martedì 2 aprile 2013

Mosca-Pederobba, il precariato del Rock



Addiction for Destruction
31 aprile 2013
Old Saloon (Pederobba – TV)

Sera di Pasqua, alle 21.45 la famiglia distrutta dal cibo abbandona casa mia. Alle 21.47 sono in pigiama. Alle 21.48 squilla il telefono: “Come sei messo a disagio? Concerto di band hard rock russa a Pederobba. La cosa più poser dell'anno”. “Tra un'ora sono là”.
Perché ad andare ai concerti di massa son capaci tutti, basta omologarsi. Ma quando mai le leggende sono nate negli stadi e nei palazzetti? Lì si sono consolidate, certo, ma si creano negli scantinati, nei casolari abbandonati, nei bar puzzolenti, nei cessi degli autogrill. Qui si parla di una band di Mosca che suona a Pederobba, luogo celeberrimo per i marroni e per il disagio alcolico (oltre che per aver generato il 30% della mia famiglia e aver segnato la mia infanzia con docce gelate e serpenti nel letto).

Locale Metal/Biker, biliardo, birra, poster di ogni singola band delle province TV-BL (più MetallicaIronMaidenACDC). Palco alto 8 cm con bancone a fianco perché mal che vada ci si alcolizza suonando. Acustica incredibilmente decente. Avventori in divisa d'ordinanza, più qualche tuta da ginnastica in stile Vendemmia 1982 che i russi avranno apprezzato come gioello della moda italiana.

Band d'apertura i Desecrators, death metal, penso della zona a giudicare dal numero di amici sotto il palco. Nulla da dire, hanno amici troppo alti e non sono riuscito a vedere niente perché dopo pranzo/cena pasquali avevo perso 12 cm. Violenza assassina totalmente fuori contesto con la band headliner, ma a modo loro vittoriosi.

Mentre discetto di psicologia della disperazione, tre eventi minacciano la serata:
  1. palla da biliardo che mi manca l'orecchio per un soffio;
  2. molesto indigeno esaltato che ci prova con la V a 30 cm da me e poi spiega che in fondo mi sta facendo un favore;
  3. morosi tossici che in bagno argomentano se sia il caso di farsi subito o aspettare che faccia effetto quello che hanno preso poc'anzi (questa è capitata a Walter, che in quanto pordenonese è avezzo a gestire il disagio).
Situazione stabilizzata dall'avvento dei russi Addiction for Destruction sul palco.
Prima di tutto, hanno una bandiera da sfondo palco che va bene per il Palaverde. Look perfino dignitoso per il bassista e il cantante, il chitarrista è una vergogna ma diciamolo sottovoce perché sicuro che di lavoro fa il sicario, il batterista ha il tatuaggio sobrio su tutto il petto e fa molto Tommy Lee nelle intenzioni. Caso anormale, i russi non bevono prima dello show (i loro amari li ho bevuti io, ditemi quanto fa in rubli che vi faccio un bonifico o vi mando dei collant) e già qui capisci che si giocano il futuro: vuoi mettere fare un tour italiano ogni anno, magari girando posti ganzi come Pederobba, Tarcento, Villa del Conte, Grantorto, Fontanafredda?

La prestazione.
Sbirro cattivo. Questi copiano già dal nome, quindi poche illusioni. Inoltre basso/chitarra sono suonati con la perizia di un carpentiere e il batterista opta scellerato per “battere” invece che per “andare a tempo”, scatenando situazioni ritmiche inedite che il resto della band risolve schitarrando a caso come un'orchestra da centro sociale. Un paio di cover da intenditori (e tra il pubblico di intenditori ce n'erano 3) eseguite da dopolavoristi, poco altro da segnalare.
Sbirro buono. Aggrediscono il palco come se fosse la loro chance di abbandonare una vita di stenti per iniziare un futuro dorato a Pederobba. Energia a pacchi, mossette da guitar hero del sicario che non ha paura di osare e batterista sudato come un ratto sin dal mattino. Cantante minorenne con voce viziosa perfetta per il genere, depilato il giusto e magro come un cocainomane, anche se con un debito in inglese che spero riesca a sistemare durante i corsi di recupero di questa estate. Pubblico travolto dall'attitudine di questi 4, che veramente sembrano convinti di poter sfondare in qualche modo ed essendo il mondo nulla più che una nostra rappresentazione (cit. Schopenhauer) non c'è dubbio che qualcosa succederà.
Insomma, non hanno le canzoni, ma sono talmente convinti che dal vivo ti sembrano anche una band seria e quindi vai a comprarti la T-Shirt, fatta bene ma con spalle strette e panza larga perché il rocker russo pare molto molto simile al rocker tedesco. Ganzissima la maglia del tour, con mezze date tedesche ancora da fissare e l'accostamento shock “April 31st , Pederobba – May 12th, Tokyo”.

Pubblico entusiasta e sopra le righe a prescindere, vari tentativi di invasione di palco, danze popolari in prima fila. Esaltazione e disagio a braccetto per una Pasqua in cui non so mica se il Rock ha vinto, ma come sempre chi c'era ha un'altra delirante leggenda da raccontare. Gli altri possono sempre raccontare cosa hanno visto in tv.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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