lunedì 3 settembre 2007

W.O.A. 2007 pt. 7 - The Fire Still Burns...

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Wacken termina sulle note di qualche gruppo grind-death. Perché grind-death? Forse i fans del grind stanno alzati fino a tardi? Non hanno esigenza di pulizia né di riposo?
Un po’ grind mi sento anche io, quando con un gruppo di cialtroni finiamo a fare tuffi nella spazzatura dello stand di hot-dog danesi. Puzza di cetriolo per tutta la notte. Poco male, in giro c’è chi puzza di ben altro.
La festa alla Metal Disco dura fino all’alba, ma ovviamente non reggo fino al sorgere del sole. Per fortuna chi mi accompagna fa onore. Non si sono toccati i fasti dell’edizione 2006, ma alla fine è stato comunque “over the top” e un ricordo resterà indelebile.

Scribacchiando queste ultime righe mi sono accorto di aver dimenticato di recensire lo show dei Turbonegro. Poveretti. Magari se la sono presa. Rimedio ai miei errori.

TURBONEGRO. Uno dei 2-3 gruppi di Rock a Wacken, vengono colpevolmente snobbati da qualche giovane Metallaro che deve capire i fondamentali della Cultura Rock, ma alla fine il pubblico c’è e si diverte. Hank (voce) sembra Bbud Spencer vestito da Zio Sam (con una panza da Galeazzi). Come look fanno davvero schifo (o sono geniali, a seconda dei punti di vista): tutti in jeans, ma uno col berretto da marinaio, uno con l’elmetto nazi e via così. Il migliore è quello abbigliato da colonialista inglese di fine ‘800. Hanno una marcia in più rispetto a tanti altri. Certo, non è ciò di cui vado matto, sono poco bilanciati e non fanno i ritornelli che piacciono a me, ma dal vivo rendono.

Ma è triste chiudere con i Turbonegro. E allora concludo dicendo che dopo questa esperienza chiudo con Wacken per un po’. Quello che poteva darmi, mi ha dato. Sono state 4 edizioni eccezionali, per ogni Metallaro questo è IL POSTO… poi gli snob diranno che non ci suonano i gruppi “giusti”, ma alla fine si va per la festa. Pochi gruppi “giusti” permettono di scoprire nuovi personaggi che altrimenti non ci saremmo mai degnati di guardare. Vale la pena di farci un salto, prima o poi.

Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il viaggio col sottoscritto (voi sapete chi siete, fatevi un applauso). Quello che si poteva raccontare è stato narrato, ci sarebbe dell’altro ma è un’altra storia e ci vorrebbe un altro blog.

E poi adesso devo parlarvi del Festival più zozzo e unto della storia, ci sono andato questo sabato a Villach… poi i Gotthard hanno rimesso le cose a posto, ma fino a quel momento…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

mi permetto di riprendere in blocco dei passi:

.....Pochi gruppi “giusti” permettono di scoprire nuovi personaggi che altrimenti non ci saremmo mai degnati di guardare. Vale la pena di farci un salto, prima o poi.

Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il viaggio col sottoscritto (voi sapete chi siete, fatevi un applauso)....


SONO PAROLE CHE TRASUDANO UN SENSO DI TRISTEZZA...DEL GUERRIERO CHE HA CONCLUSO LA SUA BATTAGLIA...HA PORTATO A CASA IL CORPO E L'ANIMA. SPAZIO AI NUOVI ORA...NELLA SPERANZA CHE ABBIANO IMPARATO. Standing ovation. Clamore.

...devo cominciare a pensare che il prossimo anno inizia la saga dello Sweden Rock Festival...? Quello è il palcoscenico dei big.

Giampiero Novello ha detto...

Un plauso a te

Anonimo ha detto...

ho pianto 5 minuti leggendo queste righe.. :P
W Wacken e le fighe nordiche!!

Ora si va a caccia di picka in Ungheria!!!

Sind