lunedì 13 agosto 2007

W.O.A. 2007 pt. 2 - Arrivo...


Martedì 1 agosto, tempo beffardo e ingannevole.
Notizie inquietanti da Wacken mentre lasciamo Monaco. I nostri agenti sul posto riferiscono di tempeste e pioggia orizzontale. Non si può parcheggiare nell’area campeggio causa fiumi di fango. Le auto vanno lasciate in aree apposite e si arriva a piedi al campeggio, ovviamente carichi come profughi.
Sarebbe stato bello dire che questa è un’altra storia, ma il Fato ha voluto che la storia fosse proprio questa. E quindi questa devo raccontare.
Siccome nel viaggio di avvicinamento a Wacken non è successo molto, scrivo a caso. Ho notato per esempio che nella narrazione uso il “noi”. Sarà per lo spirito di appartenenza alla Comunità Metallara, sarà per coinvolgere chi quelle cose le ha vissute… però fa troppo “Metallica del primo album”. Quindi d’ora in poi passo alla prima persona singolare (IO). Così il mio Ego è soddisfatto e posso esprimere le mie opinioni senza coinvolgere poveri innocenti.
1. Il tempo in Germania è imprevedibile, un po’ come i vincitori del Tour de France.
2. I tedeschi sono simpatici e compagnoni solo quando bevono, sennò sono rigidi come dei baccalà.
3. Se un cameriere non capisce l’ordinazione, nel dubbio ti porta una birra da litro.
4. Gli autogrill hanno prezzi da suicidio, ma i cessi con lavaggio automatico del sedere sono incantevoli. E appendono sempre davanti ai water la pubblicità dei caminetti Kago… ho deciso che un giorno il “Genua 161” sarà mio…
5. Lassù sono ancora incazzati perché li abbiamo battuti in semifinale ai Mondiali. Va bene tutto, ma sostenere che i tedeschi abbiano dominato la partita è come difendere a spada tratta la verginità delle veline…
6. Non è vero che le eoliche rovinano il paesaggio, anzi… quindi i Verdi italiani, che girano il mondo solo per andare ai Caraibi, possono andare a cagare (scusate l’eufemismo)
Alla fine si arriva a Wacken. Sono le 10 di sera, non piove ma è di certo passato un uragano: pare Pederobba a Novembre. Gli unici contenti sono i bovini, che alla fine rappresentano il 90% degli abitanti di Wacken. Il supermercato è ancora aperto e mi getto dentro a comprare generi di prima necessità: energy drink (Red Bull da 0,35!!! Higher Power), patatine al bagigio, deodorante all’aglio, cipolle fritte, Original Italian Raviolos (!), ecc.
Poi è il momento di parcheggiare in un campo fangoso, caricarsi di tende e bagagli e raggiungere il campo che ci era stato riservato dai nostri agenti giunti un paio di giorni prima. Eccellente posizione: 100 metri dall’area concerti, 20 metri dai bagni (e questo fu un bene!), 50 metri dalle docce (per chi le usa…), in cima a una piccola collina ben difendibile dagli assalti degli autoctoni. Perché di gentaglia ne è già arrivata parecchia, quest’anno il festival è sold-out da quasi un mese…
Poco tempo per piantare la tenda al buio, qualche pacca sulle spalle, due brindisi in mezzo alla nebbia umida notturna (principale prodotto di Wacken dopo i bovini) ed è ora di porre fine all’agonia buttandosi nel sacco a pelo.
A domani…

10 commenti:

Anonimo ha detto...

....in cima a una piccola collina ben difendibile dagli assalti degli autoctoni....

