domenica 18 dicembre 2016

THE ANSWER + THE DEAD DAISIES: giovani che suonano vecchio o vecchi che suonano vecchio?


THE ANSWER + THE DEAD DAISIES
16 dicembre 2016
New Age Club (TV)

THE ANSWER.
The Answer da Belfast. Attenzione a non intraprendere con loro discussioni sulle confessioni religiose o a blaterare di Guinness, questi vengono dall'Ulster e magari magari sono pure contenti di giurare fedeltà alla corona inglese (nota: questa frase è soprattutto rivolta ai miei studenti di Quinta, andare subito a ripassarsi la questione irlandese).
Pregi e difetti dei TA e cominciamo coi difetti, che così poi si va in escalation.
  • Esteticamente anonimi, con solo il cantante che si fa notare. Peccato che lo si noti per una faccia larga come un televisore e un fisico infelice da pasteggi a birra, fritti e patate. Gli altri male: camicette, jeans, capelli in lieve disordine... il confronto coi The Dead Daisies è impietoso e non avrebbe neanche senso, ma è anche inevitabile.
  • Bravi bravissimi, ma il genere esige “cantante rockstar e chitarrista mistico”. Se il cantante, pur non avendo l'avvenenza, se la cava con movenze settantiane e tanto talento, il chitarrista è troppo remissivo: piacerà anche alle mamme, ma le mamme presenti erano là per farsi Marco Mendoza e questo la dice lunga sulle aspettative del pubblico.
Vediamo poi il “ponte” tra difetti e pregi.
  • Molto meglio i pezzi del nuovo album rispetto ai dignitosi tentativi di clonare gli Zeppelin nei primi dischi: sempre Hard Rock, ma più personale, più variopinto, semplicemente migliore.
E infine i meritati pregi.
  • Sezione ritmica che spacca, certo non è il caso di paragonarla a quella dei TDD (non fosse per Brian Tichy, che è mostruoso e buonanotte) e quindi potrei dire che è il punto forte della band, se non fosse che il vero fuoriclasse sta alla voce.
  • Il vocalist Cormac Neeson è strepitoso per potenza e precisione, anche quando cala un po' se la cava alla grande. Fosse esteticamente figo i The Answer ce li vedremmo in qualche palazzetto dello sport e non al New Age (complice anche il momentaneo successo del cosiddetto Retro Rock, che al 90% è anonimo, ma ogni tanto partorisce anche qualità).
  • Grande passione per quello che fanno, glielo si legge negli occhi e ricordiamo che questi vanno in tour coi TDD sapendo già che l'80% del pubblico è là per gli altri, che le donne cercheranno di rimorchiare i The Answer solo se Corabi-Mendoza-Aldritch-Tichy sono già impegnati e che non possono permettersi di chiedere 5 euro per l'autografo come fanno le rockstar navigate (es. lo stesso Corabi quando passò al New Age con gli ESP).

THE DEAD DAISIES.
Doverosa premessa: il chitarrista australiano David Lowy è talmente ricco che, dopo un disco con turnisti aussie, licenzia tutti e ingaggia vecchie glorie dell'Hard Rock che non vedono l'ora di girare il mondo suonando, intascandosi un buono stipendio e tirando su qualche groupie. Producono anche un paio di album divertenti, estremamente manieristici e privi di pretese, molto viscerali e con una produzione scintillante. Non si cambia la Storia del Rock, si va di mestiere e ci si lancia on the road per dimostrare a tutti come si sta sul palco.

A differenza di tanti altri spettatori, io di miracoli durante lo show dei TDD non ne ho visti. Strumentisti navigati, presenza scenica stellare e per nulla costruita, divertimento sul palco e quindi anche sotto
...ma...
niente miracoli. Non m'impressionavano su disco, non mi hanno folgorato dal vivo: setlist da Rock Juke Box, con pezzi loro e qualche cover francamente inutile (“Helter Skelter” va bene solo se la suonano i Beatles, quindi non andrebbe mai eseguita), qualche tecnicismo per accontentare i 10mila chitarristi/batteristi presenti tra il pubblico.
Corabi ingrana solo da metà show e che se la cava con l'esperienza, Mendoza l'avrò visto suonare 5-6 volte e sembra sempre intento a eseguire lo stesso pezzo... Aldritch gira sbottonato fino all'ombelico anche quando va a far la spesa e ha la chioma uguale alla buonanima di Farrah Fawcett, poi suona da Dio e dimostra sempre 35 anni. Uno così o lo ammiri o lo sfregi con una bottiglia rotta.
Questione invece che mi sta a cuore: quando suona Brian Tichy, gli altri strumentisti dovrebbero spostarsi a lato del palco e lasciare che il fenomeno fenomeneggi. Interessa zero che Aldrich abbia suonato con i Whitesnake (gli ultimi, quelli con Coverdale che imita la gazza ladra in calore), che Marco Mendoza abbia uno stuolo di groupies over 50 nel trevigiano, che Lowy sia miliardario e che Corabi abbia cantato con i Crue nel disco che all'epoca non piaceva a nessuno e adesso piace a tutti... Se suona Brian Tichy, questi qua devono mettersi in un angolo e stare buoni. Peccato che non lo facciano, maledette rockstars.

