martedì 30 ottobre 2007

Gentaglia e schifezze by Bonny-san

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Usa: ferma solo spacciatori di colore. Un cane poliziotto accusato di razzismo. Accade in America, dove Dolpho, un pastore tedesco di 5 anni, giunto dall'Europa e specializzato nell'individuazione di sospetti trafficanti di droga, rischia di essere "rimandato a casa". Motivo: il cane fermerebbe solo gli spacciatori di colore, aggredendoli. Il compagno di lavoro del cane, l'agente Schawn Barger, difende il suo amico dicendo che "diventa aggressivo solo quando capisce che qualcuno ha paura di lui, quando qualcuno si mette a correre per paura oppure si agita troppo". Ma Wanda Jones Dixon, che ha raccolto le denunce di numerosi afro-americani, è convinta: "Questo cane fa la differenza tra bianchi e neri". Non solo. Secondo le accuse mossegli, Dolpho in diverse occasioni avrebbe "chiuso un occhio" in presenza di spacciatori bianchi". Con gli afro-americani, invece, è inflessibile - ha spiegato Wanda Dixon - li aggredisce. Venerdì scorso, per esempio, l'agente Schawn Barger aveva individuato insieme al suo cane poliziotto un sospetto spacciatore. L'uomo, un bianco, era in macchina. Gli è stato intimato di scendere e il cane, al posto di fermare lui, se l'è presa con un ragazzino di colore, al quale ha morso un piede. In altre occasioni, il cane si è comportato nello stesso modo, aggredendo le persone di colore. Penso che il cane faccia distinzione tra bianchi e neri. E' un razzista".


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Un Tailandese che è stato arrestato per aver dato fuoco a delle macchine ha detto di averlo fatto perché il suono delle sirene delle volanti lo eccita sessualmente. L'uomo ha poi raccontato alla polizia che, dopo aver appiccato il fuoco ai veicoli, è andato a comprare una birra e poi ha chiamato le forze dell'ordine. Ha quindi aggiunto di essere rimasto a guardare arrivare le luci e le sirene delle volanti e dei pompieri, fatto che gli avrebbe provocato un orgasmo. La polizia lo ha infine arrestato grazie alla testimonianza di un passante che lo aveva visto allontanarsi da una macchina. A colloquio con gli agenti, l'uomo ha confessato, dicendo di essere soggetto a stress e a mal di testa, e che incendiare macchine lo faceva sentire meglio. La polizia ha poi scoperto che il piromane era già stato due anni in prigione con la stessa accusa e che dopo il suo rilascio aveva trovato lavoro anche come pompiere. I medici hanno precisato che l'uomo ha bisogno di cure.


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LONDRA- I bagnanti inglesi sono stati avvisati di stare lontano da un delfino sessualmente aggressivo che ha tentato di accoppiarsi con ignari esseri umani che stavano nuotando al largo della costa. Il delfino, soprannominato George, è arrivato davanti alle rive del Dorset seguendo una nave, e ora, sessualmente frustrato dalla difficoltà di trovare delle compagne, sta importunando i bagnanti. "Può diventare sessualmente molto aggressivo. Ha già tentato di accoppiarsi con alcune persone" ha commentato un esperto americano di delfini. La sua tattica di seduzione consiste nell'individuare un bagnante, cominciare a ruotargli attorno, e allontanarlo in questo modo da riva o dal gruppo. Dopodiché passerebbe ad avance più dirette, che però rischiano di far annegare il malcapitato. Malgrado il pericolo, George è diventato un'attrazione per molto turisti della zona, che vanno a cercarlo in barca.

