mercoledì 3 ottobre 2007

Chi va al cinema scriva di cinema

Ed ecco la rubrica dedicata al cinema. Come molti sanno, ci vado poco e non trovo quasi mai nulla che mi esalti. Se mi esalto, lo scrivo sul blog. Siccome non mi esalto, scrivo poco. Ma è anche perchè ho una cultura cinematografica limitata. Lascio quindi spazio a chi ne sa più di me: Alice. Va da sè, se non vi piace la recensione potete sparare sul recensore...

FUNERAL PARTY (Death at a funeral); Gran Bretagna/Germania/Usa, 2007; regia Frank Oz; interpreti: Matthew Macfadyen, Peter Dinklage, Daisy Donovan, Rupert Graves, Alan Tudyk, Keeley Hawes, Andy Nyman

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Regista inglese naturalizzato americano noto per le atmosfere satiriche venate di humour nero e spirito grottesco, Frank Oz (La piccola bottega degli orrori, Tutte le manie di Bob, In&Out) ritorna alla propria terra d'origine per offrirci un brillante esempio di cinema 'british' vecchio stile attraverso un godibile film corale e concitato, una farsa in cui personaggi ed equivoci si intrecciano, disfano e sfanno senza pietà talvolta con trovate, a dire il vero, ben poco inglesi. Girato negli Ealing Studios di Londra, vincitore del premio del pubblico per i film in piazza all'ultimo Festival di Locarno, narra, fedele al titolo, ciò che accade il giorno del funerale di uno stimato e rispettabile padre di famiglia con qualche segreto di troppo da nascondere che minaccia di uscire allo scoperto. La girandola di malintesi ruota attorno ai figli del defunto diversissimi tra loro, uno responsabile e posato, l'altro scrittore blasonato ed egocentrico, le esigenze familiari del primo e i capricci del secondo, amici nevrotici presi solo da loro stessi, parenti attoniti, preti esasperati, un vecchio zio disabile dal brutto carattere, una boccetta di valium in realtà contenente ben altro e un misterioso (non) invitato ansioso di mostrare compromettenti fotografie... Collante della vicenda la reputazione del defunto da preservare, perno d'unione tra i due figli che in tal modo riescono a “ritrovarsi”, e il famigerato allucinogeno travestito da calmante che passa da un soggetto all'altro con esiti disastrosi. Nonostante la bravura dell'intero cast, pochi gli attori veramente riconoscibili: Matthew Macfadyen lo abbiamo visto nei panni di Mr. Darcy nell'ultima versione di Orgoglio e Pregiudizio, la prima vittima del valium fasullo Alan Tudyk è il “pirata” nel film Dodgeball accanto alla strepitosa coppia Ben Stiller/Vince Vaughn, il nano Peter Dinklage si è visto in numerosi serial tv come Nip/Tuck e infine il lagnoso Ewen Bremner lo ricordiamo in Trainspotting, The Acid House, The Snatch, Match Point e Black Hawk Down, solo per citarne alcuni. Al di là di questo, ciò che alla fine resta è la sensazione di un esilarante divertimento condito con intelligenza e ironia il quale ci ricorda che cinema significa anche farsi quattro risate in allegria ritrovando il buonumore che mai potremmo concederci all'interno di una reale tragedia quotidiana.

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