IL PUBBLICO.
Due categorie: i Rockers in “denim & leather” e i Senatori (cit. Walter Bastianel).
Rockers: sono venuti per i TDD, soprattutto perché Corabi era coi Motley Crue. Birre nel bagagliaio dell'auto, capelli da barboncini o bandana per coprire la stempia, magliette Poison/MotleyCrue standard, 10 euro contati nel portafogli da investire nella pregiatissima Beck's alla spina del New Age (gradazione alcolica 2°, grazie ad abbondante annacquata). Con le donne ci provano, ma solo da sbronzi e quindi con zero possibilità di successo. Grande partecipazione sotto il palco: pugni alzati (a volte sbagliano e alzano la mano che regge la birra, inondando il circondario), headbanging e accenni di pogo (solo per i rockers di estrazione metallara), movimenti pelvici (solo per quelli di estrazione glam), abbracci affettuosi tipici dell'ubriacone felice.
Senatori: sono qui per i The Answer, ma anche perché Doug Aldritch ha registrato con gli House of Lords e suonato con RJ Dio, mentre Mendoza ha nel curriculum Thin Lizzy e Ted Nugent. Mezza età, contratto a tempo indeterminato o partita IVA, abbondanti esenzioni fiscali (legali o meno), cappotto e sciarpa, capelli corti e zero alcol. Cash a sufficienza per prendersi il vinile e il CD, ma solo se poi la band caccia l'autografo. Foto coi musicisti no, che alla fine sono brutta gente e in ufficio non la prenderebbero bene. Tutti posizionati indietro, zona rialzata vicino al mixer: zero sudore, massima tranquillità, suoni discreti e possibilità di commentare a voce alta. La classe dirigente nella sua serata di trasgressione.


Grazie al New Age per l'ospitalità e l'accredito, si gode sempre a far finta di contare qualcosa. Comunque altri retroscena perversi nelle prossime puntate di Notturno Metal.
E qui sotto un mito, una leggenda senza tempo che posa insieme al cantante dei The Answer (prego notare le dimensioni della faccia)


6 commenti:

Unknown ha detto...

Complimenti sinceri all'autore per il report brillante ed accurato

Giampiero Novello ha detto...

Grazie mille! Troppo gentile!

Anonimo ha detto...

Sei grande,Giampiero!peró mi devi un pacchetto di fazzolettini che consumato per asciugarmi le lacrime..������

Unknown ha detto...

Faccio parte della categoria Rocker con bandana e stempiatura... non immaginavo di apparire così ridicolo ... a questo punto eviterò più di andare ai concerti

Giampiero Novello ha detto...

Grazie mille anonimo, lascerò un pacchetto di fazzoletti nella canonica del Duomo di Treviso, così potrai andarli a ritirare ;)

Antonio, come ho scritto, la divisione tra Rockers e Senatori la devo al Maestro Walter Bastianel: ammetto inoltre che lo stratagemma bandana l'ho usato anche io (ma consoliamoci, Bret Michaels ha parrucca + bandana ed è imbattibile)

Alessandro Fort ha detto...

Report sempre coinvolgenti... sembra di essere stati lì, con chi li scrive, con la sotterranea voglia di essere come chi li scrive, o su chi sono scritti?
Senza una risposta a questa terribile domanda adoro l'immagine di questa frase...pugni alzati (a volte sbagliano e alzano la mano che regge la birra, inondando il circondario... per fortuna che non ero nei paraggi di questi tipi...
Grande report... w il "Novel music repoter"
Alessandro Fort