venerdì 15 agosto 2008

Guida minima alla obesità bavarese


Io vado in Germania per mangiare. Fare 1300 km per Wacken è certo dovuto al mio desiderio di Metal, ma è anche altrettanto vero che la terra tedesca offre mille spunti culinari. Grezzi come da natura teutonica, certo, e impraticabili sul longo periodo, ma per qualche giorno il supplizio si accoglie con gioia.

Dopo aver divorato la bistecca fiorentina e la finocchiona in Toscana, avevo bisogno di esportarmi. Obiettivo Monaco. Terra della birra, del bratwurst e del pretzel.

Inutile stare qui a disquisire dei monumenti di Monaco, per quelli consultate qualche guida turistica. Io vi spiego dove sono andato a mangiare, e gli altri si vergognino.

MacDonald. Ebbene sì, avevo un calo di zuccheri e quindi ho conquistato un Milkshake. Io volevo il MacFlurry, che assomiglia troppo allo Slurp del JetMarket di Apu, ma avevano rotto la macchina. Pensa te quanto MacFlurry buttano giù questi tedeschi se arrivano a rompere la macchina. Comunque sia, risultato raggiunto: gli zuccheri hanno subito raggiunto il livello esagerato che Michael Moore e “SuperSizeMe” ci hanno brillantemente illustrato. Grazie Mac!

Hofbrauhaus. Qualunquismo turistico vergognoso, ma è indegno evitare la HB. La birreria più famosa della Germania e forse del mondo intero, stipata di stranieri ciucchi come macachi e di vecchi bavaresi in costume tipico che cantano e suonano senza soluzione di continuità. Per chi ci andrà, sappiate che al piano terra vanno i turisti, mentre i veri tedeschi se ne stanno al primo piano (ambientazione più in stile stube). C'è anche un secondo piano, una sala delle feste dove ogni sera si tiene uno spettacolo cultural-birro-gastronomico per introdurre i turisti alla storia e alla cultura bavarese (ti fanno pagare 20 euros, comunque). Mangiai stinco con canederli e bevvi birra chiara (1 litro, se ne ordini meno ti sputano nel boccale). Quantità ottima, qualità alla buona (ma era pur sempre uno stinco, mica aragosta), prezzi un po' alti per la media tedesca ma meglio che in Italia. Inoltre ho divorato il pretzel gigante, una treccia di pane bavarese coi grani di sale grossi come bottoni: penso sia l'unica pietanza tedesca non ricoperta di salsa.

Gastronomia sconosciuta. Insomma, ci entravano tutti e io dovevo restare fuori? Esposte tutte le cafonate gastronomiche da tedeschi, ma io mi sono concentrato sul currywurst: wurstel a fette, affogato nella salsa di pomodoro e ricoperto di curry. Offerto in una vaschetta con forchettina, così puoi andare a mangiare in strada. Infatti i nostri amici teutonici amano andarsene a spasso divorando qualunque cosa. Dalle 8 del mattino alle 8 di sera le vie sono piene di gente che cammina e ingurgita le pietanze più disparate. Comunque sia, il currywurst è buono ma la quantità è limitata, praticamente è un minispuntino in attesa dei piatti forti. Diciamo che è servito per farmi passare l'emicrania da denutrizione.

Starbuck's. U.S.A! U.S.A.! La catena di caffè più famosa al mondo ha ben 4 locali in centro a Monaco e altri fuori. In Italia non prende piede perché il suo prodotto principale, il caffé, fa schifo. Che vuoi che ne sappiano gli americani di come si fa il caffè? Infatti i tedeschi ne vanno matti. In sostanza si tratta del caffè all'americana (acqua calda aroma caffè, minimo mezzo litro). Il Signor Starbuck's ha pensato: “Io faccio un caffè americano normalissimo, quindi come faccio ad avere la meglio sulla concorrenza? Lo faccio pagare come il sangue”. E ha avuto ragione. Tu vai in questo locale, ti ordini la tua schifezza (c'è un menù di caffé che sembra l'elenco telefonico) e ti vai a sedere nel salotto: la catena infatti mette a disposizione sale accoglienti con poltrone e divani dove puoi stare seduto quanto ti pare e perfino dormirci, connessione wireless e altri privilegi che rendono gradevole la permanenza. In un paese dal clima rigido, Starbuck's è un rifugio per anime in pena. Qui in Italia l'accoppiata caffè pessimo – divano non funziona.

Nordsee. Il meglio del meglio, il fast-food di pesce più famoso del Nord Europa. Ci trovi di tutto, dalle insalate di mare al cocktail di gamberetti, al pesce fritto fino al miei adorati panini col pesce: panino con salmone e uova, panino coi gamberetti, panino con l'aringa (affumicata, sotto sale, all'aceto, ecc.). Prezzi bassissimo e goduria infinita. Non lasciatevi ingannare dalla brevità di questo paragrafo dedicato, è il meglio che si trovi in Germany. Se il Valhalla esiste (e non ho alcun dubbio su questo), non può mancarvi uno stand di Nordsee.

Autogrill. Solo per citare le patatine stile Puff, aromatizzate al bagigio. Un sacchetto intero dona gloria immediata e poi una pesantezza/acidità degna di un concept dei Pooh. L'unico caso in cui ammetto l'atteggiamento da modella anoressica: testa in gù nel water e dito in gola. Sennò muori. Io ovviamente sono morto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma alla fine sei andato anche al Wacken o no? ma effettivamente che senso ha andare al Wacken se ci sono tutte ste cose da mangiare...dovresti applicarti seriamente e definire la classifica defintiva (quindi totale) dei peggiori...americani, tedeschi, scandinavi, indiani, africani o cinesi? ... c'è l' imbarazzo del disgusto. Ovviamente sono tutte abitudini alimentari degne dei massimi onori, onori che infatti riserva il tuo blog. Il mondo capirà cosa è bello e cosa no, soprattutto cosa è metal e cosa no. Un giorno. Resta solo da capire perchè una top model qualsiasi preferisca la Sardegna a Monaco di Baviera. Luca Toni è metal, lui sta aprendo un varco.

Giampiero Novello ha detto...

Niente Wacken per me quest'anno: c'erano gli Iron, io non posso andare dove ci sono gli Iron, non sono mica un Metallaro italiano...

Per quanto riguarda la classifica dei peggiori, temo che qualche sconosciuta etnia asiatica o sudamericana potrebbe avere la meglio, gente che ama il cervello di scimmia semifreddo.
Mi manca l'esperienza americana, quella del fast-food yankee. Non mi posso accontentare dei surrogati che ci offrono qui. Dopo che avrò visitato El Pollo Loco, Waffle House, KFC, Jack-in-the-Box e deliri del genere, solo allora potrò parlare

Luca Toni ha il DNA sleazy/glam nel sangue. Ha giocato un anno a Treviso. Non può non averne risentito...