giovedì 15 novembre 2012

Le titaniche delizie della convivenza: il luogo del delitto



Trasferito nella casa nuova (o vecchia, visto che ci ho abitato per 30 anni prima di venire rapito) da un anno, posso dire che il trasloco non è ancora finito.

Situazione partendo dall'esterno:
  • Cancellata d'ingresso (un tempo) dignitosa. Qualche anno fa il precedente proprietario, non avendo mai visto “RocknRolla”, non sapeva che i drogati sono inaffidabili e ne ha assunto uno per ridipingere: dopo 2 ore di lavoro in 5 giorni, il tossico è sparito, fregandosi un sottovaso ma lasciando tutti i suoi strumenti di lavoro.
  • Giardino dignitoso, con parte erbosa tramutata in pozza di fango durante l'inverno. Una famiglia di piccioni ha fatto il nido su un albero e sgancia guano a ripetizione sul vialetto nuovo: rappresaglie inutili, come pure gli inviti a cambiare dieta.
  • Muro esterno: scrostato in stile ospizio dei poveri, in attesa di essere ridipinto quando qualcuno vincerà al Bingo.
  • Tetto intoccato da 30 anni, l'antenna si è piegata di sua volontà per impedirmi di ricevere i canali RAI. Si vive lo stesso.

Piano terra:
  • Infissi nuovi di zecca: dopo un mese dal montaggio, i ladri mi hanno sfondato una finestra. Poi la ditta è fallita. Attendo ulteriori conseguenze.
  • Taverna in stile tirolese adibita a magazzino di cose non mie, oltre che a settimanali riunioni del club dei morti di fame. Micro-cantina con umidità caraibica, i generi alimentari marciscono nel giro di 8 minuti.
  • Ingresso piccolo, che diventa minuscolo quando torno dalla palestra e sono largo il doppio.
  • Salotto di forma non-euclidea con caminetto trasformato in divano (garantisce macchie sul sedere per l'eternità) e tavolino trasparente spacca-stinchi (siamo già a 3 vittime in meno di mese). Abbiamo anche la libreria raccogli-polvere e un villaggio di ragni in espansione demografica. Ci sono pure le scale, ma sono una leggenda che merita uno spazio adeguato nel prossimo post.
  • Cucina in due zone: sala pranzo con tavolo apparecchiato 24/7 e frigo titanico per contenere proteine e birra; cucina da accampamento Giovani Marmotte, con forno rotto da 1 anno, piano cottura ad accensione casuale, lavastoglie classe di consumo Y (tipo un reattore nucleare).
  • Lavanderia occupata al 90% da cumuli di biancheria in attesa del proprio turno di lavaggio: tempistiche da pubblica sanità.
  • Bagno minuscolo con lavandino sproporzionato (ti puoi lavare i denti seduto sul water). Doccia utilizzata come stendino e magazzino per il mocio, giusto per evitare lo stato di abbandono.
  • Veranda esterna in plasticona con tettoia in vetraccio, frutto di un miserevole compromesso tra la voglia di avere una struttura del genere e una disponibilità economica messa (all'epoca) a dura prova dall'acquisto di un'assurda multiproprietà in montagna.

Piano superiore prossimamente!

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