venerdì 8 settembre 2006

METAL CRUSADE pt. 8


Amburgo è Heavy Metal.
Ci sono gli Helloween (anche se adesso Deris vive in Spagna e Weikath fa lo squatter a casa sua), i Gamma Ray, gli Iron Savior, i Metalium e i MasterPlan (Grapow è uno dei proprietari dell’Headbanger’s Ballroom). E anche quella tribù di panda degli Endstille. Quindi la possibilità di incontrare Metal Celebrità è alta.
Noi ci becchiamo i Paragon…
Non che sia un male, via, ma con tutta l’offerta di Mostri del Metal Amburghese, proprio i Paragon? Magari tra 10 anni qualcuno scriverà che sono un gruppo fondamentale di fine anni ’90-inizio 2000, ma ci crederemo solo se saremo distrutti di allucinogeni. Sta di fatto che hanno appena finito di suonare all’Headbanger’s Ballroom e si stanno bevendo la birretta. Chiaramente nessuno di noi li riconosce a parte il sottoscritto, ma pare che siano abituati ad essere ignorati…
Headbanger’s Ballroom. Una delle mete dei Metal Pellegrinaggi in Europa. Certo, alla fine della festa si tratta di una birreria grande meno del New Life (ma con la birra che non provoca intasamenti del water). I più esigenti di solito si lamentano. C’è anche un palco per concerti, grande come quello di una qualunque sala prove della Pianura Padana. La pista è un corridoio con una colonna in mezzo. Però è pieno di Metallari da tutto il mondo: Europa, Nord e Sud America, Asia, perfino degli Australiani… mancavano gli Asiatici, ma magari stavano a lavorare in cucina.
E poi basta la Musica per sentirsi a casa. Metal! Metal! Metal! E il locale diventa grande come la spianata di Dorostolon (dove i Bizantini sconfissero l’armata dei Rus’ di Svjatoslav, ma questa è un’altra storia e potrete leggerla nel mio libro)! Magia della nostra Musica (e un po’ anche della birra)… è bello ritrovarsi con gente da tutto il mondo, non capirsi per nulla eppure in fondo capirsi lo stesso.
Tra i molti, il mio pensiero va a Pedro da Malaga. Una stretta somiglianza con Lordi, il nostro amico ispanico si è fatto ripetutamente gabbare dalle bariste: chiedeva vodka, gli servivano succo di frutta ghiacciato e lui se lo beveva felice. Grazie Pedro!
La serata prosegue fino a quando ci cacciano. Defluiamo nel quartiere a luci rosse. St. Pauli sembra Las Vegas coi crauti. Luci al neon, kebab, strass, kebab, negozi sporcaccioni, ancora kebab. Alla fine ce lo dobbiamo mangiare, questo kebab. Urlerà vendetta nello stomaco fino al dì seguente. Vediamo una marea di posti, ma in cima alla lista metto uno strip bar dove mettevano Metal! Lap Dance coi Pantera…
L’alba sancisce il ritorno. Rotoliamo in stanza e poi a letto. Vortice di luci. Buio.
Qualcuno ha detto che dobbiamo lasciare le stanze per le 10. Alle 10.15 comincia il primo dei vari tentativi di intrusione delle donne delle pulizie. Vengono respinte per un paio d’ore, finchè una imperiosa telefonata teutonica ci avverte che dobbiamo tassativamente lasciare la stanza entro le 12.30.
Fuga all’esterno modello rapina al Casinò, ci gettiamo in auto e partiamo verso Berlino.
Abbiate pazienza, alla prossima!

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