giovedì 16 febbraio 2012

Biografia inessenziale: anni brutti e malvestiti



Riprendo dai "Ghostbusters", di certo l'evento più rilevante dei miei primi anni di vita. Risolto il problema del "cosa farò da grande", mi accingo ad affrontare l'ottavo anno d'età...

1985. Feste di Carnevale all'INPS, gite aziendali col dopolavoro (vantaggi dei genitori dipendenti statali). Il disperato tentativo di insegnarmi a giocare a tennis, io preferisco leggere “Topolino” e sognare di essere Paperinik: in tale frangente assumo un'espressione vuota che viene scambiata per riflessiva. Manifesto attitudine al disegno e rudimentale forma di senso del dovere, più che altro senso di colpa, ma ciò fa di me un bravo studente.

1986. Sento per la prima volta Bon Jovi, mi piace, ma preferisco investire il mio tempo guardando i “Masters” (per inciso, fino a 14 anni ho dovuto chiedere il permesso per accendere la TV). Arriva la nube di Chernobyl e per un paio di settimane non ci fanno uscire in giardino per la ricreazione: basta poco per risolvere una crisi radioattiva. A Natale ricevo il Castello di Greyskull dei Masters e per 118 ore sono il bimbo più felice del pianeta: poi divento il più infelice perché voglio anche la Cittadella del Serpente.

1987. Mi metto gli occhiali: sono ufficialmente il secchione della classe. Non potendo più giocarmela con il geco e l'australopiteco, provvedo a leggere libri di mitologia e poi li riassumo per la maestra: voti altissimi, dovuti allo sfinimento della povera donna. Leggo anche “Il nome della rosa” e non ci capisco niente, ma passo per un genio. Faccio gli esami di quinta e volo alle medie, ma in centro a Treviso perché nel mio quartiere le medie “sono troppo facili”: non ho mai capito questo ragionamento dei miei genitori, ma l'ho già detto che facevo finta di essere intelligente.

1988.1. Inizio le medie, non conosco nessuno e scopro che la matematica è una materia malvagia, oscura, imbarazzante. Ho gli occhiali disastrosi, una pettinatura con la riga in parte, mi vestono con cardigan e pantaloni di fustagno. Sono però altissimo e quindi non vengo preso eccessivamente per il culo. Il mio disinteresse nei confronti delle femmine persiste per tutti e 3 gli anni, del resto mi avevano regalato un Commodore 64...

1988.2. Facendo le prove di atletica scopro che sono velocissimo: non avendo io mai corso per 11 anni, nessuno se ne era mai accorto. Vinco i Giochi della Gioventù e il mio futuro sportivo cambia: abbandono la pallavolo, sport per cui sono negatissimo, e passo al Rugby. A scuola mi conoscono perché corro veloce, sempre meglio che essere noti per l'abbigliamento da piccolo lord.

1989. Gioco a Rugby: non sono capace di passare né di calciare, ma sono una scheggia e mi piazzano all'ala. La paura di essere preso e picchiato mi spinge a correre ancora più veloce: una carriera costruita sul panico. Col tempo imparerò a passare il pallone, mai a calciare o a prenderlo al volo... nonostante questo, passo per un giocatore forte e saranno anni di soddisfazioni. I genitori calvinisti però mi obbligano a studiare come se facessi l'università e, giocando pure col C64, il tempo che mi resta lo passo a dormire.

1990. Ci sono i Mondiali di calcio, all'epoca seguo tutti gli sport (compreso l'hockey su ghiaccio e l'equitazione) e mi sento coinvolto da Schillaci e Baggio fino alla delusione finale: da allora smetto di tifare seriamente per chiunque. Ascolto Sting, ho i capelli lunghi e gli occhiali tondi: sono un radical-chic che dimostra 20 anni, ne ha 13 e ragiona come uno di 9. Finisco le medie e vado al Liceo Classico, perché mi piace leggere e si fa poca matematica.

1991. Compro il “Black Album” dei Metallica. BOOM!!! La vita cambia. Da allora, Metal!
Il Liceo è pieno di donne, ma io ho appena ottenuto l'Amiga 600 e lo studio di latino/greco + gli allenamenti di rugby mi impediscono di accorgermi della loro presenza. Comunque a livello di popolarità resto basso, il look da intellettuale può anche piacere, ma i concetti che esprimo fanno terra bruciata. In più non mi drogo e non ho alcun interesse in politica, ma non ho nemmeno la ferocia e l'aspetto per farmi apprezzare dai Metallari.

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