lunedì 22 ottobre 2007

R.W.C 2007: I Voti

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PROMOSSI.
SUDAFRIKA. E vorrei ben vedere! Vincono il Mondiale un pò a sorpresa ma non demeritando. Certo, hanno trionfato senza incontrare All Blacks e Australia, ma che colpa ne hanno? Adesso per quattro anni potranno continuare a far giocare solo bianchi in nazionale, lasciando a casa i giocatori di colore, che tanto a rugby sono scarsi. A parte Habana. Che però è coloured, come dicono loro. Il che significa che un agricoltore boero potrebbe anche NON sparargli a vista. Comunque sia, complimenti. Non spettacolari, ma concreti al massimo.
INGHILTERRA. La perfida Albione quasi ci fregava tutti. Veniva da 4 anni di figuracce e invece ha imbroccato 3 match da incorniciare (Tonga, Australia, Francia) proprio quando sembrava sul baratro. Peccato che sia arrivata in finale senza più nulla da dare. Grande, grandissimo Wilkinson, per quanto mi riguarda egli E' il rugby!
ARGENTINA. Sorpresa ma non tanto, si consacra come realtà di alto livello a tutti gli effetti. Con alcuni talenti purissimi, sopra tutti spicca l'apertura Hernandez. Con Pichot ha formato la miglior mediana dei Mondiali. Peccato che abbiano la panchina corta. Ora sarebbe il caso di farli partecipare al 3 Nazioni o al 6 Nazioni...
FIJI. I kamikaze del rugby hanno fatto il miracolo arrivando ai quarti, ma hanno anche fatto un buon match contro il SudAfrika. Chissà se riusciranno mai a capire che in questo sport anche la difesa è utile per vincere le partite? Ma forse va bene anche così, a loro non frega niente e divertendosi si tolgono anche grosse soddisfazioni.
TONGA. Non si sono qualificati, ma hanno spaventato Inghilterra e SudAfrika, cioè le due finaliste. Molto migliorati nel gioco, hanno esibito alcuni talenti notevoli come Taione, Maka e T-Pole. E' evidente che con qualche soldo in tasca (la federazione, poverissima, quest'anno è riuscita a trovare uno sponsor) gli isolani riescono a essere competitivi. Non ad altissimo livello, ma Tonga avrebbe dato filo da torcere a squadre come Italia o Scozia.
GEORGIA. Sconosciuti all'arrembaggio. Già ai precedenti Mondiali avevano fatto bene, da qualche anno esportano buoni giocatori in Francia e fanno bene nei test-match alla loro portata. Interessanti per quanto mostrato a livello di difesa e di organizzazione di gioco. Poi contro le grandi non hanno fatto molto, ma non sono colati a picco. E hanno perso di un niente contro l'Irlanda. Onore agli orsi georgiani.
FRANCIA. La meno promossa tra le promosse. Si butta via con l'Argentina, fa l'impresa con la Nuova Zelanda e poi si butta dalla finestra con l'Inghilterra e si fa irridere di nuovo dai Pumas. In questa sequenza c'è tutta la storia del rugby francese. Belli, carismatici, folli, ma anche supponenti e presuntuosi. Promossi per la vittoria shock nei quarti, ma andrebbero presi a calci nelle costole per quello che hanno buttato via dopo.
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BOCCIATI.
NUOVA ZELANDA. Ormai è un caso umano che coinvolge tutta una nazione. Sono i migliori SEMPRE a parte 1 giorno ogni 4 anni, e quel giorno è sempre nelle partite a eliminazione diretta. Quest'anno, poi, erano di gran lunga superiori al resto. Ma hanno fallito al primo test probante. Forse manca il carattere, forse è una questione psicologica. Tant'è, è stato il loro peggior piazzamento al Mondiale. Fossi in loro, non tornerei a casa tanto presto...
AUSTRALIA. Dovevano battere gli inglesi e si sono lasciati dominare. L'assenza di Larkham è stata dannosissima. Ma è la squadra che va rifondata. I "vecchi" hanno dato a sufficienza e non ne hanno più. I giovani vanno responsabilizzati. Ma la vedo dura. I grandi talenti degli anni '90 non sono stati sostituiti da elementi all'altezza. E resta l'enorme problema in prima linea, da anni gli Aussies non schierano un pilone presentabile. Urge rimedio.
GALLES. La fine di un ciclo. Fuori nel girone eliminatorio per mano di Fiji. La vittoria con Grande Slam nel 6 Nazioni del 2005, accolta come un miracolo in Galles, ha sortito effetti drammatici: non ci si è resi conto che era l'ultimo exploit di una generazione ormai alla frutta. La squadra andava rifondata allora, è invece si è deciso di insistere fino ai Mondiali. Coi risultati che abbiamo ammirato. Nubi di tempesta all'orizzonte.
IRLANDA. Più o meno vale il discorso del Galles, con l'aggravante di una quantità di talento molto superiore a cui sono corrisposte zero vittorie negli ultimi anni. Anche ai Mondiali confermano la fine di un ciclo. Un ciclo positivo per le singole vittorie ottenute negli anni, ma che hanno portato alla fine a Mondiali deludenti e a molti secondi posti nel 6 Nazioni. Molti hanno giocato ben sotto la decenza. Ma, al contrario del Galles, hanno la possibilità di contare su un movimento in grado di sostenere il rinnovamento.
ITALIA. Se fosse entrato il calcio di Bortolussi, probabilmente avrei promosso la squadra. Ma, anche alla luce della mediocrità della Scozia, i nostri vanno bocciati. Perchè non hanno mai dimostrato di poter essere squadra da Mondiale. Ma è stato un Mondiale in cui è andato avanti chi ha sbagliato meno. E i nostri hanno sbagliato troppo. Far fare bella figura a cialtroni come la Romania o a derelitti come il Portogallo non ti prepara alle battaglie campali.

