domenica 11 marzo 2007

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Tolgo un sassolino dallo stivale.

Leggendo qua e là i prodotti della concorrenza (vale a dire gli altri blog) mi sono reso conto che:

1. Siamo tutti scrittori. O almeno ci consideriamo tali. Forse anche io, se ho l’ambizione di scrivere queste quattro righe? Il problema è che al mondo (e in Italia soprattutto) la gente che scrive è di gran lunga più della gente che legge. Problema? Meglio chiudere qui…
2. Il 90% dei blog che ho visitato sono accozzaglie di riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla morte, su sé stessi, sugli altri, su tutto.

E qui ti volevo…

Qualcuno mi ha rinfacciato che in questo spazio non svelo il mio Io interiore. Non si capisce chi sono e cosa voglio. Quindi tradirei il senso del blog-archetipo, che dovrebbe essere specchio dell’anima.

A proposito di gente che scrive ma non legge, appunto.

Che il blog debba essere uno spazio personale, non ci piove. Che debba essere un diario del cuore dove ci si atteggia a poeti maledetti o sensibili anime belle incomprese dalla vita e dal prossimo, questo è inaccettabile.
Ognuno ci può scrivere quello che gli pare. Anche niente (e a volte il silenzio è un dono).
Molti usano il blog per esprimere punti vista: sempre ben accetti, in un’epoca di assoluto relativismo … per non dire menefreghismo. Altri ci scrivono poesie. Altri ancora pensieri sparsi sulla propria vita, sulle esperienze, sull’amicizia e il tradimento, sugli ideali, amore-cuore-amore, blahblahblah!
Grazie.

Qui le cose non vanno così.
Vuoi conoscere l’Io interiore di qualcuno? Ci tieni? E perché poi? Il mondo è fatto di uomini cipolla, li sfogli e alla fine non resta nulla… quindi anche l’Io interiore è maschera.
Ma se proprio vuoi conoscere qualcuno, vai a parlarci. E guardalo negli occhi. Lo schermo del computer non dice niente. Tutti lo usano come scudo. Ti siedi al computer, ragioni un po’, digiti qualche frase, copi da altri autori, butti là un paio di massime ad effetto, rubi un’immagine accattivante: ecco il tuo Io interiore. Ragionato e costruito per: piacere, non piacere, commuovere, divertire, irritare, interessare, compatire…

Il Mondo, quello vero, sta altrove.

È venuta bene questa predica da parroco di campagna. Peccato essere stato vittima della crisi di vocazioni.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ok! HO LETTO! Quindi almeno un lettore per uno scrittore c'è stato!
Su quel che ho letto non voglio giudicare troppo per non entrare in un tunnel dal quale non saprei come uscire!!
ma nel mio piccolo, questo blog mi piace! asciutto, metallaro, il nostro waylander non si dilunga a scriverci delle sue paranoie, delle sue pene d'amore o non cerca di far colpo su noi lettori con struggenti riflessioni sulla vita e la morte e non ci chiede poi di giudicarle... e a me piace così!
Un po' di informazione metallara, eventi recensione dischi e concerti, eventi, amicizia, lavoro e riesce sempre a strapparci un sorriso! quanto basta per aver un bel blog essenziale ma positivo che si legge sempre volentieri senza il voyeurismo perverso che ci pervade mentre leggiamo i lavori della "Concorrenza"...
Continua così, qualche lettore sorridente e metallaro lo troverai sempre!... e poi questo è un blog è catartico riverso in esso la mia negatività e ne ricavo heavy metal!!

Anonimo ha detto...

...beh l'ho letto anch'io!!quindi siamo a due lettori!!Condivido tutto quanto esposto, soprattutto la metafora dell'uomo cipolla, azzeccata e ahimè che molto si addice con molte persone dell'attuale società...condivido il fatto che il computer e internet sono strumenti che servono sicuramente per ridurre le distanza, per poter condividere spazi di opinione e per una moltitudine di motivi più o meno utili(a seconda del punto di vista)...capire, scoprire, conoscere una persona...ci vogliono altri mezzi...ciao...

Giampiero Novello ha detto...

Che dire? Se parto a commentare scrivo 50 righe, quindi... grazie per aver risposto e per aver colto quello che intendevo. PS la metafora dell'uomo cipolla non è mia ma di Pirandello: a Cesare quel che è di Cesare. Stay Metal

Anonimo ha detto...

Personalmente odio i computer e Internet proprio per la sua boria di voler sostituire la realtà, e ho visto fin troppe persone condizionate e alienate da questa spinta superomistica di poter sembrare superiori a quello che sono. Tra i pochi blog che leggo, questo è quello che preferisco, proprio perché si basa sul reale, descrive la vita invece che inventarsene una. Tutto ciò è metal!

Giampiero Novello ha detto...

Così è giusto che sia