giovedì 26 agosto 2010

LIZZY BORDEN


Rock Planet – Cervia

20 agosto 2010


Solo l'Essenziale


Ritrovo ora spritz al parcheggio del centro commerciale. Mentre la famiglia media italiota disperde i soldi del mutuo in merendine e federe per cuscini, la cricca si raduna per l'evento shock di questa estate: trasferta in Italia, a Cervia, per vedere Lizzy Borden (prima data nella Penisola) sfidando il weekend agostano. Partiamo in mezzo all'indifferenza generale, come è giusto che sia, perché se la gente si rendesse conto del peso determinante di queste gesta, le medesime perderebbero il loro appeal.

Ecco i cavalieri che fecero l'impresa:

  • Sir Bonny, grosso grosso in modo assurdo: il miglior deterrente per ogni pogo sotto il palco, riserva illimitata di consigli su Apple e proteine, fine conoscitore del Metal (esclusivamente Anno 1991) e, a tempo perso, controfigura di Ganesh il Dio Elefante.

  • Sir Walter NoRespect Bastiansson Webzine da Forcate With Balls On Fire: attenzione, egli potrebbe negare di essere mai stato presente nonostante le numerose prove fotografiche, ma la cosa non stupirebbe e, anzi, una sua negazione corrisponde all'affermazione assoluta della verità di quanto negato in precedenza, almeno fino a prova contraria o in caso di cambio di governo.

  • Sir AlexMasi, che oramai ha stracciato il suo omonimo in quanto a presenzialismo nei concerti che contano e rappresenta per tutti il giudizio inappellabile per la prestazione dei chitarristi: un suo “Questo apre il culo!” significa promozione a pieni voti, tutte le altre affermazioni equivalgono a un “Le faremo sapere”.


  • Sir MarchettoDonè, disposto a farsi il viaggio anche da solo, dimostra totale disinteresse per sciocchezze come il sonno o il costo delle autostrade italiane: esibisce la chioma più lunga della carovana e non ha avuto paura di ammettere la sua presenza al concerto degli Uriah Heep, pur cosciente che l'epiteto di “calvo” era in agguato.

  • Il vostro (assolutamente non) umile cronista, di cui non c'è bisogno di sapere ciò che già si sa.

Viaggio in autostrada ricco di discussioni sconclusionate su argomenti di interesse variabile a seconda del livello di demenza. Necessaria pausa in Autogrill per superare lo shock di aver attraversato fin troppi confini naturali (Piave, Adige, Po) e inevitabile foto U.S. Metal di gruppo con esibizione dei vinili di Lizzy Borden: risultato --> clamore strepitoso, vergogna inesistente e futura denuncia da parte del Signor Autogrill per aver fatto comparire il suo marchio in foto così clamorose.

Arrivo a Pinarella di Cervia senza incontrare intoppi di traffico, evidentemente Dio delle Trasferte Shock ha deciso di graziarci e il Dio dell'U.S. Metal ha aggiunto la sua benedizione mantenendo Lizzy Borden vivo fino ad oggi per suonare al Rock Planet.

Incontro con altri prodi cavalieri senza macchia (sulle magliette) e cena pre-torneo, giusto per provvedere alle macchie. La pizzeria sembra una bocciofila, la pizza è senza infamia e la birra trascurabile, mentre l'ignobile piadina scatena le ire del Bonny, che minaccia di gonfiare i bicipiti occupando così altre tre tavolate. Viene ridotto a più miti consigli dall'arrivo di tutta la band di Lizzy Borden in tenuta da spiaggia. La band viene ignorata bellamente dall'80% dei prodi, più concentrati ad osservare la spogliarellista che si esibisce live con Lizzy: dal momento che non accenna a spogliarsi in pizzeria, la suddetta viene relegata in un angolino della mente e sostituita con discorsi sull'essenzialità delle parrucche nell'odierno mondo del Metal.

