lunedì 28 febbraio 2011

Sabato qualunque


Risveglio in solitaria. La V è fuggita la sera prima per andare a fare la Rockstar a Los Anastasios (S. Anastasio, Cessalto – TV) con pernottamento in albergo 5 stelle a Chiarano, quindi ci si può alzare rumorosi come un ippopoamo. Colazione dei campioni e partenza verso il luogo di lavoro.

Scuola: non vedo elementi che passeranno alla storia, almeno nel senso universalmente riconosciuto del termine. Se invece si ritiene che “Jackass” possa fare la storia, ho candidati.

Pranzo regolare: no.

Palestra: Randy Couture Workout, sudorazione esagerata e bandana da biker tengono lontani gli utenti maschili e femminili. Necessario, se si vuole evitare la chiacchiera, rispettare i tempi di recupero e volare verso il pranzo.

Pranzo post-palestra: prima doccia, per evitare di attirare la disinfestazione. Poi 3 petti di pollo 3 conditi con nulla e verdura fresca condita con nulla. Chiusura gloriosa con qualche cracker integrale. Partenza immediata per la casa natia.

Casa del Sultano. Attrattive: macchina del caffè professionale + Sky (Torneo 6 Nazioni). Si assiste alla debacle di un'Italia volenterosa ma con un calciatore in giornata no e una crescente idiosincrasia nei confronti del placcaggio: anche il Galles placca poco, ma non sbaglia un calcio e nel gioco aperto fanno i fenomeni. Guardo anche il primo tempo di Inghilterra-Francia, promette bene perché chiunque perda io son contento, ma sono costretto a prendere l'aliante verso San Donà.

Ipercoop: appuntamento con la V nel tempio dello shopping proletario dei sandonatesi. Ogni slavo residente entro 20 km è presente. Fenomeno locale: russo con permanente, baffoni, bottiglia di birra, abiti Geox e tatuaggio da malavitoso sul dorso della mano: nel negozio di abbigliamento da lavato di birra almeno 300 euro di indumenti e poi è andato a spruzzare il resto nel negozio di animali. Acquisto qualche abito da cameriere risparmiato dalla birra, sconti abbondanti del commesso, riconoscente di poter parlare italiano.

Bar in centro: inaugurazione con spritz a prezzi da Dubai, ma uova sode in abbondanza a buffet. Problema “proteina serale” risolto brillantemente. Discussioni profonde con popstar, attori, giornalisti, modelle, scrittori. Cena “ulteriormente proteica” con rare e selezionate pietanze mediorientali: un kebab vicino alla stazione, schivando venditori di bamba e commercianti d'organi.

Statale 14. Ritrovo di ogni under 18 del sandonatese. Birra di qualità mediocre e cibo normale a costo da oreficeria. Piano superiore con discoteca e sala biliardi, bimbe minorenni in mutande e bimbi minorenni con ciuffo che impedisce la visione delle minorenni. La V deve incontrare un noto mafioso locale per oscuri traffici, ma il capocosca è di corsa e si scusa offrendo birra mediocre, che mediocre resta, ma almeno è gratis.

Revolver. Festival Metallaro di band della zona ma con un certo seguito. Mio pronostico smentito clamorosamente, locale quasi pieno: gli organizzatori con le lacrime agli occhi parlano di più di 500 biglietti venduti (a prezzi da supermercato polacco). Le dinamiche di spostamento del Metallaro cominciano a farsi sempre più casuali e imprevedibili, ma presenza femminile abbondante: forse questa è la causa principale della migrazione maschile. Manca la presenza del “pedofilo di San Donà”, personaggio improbabile della night life locale, ma probabilmente ha avuto il posto come Prezzemolo a Gardaland. Dissertazioni intriganti con coltivatori diretti, architetti, fresatori, lavapiatti, schiavi a cottimo, ruffiani e adescatori. Concerti seguiti dai divanetti extra-lusso, con la possibilità di fare “sì sì” con la testa verso le band ogni volta che mi accorgo che stanno suonando. Champagne e perizomi. Zam zam.

mercoledì 23 febbraio 2011

Recenz



La prima recensione di un CD che mi è piaciuto (escludiamo quelle nel blog e quelle fatte al bar... in effetti il meglio è sempre stato dato al bar). Ma ne parlo alla fine.

In precedenza ho sempre mentito, perché non me ne frega nulla di parlare male dei CD della povera gente, che si arrabatta per registrarli in cantina e poi li fa masterizzare in Finlandia per avere il sound vincente.
Tanto alla fine non serve a nulla.
I CD la gente se li scarica.
Meglio allora fare recensioni in stile "bravi/belli/puzzolenti...ricordano Qui/Quo/Qua...hanno molti/pochi capelli cotonati" e poi cacciare un MySpace, così la gente se li ascolta per 18 secondi e decide se vale la pena di scaricarsi il prodotto. Se poi il prodotto piace, può essere che qualcuno faccia il grande passo di ordinarselo (su Play.com si possono comprare i CD a pochi soldi, guarda te, al giorno d'oggi si cerca di vendere proprio di tutto).
Insomma, a qualcuno interessano veramente le recensioni? A me sì, ma a molti no: basta sapere che il nuovo di Tizio è figo e il nuovo di Caio è triste. Anzi, dire "triste" sarebbe un modo per attirare l'attenzione. Ho appena fatto un favore a Caio.
Siccome non so quanti possano essere interessati e comunque su FB la cosa gira abbastanza, ecco un misero link per la recensione di:

Fabri Kiareli’s F.E.A.S.T.Rise (Avenue of Allies, 2010)

Riassunto della recensione: bravo, suona quasi tutto lui... ha i capelli come Rocky e la faccia come Al Pacino... ha il batterista che vomita... suona come dovrebbero suonare i Whitesnake se non fossero defunti nel 1985... gli fa il culo a Don Dokken e a tutto il suo roster di parrucche... il caffè al Kiribiri di Piazza del Grano è spettacolare... l'etichetta tedesca Avenue of Allies pubblica solo capolavori italiani... la miglior prestazione di Mark Slaughter è su "All Systems Go" di Vinnie Vincent... Fabri ripete i ritornelli per 3 minuti alla fine di ogni canzone così il popolo bue li impara per sfinimento