sinceramente, ne salta fuori una cosa un pò grottesca, ma non distante dalla realtà dei fatti...
Diciamocelo, i veri uomini non giocano a calcio
almeno in Italia


AMON AMARTH, “With Oden on Our Side” (2006). In un precedente post li avevo bacchettati per i loro testi alla “Conan contro l’Uomo Budino”. Non sono migliorati. Però è migliorata la musica. Miglior album da anni, secondo solo a “Once Sent from the Golden Halls”. Potenti e marziali, con un bel po’ di melodie epiche che fanno apprezzare pure le smargiassate delle lyrics. L’influenza dei Maiden li rende molto più digeribili, e certamente “Runes to My Memory” è una delle mie songs preferite degli ultimi tempi (roba da massimali in panca piana, crederci!). Gli estremisti li stanno già accusando di essersi venduti… ma quando la finiamo noi Metallari di tirarci la zappa sui piedi???
SHARK ISLAND, “Law of the Order” (1989). Avevano tutto per farcela nel 1989. ma non ci sono riusciti. Peccato, perché l’album è un CAPOLAVORO, non accetto discussioni! Cantante spettacolare, canzoni da brivido (“Shake for Me” e “Get Some Strage” potevano fare epoca). Forse hanno fallito nel look, erano un gruppo come tanti e in quegli anni DOVEVI esagerare… Sono tornati in giro da poco con un nuovo album che non vale la metà di questo esordio ma che straccia molte uscite di band recenti. Potevano spaccare il mondo, ma la Storia del Rock è piena di queste contraddizioni: a volte basta essere lì al momento giusto, gli Shark Island erano a 2 metri di distanza e non ce l’hanno fatta.Anche loro sono su MySpace, andate a metterli alla prova!
BROTHER FIRETRIBE "False Metal". Hard Rock con chitarroni alla finlandese. Una delle sorprese dell'anno scorso. Non sono saltati fuori dal nulla, il chiarrista suona nei Nightwish e il cantante nei Leverage. Potrebbe essere il solito side-project per divertirsi e spillare qualche euro ai fan. Potrebbe, e forse lo è. Ma le canzoni divertono, potenti nelle ritmiche alla Stratovarius (anche per la produzione) ma melodiche nelle linee vocali. E i tastieroni fanno troppo anni '80. Dei tre sono forse i meno accattivanti, ma solo perchè gli altri due sono over the top. Se vi capita, date un ascolto al loro sito MySpace...
THE POODLES "Metal Will Stand Tall". Questi invece sono svedesi, sono sui quaranta e hanno suonato con Talisman, The Ring e gentaglia varia. Altro side-project, ma di rara intensità. Azzeccano proprio l'unica cosa che veramente conta: le canzoni. Splendide. Anni '80, è ovvio. Non puoi suonare melodico e rockeggiante se non hai le radici negli Eighties. Questi hanno anche la testa e il cuore in quegli anni. Consigliatissimi soprattutto per il buon gusto. E gli perdoniamo anche il nome orrendo e la copertina pesantemente garage rock. CLIKKATE QUI! PS Notato come due album su due abbiano la parola "Metal" nel titolo? Specchietti per le allodole o voglia di prendersi in giro. Per me, n. 2 nelle recensioni di oggi...
WIG WAM "WigWamMania". And the winner is: WIG WAM. Dalla Norvegia... poche storie, il gruppo hardrockglam degli ultimi 5 anni. Se la Finlandia ha mandato Lordi all'Eurofestival, la Norvegia ci ha spedito i WIGWAM (e noi mandiamo Toto Cutugno...). Volete il Rock? Volete la Potenza? Volete i Coretti Ruffiani? La Melodia Strappamutande? La Cagnara? I Testi Sbellicosi? Un solo acquisto: WIG WAM. Non voglio nemmeno perdere tempo a descriverli. CLIKKATE QUI
Tolgo un sassolino dallo stivale.
Leggendo qua e là i prodotti della concorrenza (vale a dire gli altri blog) mi sono reso conto che:
1. Siamo tutti scrittori. O almeno ci consideriamo tali. Forse anche io, se ho l’ambizione di scrivere queste quattro righe? Il problema è che al mondo (e in Italia soprattutto) la gente che scrive è di gran lunga più della gente che legge. Problema? Meglio chiudere qui…
2. Il 90% dei blog che ho visitato sono accozzaglie di riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla morte, su sé stessi, sugli altri, su tutto.
E qui ti volevo…
Qualcuno mi ha rinfacciato che in questo spazio non svelo il mio Io interiore. Non si capisce chi sono e cosa voglio. Quindi tradirei il senso del blog-archetipo, che dovrebbe essere specchio dell’anima.
A proposito di gente che scrive ma non legge, appunto.
Che il blog debba essere uno spazio personale, non ci piove. Che debba essere un diario del cuore dove ci si atteggia a poeti maledetti o sensibili anime belle incomprese dalla vita e dal prossimo, questo è inaccettabile.
Ognuno ci può scrivere quello che gli pare. Anche niente (e a volte il silenzio è un dono).
Molti usano il blog per esprimere punti vista: sempre ben accetti, in un’epoca di assoluto relativismo … per non dire menefreghismo. Altri ci scrivono poesie. Altri ancora pensieri sparsi sulla propria vita, sulle esperienze, sull’amicizia e il tradimento, sugli ideali, amore-cuore-amore, blahblahblah!
Grazie.
Qui le cose non vanno così.
Vuoi conoscere l’Io interiore di qualcuno? Ci tieni? E perché poi? Il mondo è fatto di uomini cipolla, li sfogli e alla fine non resta nulla… quindi anche l’Io interiore è maschera.
Ma se proprio vuoi conoscere qualcuno, vai a parlarci. E guardalo negli occhi. Lo schermo del computer non dice niente. Tutti lo usano come scudo. Ti siedi al computer, ragioni un po’, digiti qualche frase, copi da altri autori, butti là un paio di massime ad effetto, rubi un’immagine accattivante: ecco il tuo Io interiore. Ragionato e costruito per: piacere, non piacere, commuovere, divertire, irritare, interessare, compatire…
Il Mondo, quello vero, sta altrove.
È venuta bene questa predica da parroco di campagna. Peccato essere stato vittima della crisi di vocazioni.

