lunedì 19 novembre 2012

Seguito di "Stesso titolo del post precedente"



Piano superiore.

Scale. A chiocciola, in legno (da ricchi... così, per tirarcela), con corrimano in Metallo (Heavy) lungo il muro e nessuna protezione sull'altro lato: un salto nel vuoto che può arrivare ai 3 metri se precipiti dal punto più alto. Sono 30 anni che si parla di renderle sicure, ma abbiamo sempre rimandato perché preferiamo spendere in proteine.
Salotto senza senso. Area di passaggio illuminata da una finestra stretta come un filo interdentale: un tempo zona tv, ora ha una libreria traboccante. Caso da X-files: divano che da esattamente 14 mesi ospita abiti femminili e sacchetti di creme da corpo. Ho deciso di nobilitare il tutto spostandoci la mia collezione di CD: ora ci si possono ricevere le teste coronate, le quali sarebbero comunque obbligate a inchinarsi ai Capolavori.
Corridoio con armadi. Funzione: permettere l'accesso a bagno e camera da letto, raccogliere polvere, aumentare la superficie calpestabile.
Bagno blu. Ex Regno indiscusso del Padrone di Casa, attualmente è l'unico bagno completamente agibile della magione e quindi invaso da una delirio di prodotti per l'igiene del corpo il cui senso è oscuro tanto quanto una discussione tra Hegel e Fichte. C'è il water e questo mi basta. Pavimento blu con inserzione “pugno nell'occhio” bianca per ricordarci che non bisogna mai lasciare piena autonomia agli artigiani.
Camera da letto degradata a magazzino. Inspiegabilmente, la stanza più calda della casa: d'estate, colonia penale per le zanzari più criminale del Triveneto. Ospita roba a caso dei precedenti inquilini: amplificatori e chitarre, fumetti giapponesi, spade, console dell'anteguerra, strumenti di tortura sessuale, piante morte, abiti da dandy.
Camera matrimoniale. Un anno fa una bomba è esplosa in questa stanza, scagliando abiti femminili ovunque. Lampadario, porte, cassetti, maniglie, termosifoni; pavimento completamente ricoperto, al punto che non sappiamo ancora di che materiale era in origine. Letto a due piazze di una comodità commovente, col piumino anche in estate perché le donne hanno freddo come condizione esistenziale, 32 cuscini per evitare ogni forma di contatto, testiera in Metallo (Heavy) per sognare ogni notte il “Fuel for Life Tour 1986 (Judas Priest, che ve lo dic'affà?!)”. Sotto il letto: gattara deluxe.
Bagno padronale. Rosa. Inagibile.
Camera del Vero Uomo. Impianti HI-FI da lacrime e applausi a scena aperta, in grado di ipnotizzarmi per ore e (nei casi più eclatanti) di farmi schiantare per terra o volare fuori dalla finestra. Letto con cinghie da manicomio per impedirmi auto-mutilarmi durante l'ascolto dei Capolavori. PC per giocare, utilizzato un paio di pomeriggi a trimestre con videogiochi del 2004 perché la scheda grafica è da pezzenti. Modem wi-fi che entra in sciopero dalle 18:00 fino alle 5:00. Armadio con tutti i miei vestiti dall'età di 13 anni a oggi, per ricordarmi quanto facevo schifo all'epoca e quanto ganzo sono ora. Mensole con libri impegnati, così i ladri capiscono che stanno rapinando uno che ne sa a pacchi.
Terrazzo. Chiuso ermeticamente per mantenere microclima da palude della Louisiana. Potere magico: gli abiti stesi all'interno restano umidi per 2 mesi.

Stanza bonus. Mansarda accessibile solo se sei l'Uomo Ragno. Deposito di decorazioni natalizie e di attrezzatura sciistiche “Vacanze di Natale '84”. Roba forte, tra 31 anni me la rivendo a Jerry Calà.

giovedì 15 novembre 2012

Le titaniche delizie della convivenza: il luogo del delitto



Trasferito nella casa nuova (o vecchia, visto che ci ho abitato per 30 anni prima di venire rapito) da un anno, posso dire che il trasloco non è ancora finito.

Situazione partendo dall'esterno:
  • Cancellata d'ingresso (un tempo) dignitosa. Qualche anno fa il precedente proprietario, non avendo mai visto “RocknRolla”, non sapeva che i drogati sono inaffidabili e ne ha assunto uno per ridipingere: dopo 2 ore di lavoro in 5 giorni, il tossico è sparito, fregandosi un sottovaso ma lasciando tutti i suoi strumenti di lavoro.
  • Giardino dignitoso, con parte erbosa tramutata in pozza di fango durante l'inverno. Una famiglia di piccioni ha fatto il nido su un albero e sgancia guano a ripetizione sul vialetto nuovo: rappresaglie inutili, come pure gli inviti a cambiare dieta.
  • Muro esterno: scrostato in stile ospizio dei poveri, in attesa di essere ridipinto quando qualcuno vincerà al Bingo.
  • Tetto intoccato da 30 anni, l'antenna si è piegata di sua volontà per impedirmi di ricevere i canali RAI. Si vive lo stesso.

Piano terra:
  • Infissi nuovi di zecca: dopo un mese dal montaggio, i ladri mi hanno sfondato una finestra. Poi la ditta è fallita. Attendo ulteriori conseguenze.
  • Taverna in stile tirolese adibita a magazzino di cose non mie, oltre che a settimanali riunioni del club dei morti di fame. Micro-cantina con umidità caraibica, i generi alimentari marciscono nel giro di 8 minuti.
  • Ingresso piccolo, che diventa minuscolo quando torno dalla palestra e sono largo il doppio.
  • Salotto di forma non-euclidea con caminetto trasformato in divano (garantisce macchie sul sedere per l'eternità) e tavolino trasparente spacca-stinchi (siamo già a 3 vittime in meno di mese). Abbiamo anche la libreria raccogli-polvere e un villaggio di ragni in espansione demografica. Ci sono pure le scale, ma sono una leggenda che merita uno spazio adeguato nel prossimo post.
  • Cucina in due zone: sala pranzo con tavolo apparecchiato 24/7 e frigo titanico per contenere proteine e birra; cucina da accampamento Giovani Marmotte, con forno rotto da 1 anno, piano cottura ad accensione casuale, lavastoglie classe di consumo Y (tipo un reattore nucleare).
  • Lavanderia occupata al 90% da cumuli di biancheria in attesa del proprio turno di lavaggio: tempistiche da pubblica sanità.
  • Bagno minuscolo con lavandino sproporzionato (ti puoi lavare i denti seduto sul water). Doccia utilizzata come stendino e magazzino per il mocio, giusto per evitare lo stato di abbandono.
  • Veranda esterna in plasticona con tettoia in vetraccio, frutto di un miserevole compromesso tra la voglia di avere una struttura del genere e una disponibilità economica messa (all'epoca) a dura prova dall'acquisto di un'assurda multiproprietà in montagna.

Piano superiore prossimamente!