mercoledì 26 aprile 2006

Codice a Barre

Pare che il film “Il Codice Da Vinci” abbia la strada spianata verso il successo. Ottimo cast (per un blockbuster, sia chiaro), un regista che ha dimostrato da tempo di sapersi scegliere progetti che portano gloria e denaro. Un battage pubblicitario di assoluto livello. Anzi, la casa produttrice ha investito pesantemente sulla promozione del film, ma allo stesso tempo centellinato informazioni, immagini, indiscrezioni (anche i meeting con i giornalisti sono stati all’impronta della massima discrezionalità, con minacce di ritorsioni nei confronti di coloro che avrebbero passato informazioni riservate), il che lascia intravedere una pianificazione ben più scaltra di quello che può sembrare di primo acchito. Perché è fin troppo facile pensare all’equazione film che tratta di un mistero = promozione incentrata sul mistero. Insomma, non è solo investimento per tenere nascosto ciò che solitamente invece viene pubblicizzato, una sorta di banale rovesciamento della usuale logica promozionale. C’è dell’altro.
Il film, per quello che mi riguarda, sarà brutto. E questo penso lo sappiano anche coloro che lo hanno prodotto. Una campagna del genere serve solo a gettare fumo negli occhi della gente, un po’ come a suo tempo ha fatto il libro “Il Codice Da Vinci”. Insomma, si sposta l’attenzione su altro, così non si parla della qualità del film. Ma alla fine qualcuno dovrà pur vederelo…
Non sarà un bel film perché è tratto da un libro che puntava l’accento su aspetti non replicabili sullo schermo. Il romanzo (non storico, please, ma di questo si è parlato anche troppo) non ruotava attorno alla storia, peraltro affascinante se intesa come prodotto di fantasia, quanto piuttosto su uno stile di scrittura eccellente, facilmente fruibile, molto ben ritmato e in grado di spingere il lettore a proseguire nella lettura. Prova ne è il fatto che il 90% di coloro che lo hanno letto lo ha concluso in pochi giorni, e non stiamo parlando solo di gente che di tempo a disposizione ne ha da vendere. Io, personalmente, ci ho messo 2 giorni (ma ho letto 8 ore al giorno, ero in ferie!). E questo nonostante una storia che è sì avvincente, ma che si arena ben presto se affrontata da un lettore appena più smaliziato della media, e magari con qualche infarinatura di materie classiche.
(In realtà, se l’autore non avesse deciso di annunciare al mondo intero che i contenuti alla base del libro erano reali e storicamente provati, il caso non sarebbe scoppiato. Avremmo avuto un buon libro, un esempio di “narrazione fast-food” da leggere e dimenticare. Invece, con le abili mosse di un ufficio marketing molto scaltro e lungimirante, si è creato il caso di un libro che avrebbe fatto delle rivelazioni tali da cambiare il corso della storia. Certo, uno che ha studiato capisce che di storico lì c’è poco, e in ogni caso l’autore tratta di temi su cui sono state sprecate intere foreste di carta. Ma il lettore occasionale ha la sensazione di essere messo al corrente di un segreto inconfessabile che attraversa la storia umana per arrivare fino ai giorni nostri. Certo, l’ufficio marketing ha puntato sulla inevitabile superficialità del lettore occasionale, quello che dopo aver letto il libro blatera al pub sulla questione del “femminino sacro”…)
Il libro prometteva delle rivelazioni sensazionali, condite da uno stile avvincente e da una storia che passava inevitabilmente in secondo piano (e che presenta “buchi” notevoli). Al film resta una rivelazione che ormai tutti conoscono e una storia piena di “buchi”. Ci sono le premesse per un bel film? Al massimo, ci troveremo una copia dei “Predatori dell’Arca Perduta”, ma senza i nazisti e il cappello di Indiana Jones… per quanto mi riguarda, passerò.
Pronostico: sbanca la prima settimana, poi appena di sparge la voce non ci va più nessuno.
E ora, attendo la smentita.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

credo che il tutto si possa riassumere nelle eccellenti parole ..."Ottimo cast (per un blockbuster, sia chiaro)"... sperando che nessuno si offenda. In secondo luogo che cosa ha l'americano qua ? E' uno del CEPU???

Anonimo ha detto...

Sto leggendo questo fantomatico libro. La pressione dei mass-media e della pubblicità, positiva o negativa che sia, ha raggiunto anche me, povero mistico pazzoide. Avvincente, non c'è che dire, per quanto può esserlo un blockbuster da strapazzo privo di gusto e stile. La scrittura lascia davvero a desiderare, non serve aggiungere altro. Come dice il buon Viandante, basta avere qualche conoscenza storica, letteraria, codicologica, religiosa per far cascare il palco. E allora quello che per la maggior parte della gente è mistero, segreto, suspence...per i pochi è solo banalità venata di qualche sorriso, per di più sprezzante. Carine le vicende sui rotoli del Mar Morto, i templi di Salomone ed Erode etc...peccato che la realtà sia un'altra, e a conoscerla anche ben più avvincente, come spesso lo è la Storia del passato più antico e remoto,a metà strada tra mito e ragione.