domenica 10 ottobre 2010

The Dirty Penny File ( + Slovenian HR & Paduan PopPunk)

Quale dei quattro ha appena scoreggiato?

La band è bovara. Da Santa Cruz, California, un quartetto da tour nei bar locali, se non fosse che il Re della Melodia Johnny Lima ha deciso di produrre (male) i due album e di scrivere (bene) parte dei ritornelli. Impatto e melodie funzionano a corrente alternata, ma sul palco ci sanno fare (a Rocklahoma quest'anno hanno suonato 5 show in 3 giorni, e c'erano altre 50 bands... magari raccomandati, ma non certo incapaci): chitarrista ispanico tutto riff e pose plastiche, bassista L.A. Guns con basso vintage e tatuaggi alla rinfusa, batterista-wrestler lungocrinito che potrebbe anche farsene qualcuna.

Il cantante ha dimostrato molte cose. Ha dimostrato che sa giocare a calcio, che ha un tatuaggio da carcerato, che ha i capelli e anche il bandana e anche il cappellino da camionista. Non ha dimostrato però di saper cantare. Siccome non mi accontento e i ritornelli scritti da Johnny Lima li vogliono resi perfetti e intonati, delle due l'una: o impara a cantare o passa il testimone ad altri e si accontenta di stare allo stand del merchandising.

Inizio del concerto assurdo, con il batterista che perde subito una bacchetta a forza di battere, cori scombinati, chitarra che parte con assolo nonsense e, come l'aspartame sul baccalà, una voce degna di Donald Duck incazzato (o di Udo rilassato). Con il secondo pezzo la band recupera il senno e non si ferma più fino alla fine. Il cantante invece prosegue con l'imitazione del papero.


I Toxic Heart dalla Slovenia potrebbero essere i Bon Jovi slavi: ottima perizia strumentale, abbigliamento da dimenticare, qualche ritornello memorabile e la sensazione che servirebbe una rettoscopia per rimuovere le scope dal culo. In effetti l'atteggiamento da “band di paese alla sagra” non serve a nessuno e l'Hard Rock vuole gente arrogante e sborona, no boy-scout.

I cinque fans sloveni dei Toxic Heart escono prepotentemente dal Moskow Peace Festival del 1986. Capelli cotonati sfibratissimi e bicolorati artigianalmente, jeans a vita alta da paninari, chiodi XL (come quelli che si trovavano di contrabbando nell'URSS di Kruschev) o giacche jeans dell'Oviesse Slovena. Un paio tentano goffi approcci verso qualche donna italica, ma non parlano inglese e comunque l'aspetto li squalifica a vita: inevitabile il ripiego sull'alcol. Consumo alcolico sopra la media, tasso di svenimento tutto sommato modesto.


C'è stato anche un valido gruppo pop-punk da Padova. Pose rock e boiate a profusione, ma il genere non si può sentire. Il Bonny si entusiasma, compra copie del loro singolo e poi cerca di regalarle in giro credendo di fare gradito omaggio: ne avesse trovato uno che ha accettato il dono. E questo dice molto di più di qualunque altro giudizio personale.


Il fenomeno della serata: quarantenne con scarpette inglesi, pantalone di fustagno, giacca in pelle extralarge made in Taiwan, maglietta inquadrabile nella categoria Disperazione & Affini, berrettino da baseball e guanti in pelle. Ovviamente calvo. Sguardo da morto di figa, ma di quelli pericolosi, che nei momenti di sconforto potrebbero arrivare a molestare anche le pecore. Vive con la mamma (o meglio ancora, col cadavere della mamma in frigorifero). Si chiude nella sua stanza per mimare gli assoli di Tipton/Downing e per ammazzarsi con YouPorn. Presenza costante nei negozi di fumetti, preferenze per roba giapponese con storie incestuose e robot giganti.

Mosse preferite della serata: 1. mimare assoli seduto su due sgabelli contemporaneamente; 2. avanzare fin sotto il palco e poi dare le spalle alla band per gettare intorno sguardi pericolosi; 3. nascondersi dietro una colonna e lanciare sguardi pericolosi; 4. guardarsi con soddisfazione il guanto in pelle, indossato all'insaputa della mamma; 5. andare fuori di testa su “Rock You Like a Hurricane”, con combo di assolo + piroetta + sguardo pericoloso; fissare le donne come un tossico davanti a una dose.

7 commenti:

DP band ... ;-))) ha detto...

Hi from Texas,
i can't understand but i think your words are ok, nice, fine, good, ok. Yes, anyway ... otherway ...bypassway ... ok, well ... good, fine, nice, ok, thanx.
We are Dirty Penny and we are conquering the world.

Giampiero Novello ha detto...

Thanx for the comment.
Maybe I should translate in English, but I'm a lazy SOB, so... ;)
Keep on conquering, dudes

Anonimo ha detto...

Da guy actually said you sucked big time... Can't say if he's wrong or right, cuz I wasn't there, but I usually trust da guy

cheers

Anonimo ha detto...

to be more precise, da guy said da singa blowed major cocks..

good words for da band, tho

Giampiero Novello ha detto...

Uè, vediamo di non scrivere in inglese da 50 cent, please! Non mi pare di avere amici gangsta ;)
Can U dig it?

Giampiero Novello ha detto...

Uè, vediamo di non scrivere in inglese da 50 cent, please! Non mi pare di avere amici gangsta ;)
Can U dig it?

Walt ha detto...

però ... le mie parole dei DP sono state credibili, ci avevi creduto ehehehe ... del resto ho scritto da nerd, bypassway è un neologismo anglofono ...non so se si spiega la sua grandezza...