Nemmeno il tempo di digerire e l'evento assume una piega del tutto inaspettata quando Sir Walter decide di inchiodare l'organizzatore della serata in una discussione serrata, conclusa la quale il colorito del valoroso friulano assomiglia a quello di un sudario: dopo aver avanzato la richiesta di tornare a casa e aver incassato un elegante rifiuto, l'eroico Walter vaga per il locale con sguardo perso e dispensando preveggenze, vaticini, calcoli strutturali e roboanti smargiassate a tutti i presenti. Cosa si saranno detti i due fenomeni? Questo e molto altro prossimamente fra questi post.

La digressione-Vogue.

Ed ecco cosa i nostri eroi hanno scelto di indossare in occasione dell'evento US Metal dell'anno.

  • Bonny: anfibi con calzino bianco di spugna 100% Max Cavalera 1991, braghe corte color sabbia con decorazione rappresentante una carpa in agonia, cintura Black Label Society (dettaglio provocatorio per scandalizzare gli US Maniax) canottiera nera XXL inevitabilmente aderente, camicia a maniche corte stile impiegato del Banco di Musile, braccialetti di ferraglia varia giusto per far capire chi è il Metallaro, polsino Hardcore Superstar fuori contesto.

  • AlexMasi: sneakers borghesi da spritz in piazza a Sacile, jeans scuri qualunquisti, maglietta originale Alice Cooper ancora intrisa del sudore del concerto precedente (non a caso, Alice Cooper).

  • MarchettoDoné: sneakers borghesi da prosecco in piazza a Portogruaro, jeans chiari leggermente bracaloni e sicuramente graditi a Krusty il Clown, cintura borchiata impeccabile uguale alla mia, T-shirt senza maniche all-black che evita l'umiliazione delle macchie da sudore, polsini neri di spugna n.1 per la canicola romagnola.

  • Walter: scarpa nera bassa socialmente accettabile in ogni Catasto del Nord-Est, pantalone bianco stile Billionare con cintura di cuoio bovino texano (dettaglio US Metal), maglietta dei Devil Doll per ribadire la sua fama di decontestualizzato cronico, orologio dei Ringo Boys (secondo dettaglio US Metal), braccialetti di caucciù e metallo che urlano “Ribelle ma affidabile!”

  • Io: tedesco in vacanza.


Lo show: ----- bravi, state a casa, che tanto c'è sempre qualcuno che scrive i report ----


Lizzy Borden chiude in anticipo per lasciare spazio alla programmazione del locale, che prevede:

  • sala esterna con roba africana, chiaramente gradita agli ambulanti che si riposano dopo giornata lavorativa;

  • sala interna n.1, musica disco mainstream, nido di minorenni disposte a tutto per avere il cellulare nuovo;

  • sala interna n.2, musica da rave battutissima, la gente balla stando ferma perché tanto non riuscirebbe ad andare a tempo: popolazione della sala equamente spartita tra tedeschi (che da sempre amano queste cacofonie) e punkabbestia con piercing in suppurazione;

  • gabinetto affollato da giovani che entrano per fare i bisognini ed escono col raffreddore (tiravano tutti su col naso...);

  • vari bar assortiti che vendono bevande a prezzi da Dubai-periferia.

L'integrazione, anche volendola, è impossibile.


La band riemerge trionfante dal backstage (uno sgabuzzino con foglio di carta recante scritto “Backstage”) per firmare autografi, fare foto e tutte quelle amenità che fanno credere a noi di essere dei privilegiati e a loro di essere delle Rockstar. Tali momenti servono principalmente a sfoderare discografie complete e impressionare gli astanti col demo raro, l'edizione coreana, la first press, il bootleg ufficiale e tutto ciò che crea su e-bay movimenti di denaro pari al PIL del Ciad. Inutile divagare, i trionfatori sono ancora una volta del NordEst: Walter ha tutto Lizzy Borden in vinile (incluso il primo mini, dettaglio sfoderato solo all'ultimo come si addice al vero istrione da Fiera del Disco), Bonny si compra la pelle del rullante a cui l'obeso del merchandising aggiunge in omaggio una birra del discount (la bevo io prima che Bonny la usi per corrompere le minorenni).

