mercoledì 18 novembre 2009

Killing Touch, 14 novembre 2009, Gands (Vittorio Veneto)


Innanzitutto un plauso alla nuova band di Michele Luppi, che sta facendo un tour italiano di 50 date spacciandosi per cover band. Tanto i gestori dei locali calcolano in base al numero di spettatori e tutto il resto è noia.

Chissà cosa ha spinto Luppi, fan dichiarato dell'AOR, a mettere in piedi questo progetto di Melodic Prog Metal. Ripicca nei confronti della sua ex-band di Metallari? O consapevolezza che è un genere con più pubblico rispetto all'AOR? Sta di fatto che l'album dei KT è potentissimo, ben suonato e ricco di svolazzi tecnici, non ha però delle melodie immediate: gli Evergrey fanno le stesse cose molto meglio, pur essendo meno tecnici.

Dal vivo la situazione cambia. La band suona che è un piacere e si diverte, Luppi è simpatico come al solito e si vede che se la gode a fare lo smargiasso minacciando licenziamenti a destra e a manca (soprattutto ai danni di batterista e chitarrista, minorenni ipertecnici e sorridenti). Perfino le canzoni godono di una carica in più, nonostante l'acustica del locale sia poca roba.

La band ci rimette clamorosamente a livello di pubblico. Dimentichiamoci le orde di femmine assatanate che affollano gli show dei Mr Pig: non fraintendiamo, il parterre include sempre una certa quantità di fanciulle che evidentemente si sono lasciate ingannare dai manifesti della band in stile “Ce le facciamo tutte noi”. La maggioranza però sono Metallari Col Codino. Bruttissima razza. Sono prodotti delle scuola di musica, appassionati di tecnicismo e di onanismo sonoro. Ai concerti si piazzano sotto il loro strumentista di riferimento e non perdono mai di vista le evoluzioni, sperando di scovare errori o sbavature. Ovvia l'accusa di calvizie, giacché hanno i capelli lunghi ma li tengono sempre legati e sono anche scacciafighe, nel senso che si rendono repellenti al genere femminile con i loro discorsi su quartine e metronomi. Di solito sono fans dei Dream Theater, poveretti, ma si ricordano le canzoni in base ai tempi dispari e agli assoli: in sostanza sono il contrario di me, che ricordo solo i ritornelli. Accorsi in massa allo show, hanno osservato diligenti se Luppi prendeva la nota supersonica, se i chitarristi facevano lo sweep col tapping, se il batterista suonava il suo 6/11esimi con perizia e via di deliri incontrollati.

Luppi, è facile profetizzare migliaia di dopo-show circondato da Metallari Col Codino, a discutere di tecnica e di tristezze infinite, mentre le donne sono sparite da ore perché la tua musica non la capivano e non avevi i ritornelli vincenti. Quando al concerto hai annunciato la cover dei Dream Theater, due voci di protesta si sono levate stentoree e hanno proclamato: “Calvissimo!”. Avresti dovuto ascoltare.

Tra 2-3 anni, mentre spieghi a tutti che avete usato nel disco un vero pianoforte, circondato da Codini che ti chiedono un giudizio sui DT, ti ricorderai di Giuffria e dei Def Leppard, e triste e sconsolato ti volgerai indietro.


Post Scriptum: ovviamente il resto della giornata all'insegna della ganzaggine. Pomeriggio a Inferno Rock, dove tra un acquisto inutile e l'altro si è riusciti a fare la chiusura con solo mezz'ora di ritardo. Spritz in locale alto-borghese, ingentilito da ubriacone sfregiato in crisi esistenziale (lo sfregio era sleazy, ma il piglio era epic). Pizza esagerata per la quantità di chiome presenti nel locale e per il tenore della discussione, tra situazionismo naoniano e memorie di guerra. Concerto finale che poteva starci come anche no, ma alla fine abbiamo rimediato CDs for free e abbiamo assistito a feroci atti di bullismo sul palco, quindi avanti così che almeno una navata della Cattedrale del Rock è a buon punto.

Eroe della serata: fuori classifica l'ubriacone, in quanto esperienza troppo breve per essere determinante, direi che vince a mani basse un cantante friulano di bell'aspetto e di folta chioma. Presentatosi allo show insieme a due donne, ha trascorso il concerto a intortare le ragazze e a spostarsi i capelli. Interesse per la musica pari a zero. Totale dedizione a un unico obiettivo, tutto il resto non conta. Permangono seri dubbi sulla sua affidabilità, soprattutto se intorno si aggirano esseri femminili.

2 commenti:

walt ha detto...

l'importante è che comunque sia la destra piave (occhi alla sorgente) a regnare e a segnare il territorio. Musicalmente sei ingeneroso, a me il cd piace, nel suo genere è molto ben fatto e gli Evergrey comunque non hanno Luppi che canta. Sul singer friulano vedremo, del resto i singer ottantiani per te stavano ad ascoltare i concerti degli altri? ;-)) ;-)) insomma a me pare che tutto (ancora) torna.

Circa l'ometto sfregiato, beh ... l'incarnazione del disfacimento post-capitalista (a questo punto dell'evoluzione direi che non è una sparata...) ... alla fin fine il tizio se la passa meglio di tanti avventori coetanei di quel locale. Non è così, ma tutto sommato sarebbe da intervistare il lunedì mattina, sobrio e magari alla guida del furgoncino che lo porta al cantiere con a fianco i suoi colleghi di fatica. Respect! (sennò ti pianta una siringa nel cuore ...e bzzztt ...fine) ;-)) ;-)) ;-))

Giampiero Novello ha detto...

E' vero, la siringa nel cuore provoca scosse elettriche che ti fulminano. Tutti gli ubriachi sfregiati lo sanno.

Il CD dei KT lo sto ascoltando parecchio in questi giorni: che ti devo dire... è impeccabile sotto tutti i punti di vista, la mia critica costruttiva pone l'accento sul fatto che i ritornelli devono esserci, e uno come Luppi che si mette le magliette di Kiss e Def Leppard dovrebbe saperlo meglio di tutti. Il fatto è che i KT cercano troppo l'approvazione dei Metallari col Codino, che i ritornelli li sconoscono.