giovedì 11 ottobre 2007

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ESPIAZIONE (ATONEMENT); Gran Bretagna 2007; regia Joe Wright; interpreti: Keira Knightley, James McAvoy.

Ecco il film che ha aperto il Festival di Venezia il 29 agosto, tratto dall'omonimo romanzo di Ian McEwan (tra i suoi romanzi Il giardino di cemento, adattamento cinematografico nel 1992), 'crudele' autore inglese attento alle dinamiche psicologiche adolescenziali e familiari, che con Espiazione raggiunge una perfezione assoluta costruendo un meccanismo angoscioso e ansiogeno che il regista Joe Wright segue con rigore quasi filologico, come già nel 2005 con Orgoglio e pregiudizio sempre al fianco della Knightley. Complice l'ottima sceneggiatura di Christopher Hampton, autore teatrale noto per la trasposizione delle Liaisons dangereuses per il teatro nel 1985 e per la regia di Stephen Frears nel 1988, il film è un sontuoso ed elegante melodramma con una prima parte rarefatta e sospesa e una seconda, un po' troppo esasperata nelle scene di guerra, fortemente drammatica, il tutto scandito dal suono cupo di un pianoforte, dal rumore secco dei tasti della macchina da scrivere e da un montaggio frammentario capace di alternare i punti di visti e mostrare il chiaroscuro della verità e della menzogna. Nell'estate del 1935 la tredicenne Briony Tallis, delusa nelle sue aspettative teatrali, crede di scorgere quello che non c'è: mentre noi spettatori assistiamo alla nascita dell'amore passionale fra la sorella Cecilia e il figlio del giardiniere Robbie, entrambi adulti, Briony si autoconvince di scoprire il segreto che spezza la frustrazione di quella giornata e sancisce il suo status di acuta scrittrice, percependo, tramite una serie di indizi fraintesi, il consumarsi di una violenza. Un biglietto letto di nascosto contenente una frase troppo erotica, una parola -cunt- sconvolgente, un focoso amplesso consumato in biblioteca tra i due innamorati che appare come uno stupro, il ricordo umiliante della cotta infantile per Robbie. La ghiotta occasione di trasformare in realtà l'immaginazione si erge come un'irrefrenabile tentazione davanti agli occhi frementi di Briony (è 'l'innocenza del diavolo' che parla...rammentate il bel film omonimo sceneggiato, guarda caso, da McEwan stesso?): il crimine vero, lo stupro della cugina quindicenne Lola è lì, a portata di mano, ed è sicuramente Robbie l'uomo che vede vestirsi e fuggire tra il fogliame. La tragedia trova così il suo compimento: l'arresto del giovane, la separazione degli amanti, l'arrivo della guerra; la colpa, la terribile redenzione per ciò che ha commesso diventa la ragione di vita di una Briony diciottenne che ritroviamo in ospedale come alunna infermiera, e ascoltiamo molti anni più tardi, anziana e malata, in uno spettacolo televisivo in cui narra del suo ventunesimo romanzo, Espiazione appunto, l'ultimo ma anche il primo, frutto di un processo interiore di tormentata crescita e perenne rimorso. Chi ha veramente stuprato Lola? Cecilia e Robbie sono riusciti ad amarsi? E Briony ha espiato la sua menzogna, è riuscita a mostrare i segni del proprio pentimento all'amata sorella? I quesiti troveranno un'ipotetica risposta nel finale straziante che sovrappone i livelli della realtà con quelli della fantasia letteraria, la quale, stavolta benefica, restituisce la giusta e dovuta felicità a ciò che lei stessa aveva impedito.
PS del paròn del blog: La recensione non è mia, è di Alice. Alla luce dello sforzo profuso, ma anche dell'entusiasmo con cui ha lavorato, andatevene in massa a vedere il film. E leggetevi anche il libro, orsù. A qualcuno servirà...

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