sabato 20 ottobre 2007

Ma ci andate al cinema o no?


LA RAGAZZA DEL LAGO, Italia 2007; regia di Andrea Molaioli; interpreti: Toni Servillo, Valeria Golino.

Tendenzialmente io non amo molto il cinema italiano. Se escludiamo alcune eccezioni come per esempio M.T. Giordana, M. Garrone, P. Sorrentino, direi che i registi più in voga nel panorama odierno li detesto cordialmente. Ma ogni tanto capita il premio, la chicca, il gioiello inaspettato...ed ecco giungere nelle nostre sale questa pellicola fosca, intensa e rarefatta, dotata di un'aura tutta particolare. Presentato alla ventiduesima “Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del cinema di Venezia”, La ragazza del lago è tratto dal romanzo Lo sguardo di uno sconosciuto di Karim Fossum, edito da Frassinelli nel 2002: l'azione viene spostata dalla gelide coste norvegesi all'altrettanto freddo e affascinante panorama friulano, magistralmente fotografato con i suoi plumbei silenzi da Ramiro Civita. Una mattina come tante la piccola Marta scompare, percorrendo da sola la strada di un paesino immerso tra le montagne. Scatta l'allarme e la polizia intraprende le ricerche, capeggiata dallo 'stanco' e assorto commissario Sanzio, napoletano trapiantato al Nord con dolorosi drammi familiari da affrontare. Quando la bambina ricompare, tutti, noi compresi, tirano un sospiro di sollievo, finché emerge un'inquietante rivelazione: la scoperta del corpo 'addormentato' di una ragazza adagiato lungo le sponde di un lago attorno al quale si narra la leggenda di un serpente capace di addormentare per sempre le persone tramite lo sguardo. La vittima è Anna, ex atleta bellissima e adorata, la cui nudità placida e serena colpisce subito la sensibilità di Sanzio, che da quel momento condurrà le indagini per risolvere il caso, scoprendo i segreti, le invidie, i piccoli orrori quotidiani della provincia, con la sua umanità debole e sofferente, pietosa e disperata. Lo sguardo dello sconosciuto, come recita il titolo del libro, è quello della polizia, di Sanzio, del padre di Anna, di Anna medesima fino alla tragica morte, quello del paese intero e il nostro che scruta, giudica e percepisce alla luce di ciò che si presenta visibile agli occhi. Il regista Andrea Molaioli, classe 1967, alla sua opera prima dopo anni di assistentato presso N. Moretti, M. Calopresti, C. Mazzacurati e M. Risi, ci colpisce al cuore e alla mente con un film rigoroso ma dinamico, un thriller-noir-drammatico che non ha nulla da invidiare a ottimi telefilm americani sulla falsariga di Cold Case e Senza Traccia: il crimine è efferato, le prove sempre più serrate, i sospetti incalzanti; la splendida interpretazione di Toni Servillo, dopo il Titta Di Girolamo ne Le conseguenze dell'Amore di Sorrentino, cui Molaioli è debitore in alcune scelte stilistiche e musicali, è a dir poco sublime, impossibile non amare la sua aria sottotono, ma lucida e attenta; la trama delittuosa, atipica per il cinema italiano (nonostante La sconosciuta di G. Tornatore dello scorso anno), scorre gonfia e struggente. Fatemi(vi) un favore: per una sera spegnete la televisione, scartate il film straniero e godetevi questo piccolo capolavoro cui l'eco di Twin Peaks strizza l'occhiolino da lontano.