Momenti voyeuristici di solito non ce ne sono, ma in tale occasione è presente anche la cheerleader, che monopolizza l'attenzione e si fa foto provocanti con chiunque, donando a molti qualche notte di soddisfazione solitaria. Il NordEst si distingue per l'ennesima volta quando qualcuno, facendosi la foto con la donzella, esclama al fotografo: “Mi raccomando, prendi bene la mia maglietta!”. Priorità.

I chitarristi di Lizzy si lanciano al rimorchio selvaggio, visto che le minorenni presenti non sembrano farsi alcun problema a infilarsi nel backstage. Certo, anche le grupies al concerto di Lizzy Borden nel 2010... questo probabilmente le groupies non le vedeva nemmeno nel 1985, e adesso ce le ha pure lui... vantaggi della globalizzazione.

Il bassista è un incapace, al punto che la cheerleader ha pietà di lui e va a rimorchiare una bimba anche per lui. Scena da Silicon Valley, meglio che l'orda di guardoni non abbia visto.


Il rientro.

Obiettivo: rientrare al più presto nelle nostre regioni. Ci si ferma solo una volta arrivati in provincia di Rovigo. Parcheggio dell'autogrill in preda allo scompiglio quando si decide di indossare tutti la maglietta di Lizzy (uguale per tutti, neanche le Giovani Marmotte...) e di fare la foto di gruppo per i posteri. I sagaci molestatori del gruppo individuano una macchina di tre ragazze a cui chiedere uno scatto shock (solo i non molestatori si accorgono che ci sono anche due ragazzi, la cui esistenza però non viene percepita dai voyeurs). Una si presta ben volentieri, ma scende in fondo alla classifica quando afferma: “Ma chè, sete 'annati ar Concerto Metallaro?”. L'altra si difende meglio perché tace e soprattutto ci fa una foto con la sua macchinetta, portando con sé per sempre un ricordo di un clamore tale che è meglio non se ne renda conto: ovviamente quella foto inedita diventa da adesso una priorità assoluta per i collezionisti di baggianate, proprio grazie alla sua irrintracciabilità, all'angolazione sbagliata e all'inconsapevolezza dell'autrice.


E adesso basta! Alla prossima.


mercoledì 25 agosto 2010

Attesa smodata...



... per il report dello show di Lizzy Borden a Cervia. Pazientare, che altro si può fare?
Altrimenti vi becchereste qualcosa del genere "Lizzy ha spaccato anche se ha abbassato di tonalità le canzoni, i chitarristi sono bravi e molestatori, il bassista ha percosso più il petto che le corde, il batterista ha venduto la pelle del rullante a Bonny per pagare la cheerleader (la quale ha scatenato il voyeurismo più sfrenato)".

Contenti?

Io no.

Attendere... per sapere ciò vale veramente la pena di sapere.

mercoledì 18 agosto 2010

La trasferta definitiva

Artista degli anni '80 che è meglio adesso che allora (come canzoni, sulla voce non mi pronuncio ma probabilissimo la debacle di Coverdaliana memoria).

Vado... so che sarà una follia causa traffico da RiminiRimini, ma la sfida non permette di tirarsi indietro. Non succederà mai più che Lizzy Borden si faccia vedere in Italia: anche se lo farà, è QUESTO lo show dove bisogna essere presenti.
Tra qualche anno si farà selezione: chi era a vedere Lizzy nell'estate del 2010 conterà qualcosa, gli altri avranno anni per inventarsi qualche scusa.


domenica 8 agosto 2010

Gastronomia Teutonica


La Padella del Cacciatore. Difficile credere che il cacciatore, dopo una giornata di duro lavoro, a casa trovi questo delizioso piattino cucinato dalla moglie. Se così fosse, la signora dovrebbe avere in odio il lavoro del marito. Comunque sia, in una padella di metallo stile Ikea ma più zozza sono adagiati in ordine sparso: due polpettoni di porcello con formaggio ed erbette, una braciola di cinghiale, mezzo metro di pancetta fritta, una parte anatomica suina non identificata e comunque ricoperta di salsa sconosciuta, finferli in crema di finferli, marmellata di ciliegie. Di gran lunga la cosa più gustosa assaggiata in questa spedizione.

