guerriero che ha raggiunto i Campi Elisi. 

A cosa starà pensando? Alla conquista della Numidia? Alla difesa degli Agri Decumates? Al declino dei costumi nella Città Eterna dopo l'importazione del molle ed effeminato stile di vita greco?

Sia quel che sia, questo è un tributo a uno degli ultimi EROI.

AVE CAIUS BRUTUS

martedì 18 novembre 2008

Italia-Argentina: commenti in tempo reale


Pomeriggio col Sultano a guardare la partita (pietosa) dell'Italia contro l'Argentina. Ecco le massime, tra una russata e una telefonata di complimenti a Obama.


Alla discesa in campo:

  • Guarda che facce gli argentini, quelli sono i gitanos del Sud America. Quello lì, se non giocasse a Rugby, tirerebbe le coltellate alla gente per dos pesos.
  • Quello è Del Fava (era Bortolami). Quello è Del Fava (era Nieto). Quello è Del Fava (era Zanni). Ma gioca Del Fava (inquadrato: Del Fava)?
  • Ma c'è Pratichetti al centro? Per forza, è de Roma. Quando risolveremo questa questione meridionale...


Durante gli inni nazionali:

  • Per forza cantano l'inno, l'Italia è stata unificata dai Savoia. Vuoi mettere l'ironia con cui lo cantano in Veneto?
  • Ma quanto schifo fa l'inno argentino? Non c'è un inno sudamericano che sia orecchiabile, sono tutte marcette militari. Del resto tutti i gerarchi nazisti sono scappati lì, un motivo ci sarà...
  • Sono grossi questi argentini. Sarà che mangiano asado tutto il giorno...


Dopo i calci sbagliati da Marcato:

  • Avrà anche messo su 5 kg di muscoli, ma resta una fighetta padovana. Adesso chiamo la dirigenza del Benetton, voglio sapere come si allena questo disgraziato! 


Svegliandosi a metà primo tempo:

  • Del Fava!


Dopo il primo tempo:

  • Cambia canale, io devo vedere le partite di Rugby serio, non queste schifezze. Mettimi l'Inghilterra, quella sì che è una squadra: chissà che perda, comunque. Maledetti colonialisti.
  • Guarda i Sudafricani! Col cazzo che lo cantano l'inno nazionale in swaili! Quelli se vedono un nero gli sparano.
  • Rimetti l'Italia, che mi è passata l'incazzatura. Adesso gli do 10 minuti per rimettersi in partita, poi vado a pisciare a prescindere.


Fallo di Bergamasco:

  • Più passa il tempo e più è uguale a suo padre: onto, falloso, zuccone e rissoso. Del resto è un petrarchino. Hai voglia a fare i calendari, sempre onto resta.


Meta dell'Argentina:

  • Era nell'aria, questi hanno altre motivazioni. Si impegnano perché vogliono abbandonare il ghetto, sennò sono coltellate ogni giorno.
  • Mallett, metti dentro Del Fava!


Fine partita:

  • Gira canale, metti le squadre celtiche che almeno perdono con onore e non mi fanno incazzare.
  • Guarda Pratichetti... ancora un paio di giorni e si accorgerà che è partito titolare.


domenica 16 novembre 2008

SABATO 22 novembre 2008

Si va tutti al GANDS di Vittorio Veneto a vedere questi qua. E' sicuro che faranno disastro, Apocalisse, piaghe d'Egitto, cani e gatti che vivono insieme, posto di lavoro fisso, Italia campione del mondo di Rugby, soldi per tutti e Rockerrrrrrrollllllllll!



E per chi resiste fino alla fine, missione disperata da CICCIO SALAMELLA.


lunedì 10 novembre 2008

ITALIA-AUSTRALIA


20-30

Perché essere delusi quando una delle 4 nazionali più forti al mondo batte l'Italia (n. 12 del ranking mondiale) con uno scarto accettabilissimo?
Perché stavolta l'Australia la si poteva battere. Quando ci capiteranno dei Wallabies così imbolsiti e spaesati? Sarebbe stata una delle più grandi sorprese degli ultimi 10 anni, al livello della vittoria del Giappone contro la Scozia nel 1989.
E mi avrebbero ripagato per una coda di 2 ore in tangenziale per raggiungere lo Stadio Euganeo. Mi sono perso anche gli inni nazionali. Mai avuto pulsioni nazionaliste, ma l'inno in uno stadio di Rugby è un momento che nella vita va vissuto.
E la meta con cui l'Australia ha vinto? Quantomeno viziata da un'ostruzione. Ho tutte le ragioni per dirmi deluso sul piano del risultato. Bella Italia, ma manca ancora il solito centesimo per fare un milione. Manca da tempo. Accontentiamoci, sperando che prima o poi la Banca del Talento Rugbystico decida di donare a questa nazione una infornata di talenti che preferiscano uno sport vero alla caccia alle veline.
La delusione non riguarda invece il contorno. Pubblico eccezionale, compagnia da applausi, grande partecipazione e la certezza che qui in Veneto il Rugby non è uno sport, è una Religione.

martedì 4 novembre 2008

Outlaw Stars VS Il Mondo Intero



Quella che segue è la versione abbreviata e rimbecillita di quello che è avvenuto la sera del 3 ottobre 2008. Esiste una descrizione più approfondita e ricca di particolari, ma non la pubblico qui. Accettate quello che passa il convento, intanto.