giovedì 18 ottobre 2007

Memorie di Adriano


Marguerite Yourcenar
Memorie di Adriano
Einaudi (2002)
Appena finito. Era da tempo che non godevo di una esperienza di lettura così completa. Consigliato a tutti, non solo a chi si diletta di classicità. Superato lo scoglio delle prime pagine, si svela un mondo prezioso e intrigante. La grandezza di Roma e di un uomo che divenne imperatore. Non mi dilungo ora, forse lo farò. Per ora invito alla lettura.

giovedì 11 ottobre 2007

Altro consiglio...


ESPIAZIONE (ATONEMENT); Gran Bretagna 2007; regia Joe Wright; interpreti: Keira Knightley, James McAvoy.

Ecco il film che ha aperto il Festival di Venezia il 29 agosto, tratto dall'omonimo romanzo di Ian McEwan (tra i suoi romanzi Il giardino di cemento, adattamento cinematografico nel 1992), 'crudele' autore inglese attento alle dinamiche psicologiche adolescenziali e familiari, che con Espiazione raggiunge una perfezione assoluta costruendo un meccanismo angoscioso e ansiogeno che il regista Joe Wright segue con rigore quasi filologico, come già nel 2005 con Orgoglio e pregiudizio sempre al fianco della Knightley. Complice l'ottima sceneggiatura di Christopher Hampton, autore teatrale noto per la trasposizione delle Liaisons dangereuses per il teatro nel 1985 e per la regia di Stephen Frears nel 1988, il film è un sontuoso ed elegante melodramma con una prima parte rarefatta e sospesa e una seconda, un po' troppo esasperata nelle scene di guerra, fortemente drammatica, il tutto scandito dal suono cupo di un pianoforte, dal rumore secco dei tasti della macchina da scrivere e da un montaggio frammentario capace di alternare i punti di visti e mostrare il chiaroscuro della verità e della menzogna. Nell'estate del 1935 la tredicenne Briony Tallis, delusa nelle sue aspettative teatrali, crede di scorgere quello che non c'è: mentre noi spettatori assistiamo alla nascita dell'amore passionale fra la sorella Cecilia e il figlio del giardiniere Robbie, entrambi adulti, Briony si autoconvince di scoprire il segreto che spezza la frustrazione di quella giornata e sancisce il suo status di acuta scrittrice, percependo, tramite una serie di indizi fraintesi, il consumarsi di una violenza. Un biglietto letto di nascosto contenente una frase troppo erotica, una parola -cunt- sconvolgente, un focoso amplesso consumato in biblioteca tra i due innamorati che appare come uno stupro, il ricordo umiliante della cotta infantile per Robbie. La ghiotta occasione di trasformare in realtà l'immaginazione si erge come un'irrefrenabile tentazione davanti agli occhi frementi di Briony (è 'l'innocenza del diavolo' che parla...rammentate il bel film omonimo sceneggiato, guarda caso, da McEwan stesso?): il crimine vero, lo stupro della cugina quindicenne Lola è lì, a portata di mano, ed è sicuramente Robbie l'uomo che vede vestirsi e fuggire tra il fogliame. La tragedia trova così il suo compimento: l'arresto del giovane, la separazione degli amanti, l'arrivo della guerra; la colpa, la terribile redenzione per ciò che ha commesso diventa la ragione di vita di una Briony diciottenne che ritroviamo in ospedale come alunna infermiera, e ascoltiamo molti anni più tardi, anziana e malata, in uno spettacolo televisivo in cui narra del suo ventunesimo romanzo, Espiazione appunto, l'ultimo ma anche il primo, frutto di un processo interiore di tormentata crescita e perenne rimorso. Chi ha veramente stuprato Lola? Cecilia e Robbie sono riusciti ad amarsi? E Briony ha espiato la sua menzogna, è riuscita a mostrare i segni del proprio pentimento all'amata sorella? I quesiti troveranno un'ipotetica risposta nel finale straziante che sovrappone i livelli della realtà con quelli della fantasia letteraria, la quale, stavolta benefica, restituisce la giusta e dovuta felicità a ciò che lei stessa aveva impedito.
PS del paròn del blog: La recensione non è mia, è di Alice. Alla luce dello sforzo profuso, ma anche dell'entusiasmo con cui ha lavorato, andatevene in massa a vedere il film. E leggetevi anche il libro, orsù. A qualcuno servirà...

