giovedì 19 luglio 2007

Ivar il Disossato


Eccovi la storia di Ivar il Disossato. Perché questo soprannome? Prima leggete la storia e poi ve lo dirò.
Capo Vichingo proveniente dalla Danimarca, nell’anno 853 arrivò a Dublino per regnare sui Vichinghi che avevano conquistato la città un decennio prima.
Nell’865 i Vichinghi Danesi strariparono in Inghilterra. Dopo anni di scorrerie e saccheggi, i Nordici erano pronti ad una vera e propria invasione. Circa un migliaio di uomini (numero che oggi ci fa sorridere ma che all’epoca era degno di nota) ai comandi di tre fratelli. Ivar, Ubbi e Halfdan. Le saghe dicono che erano giunti per vendicare la morte del padre Ragnar, ucciso dal re Ella di Northumbria. Pare che Ella avesse fatto gettare Ragnar in una fossa piena di serpenti. Vero o no, i tre figli di Ragnar usarono il pretesto per organizzare una spedizione. Ivar era il maggiore e aveva il comando.
L’orda sbarcò in East Anglia e si procurò i cavalli. L’anno seguente iniziò l’avanzata via terra verso York, principale centro del Northumbria. La città oppose poca resistenza: le scorrerie degli anni precedenti avevano chiarito che i Vichinghi erano interessato all’oro e all’argento, e quello si decise di concedere loro. Ma Ivar e i fratelli occuparono la città con la ferma intenzione di restare.
Ella, che era salito al trono per acclamazione popolare ma si era meritato la fama di tiranno, richiamò il deposto re Osberto, che aveva lasciato un bel ricordo: ripulita così la propria reputazione, unì le forze con Osberto e marciò verso York. Era l’anno 867.
Lo scontro tra i due eserciti avvenne sulla pianura davanti a York. I Vichinghi ottennero una schiacciante vittoria e i due re nemici vennero catturati.
Ivar, Ubbi e Halfdan decisero di infliggere a Ella uno spietato e cruento rituale, l’aquila di sangue. La schiena della vittima venne incisa lungo la spina dorsale fino a separarne le costole e i polmoni furono estratti e allargati come se fossero le ali di un’aquila. Ella morì soffocato in un lago di sangue e l’ultimo suono che udì furono le risate sguaiate e gli scherni di Ivar e dei suoi fratelli.
Conquistate le terre di Ella, i tre si divisero e partirono per nuove razzie. Nell’869 Ivar e Ubbi scesero nell’East Anglia e catturarono il re Edmondo. Lo legarono a un albero e lo fecero trafiggere dalle frecce. Per questo suo sacrificio gli Inglesi lo venerarono come un santo, appunto Sant’Edmondo. Halfdan intanto guerreggiava nel Wessex, vincendo molte battaglie ma senza mai riuscire a conquistare il territorio. Dopo anni di guerre cominciò la vera e propria occupazione del suolo inglese. I Danesi si spartirono le terre e cominciarono a insediarsi e a dominare.
Dopo di ciò Ivar sparisce dalle cronache, ma forse lo ritroviamo con il nome di Imar negli Annali dell’Ulster. Secondo la fonte, nell’871 fece ritorno a Dublino per regnare come “re di tutti i Normanni di Irlanda e Britannia” e morì nell’873. Di morte naturale. Fine priva di gloria vichinga, ma se ne andò ammantato da un alone di invincibilità.

Manca solo di spiegare perché Ivar fosse chiamato “Disossato”. Ebbene, abbiate pazienza qualche giorno e tutto sarà rivelato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..e porco su e porco so.. e vialtri no si boni fare e robe puito! e porcco..
per citare gli amici di un post di qualche giorno fa.
Comunque sia.. ora non puoi lasciarci così!!
Mi sono letto la storia di Ivar, mi stava prendendo bene!, me ne sono appassionato, poi mi dici che muore di morte naturale e non mi dici perchè si chiama il disossato!!!??!!
Arghhh!!
La peste!! la peste!! a te e alla tua famiglia!!
arghh...

Giampiero Novello ha detto...

hai visto che abile mossa da Biutiful? ti lascio con gli interrogativi in sospeso prima dello spazio pubblicitario...
Comunque la storia di Ivar è ben nota in Danimarca, potresti chiedere qualche anticipazione ai Danesi che popolano il camping (sempre che sia gente normale, ma visto il racconto dell'altro giorno temo che ci sia del marcio in Danimarca...)

Unknown ha detto...

c'è del marcio in ognuno di noi... il punto è che c'è chi se lo tiene dentro e chi invece lo espelle...
povero Ivar.

Anonimo ha detto...

io comunque la pratica dell'aquila di sangue me la segno...

Giampiero Novello ha detto...

certo che te la devi segnare... tra qualche mese c'è vasco a Udine...