sinceramente, ne salta fuori una cosa un pò grottesca, ma non distante dalla realtà dei fatti...
Diciamocelo, i veri uomini non giocano a calcio
almeno in Italia
THE POODLES "Metal Will Stand Tall". Questi invece sono svedesi, sono sui quaranta e hanno suonato con Talisman, The Ring e gentaglia varia. Altro side-project, ma di rara intensità. Azzeccano proprio l'unica cosa che veramente conta: le canzoni. Splendide. Anni '80, è ovvio. Non puoi suonare melodico e rockeggiante se non hai le radici negli Eighties. Questi hanno anche la testa e il cuore in quegli anni. Consigliatissimi soprattutto per il buon gusto. E gli perdoniamo anche il nome orrendo e la copertina pesantemente garage rock. CLIKKATE QUI! PS Notato come due album su due abbiano la parola "Metal" nel titolo? Specchietti per le allodole o voglia di prendersi in giro. Per me, n. 2 nelle recensioni di oggi...
Tolgo un sassolino dallo stivale.
Leggendo qua e là i prodotti della concorrenza (vale a dire gli altri blog) mi sono reso conto che:
1. Siamo tutti scrittori. O almeno ci consideriamo tali. Forse anche io, se ho l’ambizione di scrivere queste quattro righe? Il problema è che al mondo (e in Italia soprattutto) la gente che scrive è di gran lunga più della gente che legge. Problema? Meglio chiudere qui…
2. Il 90% dei blog che ho visitato sono accozzaglie di riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla morte, su sé stessi, sugli altri, su tutto.
E qui ti volevo…
Qualcuno mi ha rinfacciato che in questo spazio non svelo il mio Io interiore. Non si capisce chi sono e cosa voglio. Quindi tradirei il senso del blog-archetipo, che dovrebbe essere specchio dell’anima.
A proposito di gente che scrive ma non legge, appunto.
Che il blog debba essere uno spazio personale, non ci piove. Che debba essere un diario del cuore dove ci si atteggia a poeti maledetti o sensibili anime belle incomprese dalla vita e dal prossimo, questo è inaccettabile.
Ognuno ci può scrivere quello che gli pare. Anche niente (e a volte il silenzio è un dono).
Molti usano il blog per esprimere punti vista: sempre ben accetti, in un’epoca di assoluto relativismo … per non dire menefreghismo. Altri ci scrivono poesie. Altri ancora pensieri sparsi sulla propria vita, sulle esperienze, sull’amicizia e il tradimento, sugli ideali, amore-cuore-amore, blahblahblah!
Grazie.
Qui le cose non vanno così.
Vuoi conoscere l’Io interiore di qualcuno? Ci tieni? E perché poi? Il mondo è fatto di uomini cipolla, li sfogli e alla fine non resta nulla… quindi anche l’Io interiore è maschera.
Ma se proprio vuoi conoscere qualcuno, vai a parlarci. E guardalo negli occhi. Lo schermo del computer non dice niente. Tutti lo usano come scudo. Ti siedi al computer, ragioni un po’, digiti qualche frase, copi da altri autori, butti là un paio di massime ad effetto, rubi un’immagine accattivante: ecco il tuo Io interiore. Ragionato e costruito per: piacere, non piacere, commuovere, divertire, irritare, interessare, compatire…
Il Mondo, quello vero, sta altrove.
È venuta bene questa predica da parroco di campagna. Peccato essere stato vittima della crisi di vocazioni.