RWC 2007: Worst Case Scenario

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La parte alta del tabellone ha riservato le sorprese maggiori. Andrò controcorrente, ma per il sottoscritto l'impresa l'ha fatta l'Inghilterra: nettamente inferiore all'Australia, ha impostato la partita ad un ritmo a lei congeniale, scombinando tatticamente il gioco dei Wallabies... li vedevo spacciati e mi hanno sorpreso, ma per quanto ho visto in campo, successo meritato.
Come meritata, ma meno sorprendente, è stata la vittoria della Francia: gli All Blacks non avevano ancora incontrato una squadra di livello e hanno fallito quando sono stati chiamati a dimostrare di essere superiori. Chiaro, la Nuova Zelanda resta superiore a chiunque altro, ma il Mondiale se lo giocano gli altri.
Sudafrica e Argentina hanno penato più del dovuto per imporsi su Fiji e Scozia, ma alla fine rispettano il pronostico. Gli Springboks si propongono come favoriti per la vittoria finale, hanno le carte in regola per battere un'Argentina potente e spettacolare, ma probabilmente già soddisfatta del risultato raggiunto.
Worst Case Scenario: la semifinale tra Francia e Inghilterra. Perchè? Perchè sono due popoli insopportabili. E sapere che una di queste nazioni si giocherà la finale mi fa passare la voglia di viaggiare. Ma bisogna fare i conti con la triste realtà, e allora mi vedo obbligato a tifare Inghilterra. Almeno sono già campioni e non romperanno le scatole più di tanto se si confermano. Vi immaginate i Francesi? Per carità...
Considerazione finale. Alla luce del fallimento di Australia e Nuova Zelanda, non sarebbe il caso di permettere nuovamente ai giocatori delle due nazionali di accettare ingaggi all'estero? Magari nei super-competitivi campionati di Inghilterra (soprattutto) e Francia, dove le loro abilità naturali potrebbero essere sviluppate insieme a una maggiore sagacia tattica. Perchè le due super-potenze australi hanno perso lì, nel gioco tattico. Loro fanno spettacolo e le semifinali se le guardano in tv. Riflettere, riflettere.

lunedì 8 ottobre 2007

Il Samurai insiste nel renderci partecipi...