QUESTA E' LA FRASE "METAL"...SEMPRE FONDAMENTALE PROTEGGERE IL TERRITORIO E DIFENDERSI DAL NEMICO CHE E' SEMPRE IN AGGUATO. SI VEDE CHE HAI STUDIATO LE STRATEGIE MILITARI, IN FIN DEI CONTI UN WACKEN (A CUI NON SONO MAI STATO) MI RICORDA CERTE GESTA MITOLOGICHE...tu che sei uomo di storia...mi chiedo...fra 1000 anni cosa resterà della società moderna? Il Wacken che sia un candidato??? Inoltre mi ricollego al Wacken 2006...tra le molte cose mi affascina questo supermercato aperto alle 23 quando si sa che i negozi in Germania alle 18 sono già chiusi. Lavorano 5 giorni all'anno...questi hanno capito la perfetta dinamica della vita...l'ozio nobilita chi lo pratica...chi vi spaccia che il lavoro nobilita, mente.

Anonimo ha detto...

nota dolente della serata: bottiglia di una marca assolutamente non pronunciabile di sostanza superalcolica piomba sulle nostre (ebbene si: il mio Ego non necessita l'uso della prima persona singolare) teste: ringraziamo un gazebo che ha porto di sua spontanea volontà uno dei suoi solidissimi pali di sostegno a riparo delle nostre teste già cariche dei fumi delle franziskaner dunkel...

Nel frattempo mi accorgevo che il mio telefono era stato risucchiato dall'ormai mitologico lago di fango wackeniano... e anche se non fosse stato così, qualche muflone dai capelli tinti con la pece l'avrebbe sicuramente sotterrato di 50 cm calpestandolo... evviva Wacken!!

Giampiero Novello ha detto...

Infatti i Romani celebravano l'otium, che non è stare a panza all'aria a guardare il festivalbar, ma usare il tempo libero per la crescita morale e intellettuale, praticando sport e dedicandosi ad attività culturali. Se uno lavora 14 ore al giorno, dove lo trova il tempo di nobilitarsi? Non ha nemmeno il tempo di spendere i 600 euro dello stipendio

Giampiero Novello ha detto...

e in risposta al Della... puntuali le tue precisazioni, il sindaco di Wacken mi ha assicurato che le indagini per scovare l'autore dell'attentato sono a buon punto: se torniamo a Wacken l'anno prossimo ci consegnano il colpevole e un kit di pece e piume per decorarlo. Siccome l'anno prossimo si va allo Sweden Rock Festival, meglio se ci facciamo spedire il losco figuro via posta

Anonimo ha detto...

Se per sindaco di Wacken intendi il nerboruto panzone che compare magicamente ogni anno sul palco, mediamente alticcio decantando le qualità del luogo ameno di cui è sindaco nonchè calzolaio, anche al di fuori della prima settimana di agosto, beh, siamo in una botte di ferro!!!

E per lo Sweden Rock: se ppo ffà...

Anonimo ha detto...

Sind ha detto,

ovviamente gli agenti hanno fatto un ottimo lavoro.. erano agenti fidati, sani di mente, e perfettamente sobri che sotto la pioggia, incuranti del fango, utilizzando tecniche tipicamente italiane (urla, gesti incomprensibili, bestemmie agli organizzatori che tanto non capivano, corse sul fango), hanno trovato la postazione migliore...

Wacken nel cuore...

Unknown ha detto...

Ecco io che sono così urbana in quel di Paris rimpiango verdi terre e birra a volontà...La Germania è sempre la Germania. Baci, divertitevi e mi raccomando di evitare la caccia al cinghiale (tanto Bebbo non è venuto)

Giampiero Novello ha detto...

Signori e Signore, da Paris: Paoletta!!! Che gradito ritorno! potrei dire L'Eterno Ritorno, visto il tenore della mia interlocutrice ;)
che sollecito ad avvertirmi qualora si facesse rivedere nella Marca trevisana. Sono ansioso di verificare se Sarkò sta facendo il suo lavoro e se le baguettes sono fragranti come prevede il Codice Napoleonico

Anonimo ha detto...

...Giampiero tra un po' dovrai cominciare a predisporre la versione multilingue del blog...

Anonimo ha detto...

...dimenticavo...ovviamente latino, greco, italiano ed una lingua celtica a caso.