giovedì 20 aprile 2006

la primavera del nostro scontento

È primavera, il sole splende, gli alberi sono in fiore, i Poison debuttano al n° 17 di Billboard con la loro ennesima raccolta, si stanno facendo progetti per i festival europei (perché quelli italiani a noi duri e puri ci fanno una pippa ;)
Quale delle cose sopra elencate sembra stonare?
Che i Poison siano ancora in giro dopo 20 anni, direbbero appunto i duri e puri. Ma la cosa deve far riflettere. Anche un gruppo sfacciatamente mainstream come i Poison, che sembrava a suo tempo costruito dalle case discografiche per far girare la testa alle ragazzine, resiste alla prova del tempo. È vero, il loro talento si è esaurito da anni, e l’unico tentativo di dare una rinfrescata al loro sound è stato col trascurabile “Native Tongue” (1993). Poi si sono dedicati a quello che sanno fare meglio: tour.
E questo ci porta alla nostra considerazione.
Quanti gruppi che adesso vanno per la maggior potranno essere ancora in giro tra 20 anni, proponendo i loro spettacoli e attirando un decente numero di persone? Non sto parlando di fare dischi belli e creativi, tutti sanno che il talento compositivo del 90% dei gruppi si esaurisce in 3, massimo 4 album (ma più spesso in 1 o 2). Sto parlando di mantenere il proprio successo, uno zoccolo duro di fans, lo spirito per muovere il culo dal divano e andarsene in giro a suonare la propria musica… perché alla fine questo è lo spirito del Rock! La Musica viene prima di tutto, c’era prima di MTV e c’è ancora adesso che MTV manda solo video di rasta e di energumeni ricoperti di catenazze d’oro.
Però i Poison sono yankees e fanno tour di successo solo nel loro paese. Gli USA sono diversi dalla nostra Italia. E infatti che succede in Italia? Nel 2000 l’album “Son of Thunder” dei Labyrinth debuttò al numero 22 o 23 delle classifiche nazionali (più per il traino dell’album precedente che per il suo valore intrinseco, ok, ma la sostanza non cambia). Venne fatto figurare come 27° nella classifica, per non essere costretti ad invitare un gruppo metal a trasmissioni come Top of the Pops, dove vengono fatti esibire i primi 25 in classifica. Che ci dice questo? Che il Metal è un genere di nicchia, ma che quando esce per un attimo dalla buco dove è stato infilato, c’è sempre qualcuna che pensa di spingercelo di nuovo.
Ma cosa volete che gliene freghi al metallaro italiano di tutto ciò? Lui gli album non li compra, se li scarica. Ascolta 10-20 album nuovi alla settimana, poi si lava la coscienza dicendo che se gli piacciono se li comprerà, ma intanto continua a intasarsi l’hard disk. Poi dice che, per es., i Children of Bodom sono il suo gruppo preferito e che ha tutti gli album, ma non sa nominarti il titolo di una canzone che sia una, al massimo ti dice “La prima, la terza, l’ultima”. Figuriamoci i testi.
Abbiamo fregato quei bastardi dell’industria musicale, evviva! Quei vampiri che ci succhiano 18-20 euro per un album nuovo! Glielo abbiamo messo nel sedere e adesso loro non sanno cosa fare!
Grazie di niente, invece! Ecco cosa fanno: alzano ancora i prezzi dei CD, non investono più sulla crescita dei gruppi, ma preferiscono mettere sotto contratto decine di band senza esperienza, sperando che qualcuno faccia il botto. Niente botto? Calcio in culo e sotto il prossimo!
La band guadagna solo dai tour che fa, ma chi ti fa suonare in giro se il tuo album se lo sono comprati in 600? Nessuno… E cosa vuoi che gliene freghi ai gestori dei locali se su Internet il tuo album è 34° nelle classifiche di scaricamento di qualche P2P? chi ci guadagna? Chi ti dice che il fiero metallaro che si è scaricato l’album verrà al tuo concerto? Non verrà.
Era meglio nascere qualche anno prima e fare un album nel 1988. Anche se non vendeva niente, potevi sempre andare a lavorare in fabbrica e poi riformarti nel 2003, pubblicare un live, fare qualche concerto in giro per mostrare a tutti che i capelli se ne sono andati ma lo spirito non muore mai. Poi un nuovo album, ma non gliene frega niente a nessuno, perché eri scarso nel 1988 e non sei certo migliorato in 15 anni di fabbrica.
Vabbè, è stato bello… l’Italia non è gli USA, si stava meglio quando si stava peggio, una rondine non fa primavera, i Poison vanno in tour coi Cinderella e riempiono le arene, i Dhamm si riformano e suonano alla Sagra del Peperone.
Per fortuna c’è una luce alla fine del tunnel. Qualcuno il culo ancora se lo fa per il Rock…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

azz! io pensavo di andare a lavorare in fabbrica per migliorare le mie capacità!
mi distruggi così un piano?
non credevo avessero già aggiornato le tour dates, il caro Bret ha qualche problema con qualcuno che lo vorrebbe sepolto e la casa discografica aveva annunciato una presa di posizione forte dicendo che non avrebbe più pubblicato le uscite del supersiliconato.
ecco, dimostrazione che si fanno più soldi se muore qualcuno... devo pensare a qualcosa!

Giampiero Novello ha detto...

Vabbè, i Poison fanno centinaia di date in US anche senza che Bret venga preso di mira da qualche gangster. Quindi ti consiglio di non morire. Forse ti conviene andare a fare musica negli States, piuttosto. Qui in Italia, come avrai visto, è duraaaaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

grande flash! cantagliela a quelli che scaricano senza poi acquistare i cd..oh scusa vadi a svuotare l'hard disk che ho il pc che urla di dolore..hihi!
Scusa ma con tutti gli esempi proprio i poison?!
L' America è il paese delle opportunità pensa che c'e' persino posto per Kid rock!