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Sono una parte del corpo troppo a lungo misconosciuta. C'è chi le preferisce ruspanti e pelose, e chi invece le esige assolutamente lisce e sbarbate. D'estate poi balzano in primo piano a causa del caldo e del sudore. E ora una città del Nevada (USA) ha finalmente deciso di omaggiarle, dedicando loro un festival. Si tratta infatti del festival delle ascelle, che si svolge in questi giorni presso Battle Mountain, non a caso descritta dal Washington Post come "l'ascella della nazione" americana. Tra le attività della manifestazione è previsto anche un lancio dei deodoranti, che rimpiazza i più tradizionali lanci di uova. "Quando si parla di ascelle, si pensa sempre a qualcosa di terribile, c'è quasi un tabù a nominarle - ha commentato Shar Peterson, della camera di commercio locale - Le ascelle sono puzzolenti e sudaticce ma questo non è necessariamente un male, anzi". Tra gli altri eventi del festival ci sono tradizionali danze basche (sic!) e una gara di cucina di testicoli di pecora.
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E' stata inventata una nuova tecnica di diagnosi contro il cancro alla mammella: si tratta della mammografia satellitare. Ma la finalità è solo beffarda. Quattro donne di Messines, cittadina portoghese nella regione meridionale dell'Algarve, sono infatti rimaste vittime di una truffa inusuale: uno sconosciuto le ha convinte a mostrarsi nude al balcone o alla finestra della propria casa, con il pretesto di fare loro una mammografia via satellite. Il truffatore ha contattato un certo numero di donne della località per telefono, presentandosi come il rappresentante di un laboratorio medico provvisto di un apparecchio rivoluzionario: un satellite capace di realizzare mammografie dal cielo. Le donne hanno creduto alla storia e accettato di seguire le istruzioni del finto tecnico paramedico, che consistevano nello spogliarsi dalla cintura in su ed esporsi alla propria finestra, in una determinata direzione, per fare sì che il satellite potesse fare il suo lavoro. Alcune, prese dall'entusiasmo, si sono spogliate completamente. Poco dopo l'esposizione, il presunto tecnico paramedico ha telefonato alle sue vittime profondendo complimenti per la loro forma fisica e accompagnando le lodi con pesanti frasi sessuali. La polizia locale sta indagando sugli episodi.

giovedì 4 ottobre 2007

Rugby World Cup

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Previsioni in pillole sui quarti di finale.
AUSTRALIA-INGHILTERRA. I Wallabies hanno confermato di essere squadra vera, anche se non tra i candidati alla vittoria finale. Gli inglesi hanno deluso anche con Tonga. La vittoria probabilmente arriderà ad un'Australia desiderosa di vendicare la finale del 2003. Non credo che Wilkinson, da solo, possa condurre alla vittoria un'Inghilterra che da quattro anni arranca e non convince.
NUOVA ZELANDA-FRANCIA. I francesi pagano caro il passo falso con l'Argentina e devono scontrarsi coi super-favoriti. Sulla carta gli All Blacks hanno le carte per trionfare, ma tutti ricordano i Mondiali del 1999, quando una Francia in trance agonistica rimontò 30 punti alla Nuova Zelanda e la spedì a casa. Dico All Blacks, conscio però che le squadre sconfitte finora dai tuttineri sono state di seconda, se non di terza fascia. La prova del nove in vista della battaglia campale in semifinale.
ARGENTINA-SCOZIA. L'Argentina ha la strada spianata verso la semifinale. Gli scozzesi, che hanno gran carattere ma un gioco inferiore perfino a quello della nostra Italietta, possono solo sperare di buttarla in rissa e approfittare del nervosismo argentino. Anzi, questo poteva funzionare fino a qualche anno fa, ma oggi i Pumas sembrano essere molto più smaliziati: non si domina un girone dei Mondiali senza avere qualità superiori. Avanti Argentina.
SUDAFRICA-FIJI. Il più scontato tra i quarti. Fiji, squadra simpatica e fuori di testa, ha fatto l'impresa eliminando un Galles in crisi generazionale, ma non è minimamente attrezzata a reggere l'impatto della migliore mischia dei Mondiali. Se il Sudafrica controlla le fonti di gioco (mischia e rimessa laterale) e difende come sa, vince di almeno 30 punti. Per Fiji, nella migliore delle ipotesi prevedo una sconfitta onorevole.

