venerdì 15 settembre 2006

METAL CRUSADE pt. 9: Kebab in Berlin


Berlino ci accoglie con un traffico da Tangenziale di Mestre. Così possiamo ammirare la città e realizzare che il kebab costa sui 2 euro. L’inizio della fine…
Non amo le città moderne. Mi piace la polvere dei secoli. Eppure, Berlino è un luogo da amare. Sarà che in Germania mi sento a casa. Visitate la capitale, non vi deluderà e di sicuro tornerete con qualcosa da raccontare.
Sistemazione in un paio di camerate già occupate da sciami di zanzare berlinesi (molto radical chic), poi ci lanciamo in centro. In Alexander Platz scoviamo una bettola gestita da Turchi che parlano a malapena il tedesco… per nostra fortuna capiscono “kebab” e “bier”, tutto quello che serve. E se uno è vegetariano o astemio, at home! Si fa festa, poi si va a dormire ma le difficoltà respiratorie dei miei colleghi rendono la nottata una visita allo zoo: il ruggito del leone e della tigre, il barrito dell’elefante, l’elegante gorgheggiare del tucano…
Giusto per non fare la figura dei Metallari da birra e bistecca, il giorno seguente andiamo a vedere il Pergamun Museum. Per il sottoscritto è l’apoteosi e vi dedicherò un post più avanti. Inoltre il museo è pieno di reduci dal Wacken. Ragazzi, sono orgoglioso di voi. Poi tocca ancora al kebab: Allah Akbar!
Vaghiamo come una banda di zingari e, ammutolito dalle meraviglie che mi circondano, dimentico di indossare il maglioncino. Del resto, se non c’è la mamma a ricordarmelo… risultato negativo a livello intestinale, evento raro per il sottoscritto (quando invece personaggi della provincia di Venezia hanno costruito una carriera su tale patologia).
Occupiamo parte della serata a scovare un locale in stile Transilvania e quando ci arriviamo la prima cosa che ammiro è un accogliente water, meta di frequenti pellegrinaggi nel corso della notte.
Il locale è un corridoio con arredamento molto gothic. Semivuoto, visto che noi Italiani non sappiamo adattarci agli orari tedeschi e ci entriamo a mezzanotte passata. Ma i miei colleghi convincono i gestori a tenere aperto fino alle 4 (di solito chiudono alle 2): a forza di portare al nostro tavolo birre e assenzio, si sono pagati le ferie. La DJ, una quarantenne che solo massicce dosi di assenzio potevano rendere appetibile, ci ha regalato una serie di Metal Hits a richiesta che impedivano di uscire dal circolo vizioso di gran canzone – coro – brindisi.
Ce ne andiamo stanchi ma amati. È un po’ come uscire dal New Life, ma con i Manowar in sottofondo!
The day after: Museo Ebraico (un capolavoro di architettura e design), pranzo al ristorante tailandese (dove non ho capito cosa ho mangiato ma sono ancora vivo e va bene così), giri a vuoto e vita da turisti. Andate a Berlino, punto!
La sera tutti al K17, una discoteca Metal a 3 piani (ogni piano uno stile diverso). Un condominio occupato, dove da 3 appartamenti hanno ricavato tre ambienti pieni di Metallari. Sembra una festa di tredicenni: maschi da una parte a bere, femmine dall’altra a fissare nel vuoto. E alcolici a prezzi da supermercato rumeno. Molto è avvenuto in questa serata. Ma forse io non c’ero. La memoria mi fa difetto.
Mi sveglio la mattina dopo, ma la coscienza arriva nel pomeriggio. E questa è un’altra storia…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è proprio vero che il Wacken lo fai durare un anno :-))
...ma ci piace così...
...hai presente che c'è quella festa Gotika-Dark-Fetish a Berlino...anche lì credo che quanto a spettacolo abbiano poco da invidiare a chicchessia...oltre ai musei ovvio :-))

Giampiero Novello ha detto...

purtroppo manca poco alla fine della saga... ma stai sintonizzato per la sfavillante conclusione. Per quanto riguarda i Gothic-Drak, Berlino è piena zeppa... ma fanno ridere questi tedeschi tinti di nero e vestiti come Dracula (versione Fracchia contro Dracula)