Gli Outlaw Stars nel luglio 2008 hanno vinto Suonica, concorso per gruppi emergenti. Il premio è la partecipazione gratuita a un evento organizzato dal New Age. Il giorno 18 agosto 2008 il gestore del locale contatta Sexy e gli propone due eventi: suonare di spalla ai Backyard Babies oppure agli L.A. Guns. La band, stordita dalla lacca, decide per gli L.A. Guns. 

La band comunica all'organizzazione che può mettere a disposizione tutta la Outlaw-strumentazione eccetto la batteria. Il gestore del locale afferma che “Non ci sono problemi!”. Il sottinteso (che la band non recepisce) è “Non è un problema se non portate la batteria, in caso vi diamo quella di Suonica”. Ovvero il fustino del Dixan. A fine settembre c'è il nuovo contatto con l'organizzazione, dove si parla soprattutto di orari, soundcheck, ecc.

 

La band arriva al New Age il giorno giusto e senza ritardo. Tutti i musicisti sono sobri. Una scena indimenticabile. Ma il Dio del Rock ha deciso di punirli per questo: c'è un altro gruppo che deve suonare di spalla agli L.A. Guns, tali Landslide Ladies, gruppo noto nell'ambiente ma che alle orecchie degli Outlaw Stars sono estranei quanto lo è Martin Heidegger.

I Landslide hanno già tutta la backline, così gli Outlaw portano a casa la loro strumentazione: suoneranno con la backline già disponibile. Durante il soundcheck salta fuori uno sconosciuto che dice: “Ma chi vi ha chiamati, la Debby?”. Risposta Outlaw: “Chi casso è la Debby?!?”. Finito il soundcheck tutti decidono di andare a casa, eccetto due membri che restano nei paraggi.

Qualche tempo dopo, mentre la band è in auto verso il locale, arriva un sms di uno dei membri: “Non si suona più. Poi vi spiego”. La band tenta di entrare nel parcheggio del New Age ma viene intercettata dal suddetto membro. Questi racconta la sua storia...


[Cioè che segue è una parziale ricostruzione della verità, stilata sulla base di un calcolo delle probabilità e dei profili psicologici dei diretti interessati.]

La Debby, che è la tour manager degli L.A. Guns, afferma che gli Outlaw suoneranno con la propria strumentazione, compresa la batteria. L'OutlawStar chiede spiegazioni. Debby replica che Steve Riley, batterista degli L.A. Guns, non vuole assolutamente che qualcuno suoni con la sua batteria (i Landslide Ladies la prestano a Riley per il tour italiano, ma come conseguenza il batterista vieta ai legittimi proprietari di toccarla, possono suonarla ma non sistemarsela come vogliono). Debby: “Il palco è già pronto, noi vi montiamo la batteria di Suonica davanti, non fate soundcheck e suonate nei rimanenti 30 cm di palco. Se non va bene, affari vostri”. OutlawMembro: “Beh, noi non possiamo fare il nostro show su quel palco: voi ci avete messo in condizione di non suonare e noi non suoniamo”.

Il gestore del New Age negozia: “Dai ragazzi, in qualche maniera facciamo!”. Un altro componente della band, contattato telepaticamente sacrificando una pecora rosa, risponde: “NO, come posso scatenarmi su un palco grande come un tovagliolo?!? Solo un'arena può contenere il mio carisma. Già il New Age normalmente chiude per restauro dopo i miei concerti!!!”.

Inevitabile conclusione: concerto annullato.


Post serata. La band non entra nemmeno a vedere il concerto e porta via di peso i propri fans, trascinandoli in un pub della zona. Scene di ubriachezza molesta, denunce alla buoncostume, promiscuità con gli animali, disturbo della quiete pubblica: una serata normale, quindi.

Dialogo alcolico tra i membri della band:
  • Switch: “Io avrei anche suonato, era Sexy che non voleva”.
  • Sexy: “Io avrei anche suonato, era Smoke che non voleva”.
  • Starsky: “Io avrei anche suonato, era Shot che non voleva”.
  • Shot, al momento della discussione, era fuori a fumare e quindi la colpa è sua.

Effetti collaterali di questa storia... 

Qualcuno teme che il gestore del New Age si sia incazzato. Il giorno dopo arriva la certezza che si è incazzato... nel forum sul sito del New Age compare una spiegazione degli eventi della serata con in chiusura la frase “Gli Outlaw Stars col New Age hanno chiuso”.