Livello di sozzura: medio, più che altro per colpa della padella.

Livello di gioia intestinale: elevatissimo, ma attenzione, provoca la paralisi per qualche ora.


Il dolce di Belzebù (porzione per 1). La nomea satanica non è per il dolce in sé, quanto per il fatto che lo dovresti assumere dopo il pasto (suino) e che la porzione è “per 1” solo se quell'1 è di stirpe germanica. N.3 frittelle di mele spappolate e fritte, con pallone (da basket) di gelato alla vaniglia, un grumo di panna montata 90% grasso saturo, colata di salsa di frutti di bosco e pioggia di zucchero a velo che ricopre anche la cameriera che te lo serve. Inutile dire che questo dolcetto, preso dopo un pasto normale, causa quegli stessi incubi che hanno portato alla nascita di diverse religioni messianiche.

Livello di sozzura: medio-alto, lo zucchero a velo è estremamente invasivo.

Livello di gioia intestinale: alto, ma solo per amanti die-hard dei dolci post-stinco.


Il panino di Nordsee. La miglior catena di fast-food ittico al mondo ha sempre il suo asso nella manica, il panino con salmone-insalata-uova-salsa. Se non fosse per la salsa di dubbia provenienza e per la presenza dell'aberrante carboidrato chiamato “pane”, costituirebbe una dignitosa fornitura di proteine. Ma è anche vero che in terra teutonica non esiste un cibo che possa essere mangiato da solo, loro li accompagnano sempre con arditi accostamenti da denuncia penale, quindi la salsa in sé è un buon compromesso per tutti i ganzi dall'addominale scintillante.

Livello di sozzura: basso, la salsa è gestibile e sembra quasi un cibo sano.

Livello di gioia intestinale: dipende... se sei un fanatico delle proteine, lo ameresti anche se avesse il sapore del fiele, mentre l'assaggiatore occasionale lo può considerare un raffinato appetizer in attesa del piatto forte.


Krapfen. A fare i dolci, i tedeschi non hanno rivali. E sono anche commestibili per gli stranieri, a patto però di limitarne la quantità. Prendiamo un krapfen standard: sfera di pasta al burro con cuore di marmellata bollente e rivestito con zucchero a velo compatto come malta. Uno è gestibile, due è da austriaco, tre è da tetesko, quattro è da bavarese: non ho notizie di gente che sia arrivata a cinque, almeno, non gente a piede libero.

Livello di sozzura: se hai la bocca come Steven Tyler, livello medio, altrimenti è obbligatorio il bavaglino

Livello di gioia intestinale: elevatissimo anche per i non fanatici del dolce, probabilmente i tedeschi ci aggiungono qualche sostanza psicotropa.


Noodles svevi. Oltre al maiale, cosa offre la cucina di Germania? La patata. Generalmente in Baviera ti becchi l'insalata di patate oppure delle sfere gommose di patate macinate, ma la cucina sveva ha la variante shock: minuscoli gnocchetti di patata, con speck e poltiglia giallastra per legare tutto. Sono un accompagnamento per il maiale e il vero intenditore ha il dovere di cospargerli generosamente con la brodaglia in cui le fette di maiale sono immerse. Attenzione, impossibile ordinare solo “un piatto di gnocchetti”: si provoca nei tedeschi la stessa reazione che loro provocano a noi quando ordinano “pizza e cappuccino”, ma (al contrario di noi proprio) si rifiutano di portarteli. Pare che ci sia l'obbligo morale di accompagnarli con carne di porcello.

Livello di sozzura: alto a causa del litro di brodaglia con cui vanno annaffiati.

Livello di gioia intestinale: medio, ma rappresentano un buon compattatore dello stomaco in attesa dell'ingestione dei 3-4 litri standard di birra (standard per un turista, sia chiaro)