mercoledì 3 ottobre 2007

Chi va al cinema scriva di cinema

Ed ecco la rubrica dedicata al cinema. Come molti sanno, ci vado poco e non trovo quasi mai nulla che mi esalti. Se mi esalto, lo scrivo sul blog. Siccome non mi esalto, scrivo poco. Ma è anche perchè ho una cultura cinematografica limitata. Lascio quindi spazio a chi ne sa più di me: Alice. Va da sè, se non vi piace la recensione potete sparare sul recensore...

FUNERAL PARTY (Death at a funeral); Gran Bretagna/Germania/Usa, 2007; regia Frank Oz; interpreti: Matthew Macfadyen, Peter Dinklage, Daisy Donovan, Rupert Graves, Alan Tudyk, Keeley Hawes, Andy Nyman

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Regista inglese naturalizzato americano noto per le atmosfere satiriche venate di humour nero e spirito grottesco, Frank Oz (La piccola bottega degli orrori, Tutte le manie di Bob, In&Out) ritorna alla propria terra d'origine per offrirci un brillante esempio di cinema 'british' vecchio stile attraverso un godibile film corale e concitato, una farsa in cui personaggi ed equivoci si intrecciano, disfano e sfanno senza pietà talvolta con trovate, a dire il vero, ben poco inglesi. Girato negli Ealing Studios di Londra, vincitore del premio del pubblico per i film in piazza all'ultimo Festival di Locarno, narra, fedele al titolo, ciò che accade il giorno del funerale di uno stimato e rispettabile padre di famiglia con qualche segreto di troppo da nascondere che minaccia di uscire allo scoperto. La girandola di malintesi ruota attorno ai figli del defunto diversissimi tra loro, uno responsabile e posato, l'altro scrittore blasonato ed egocentrico, le esigenze familiari del primo e i capricci del secondo, amici nevrotici presi solo da loro stessi, parenti attoniti, preti esasperati, un vecchio zio disabile dal brutto carattere, una boccetta di valium in realtà contenente ben altro e un misterioso (non) invitato ansioso di mostrare compromettenti fotografie... Collante della vicenda la reputazione del defunto da preservare, perno d'unione tra i due figli che in tal modo riescono a “ritrovarsi”, e il famigerato allucinogeno travestito da calmante che passa da un soggetto all'altro con esiti disastrosi. Nonostante la bravura dell'intero cast, pochi gli attori veramente riconoscibili: Matthew Macfadyen lo abbiamo visto nei panni di Mr. Darcy nell'ultima versione di Orgoglio e Pregiudizio, la prima vittima del valium fasullo Alan Tudyk è il “pirata” nel film Dodgeball accanto alla strepitosa coppia Ben Stiller/Vince Vaughn, il nano Peter Dinklage si è visto in numerosi serial tv come Nip/Tuck e infine il lagnoso Ewen Bremner lo ricordiamo in Trainspotting, The Acid House, The Snatch, Match Point e Black Hawk Down, solo per citarne alcuni. Al di là di questo, ciò che alla fine resta è la sensazione di un esilarante divertimento condito con intelligenza e ironia il quale ci ricorda che cinema significa anche farsi quattro risate in allegria ritrovando il buonumore che mai potremmo concederci all'interno di una reale tragedia quotidiana.