lunedì 22 luglio 2013

Bang Your Head 2013, day 1: To Beer Or Not To Beer?




12 Luglio 2013

Zero intrattenimento per questa prima parte del report. Solo musica di band dimenticate da Dio, ma che per almeno 50 minuti possono sognare di essere ciò che vorrebbero.

WANTED INC.
Suonano per primi davanti a 12 persone e io ero impegnato a esaminare l'offerta gastonomica degli stand. Ubi maior...

ARTILLERY.
A parte il cantante chiomato e pure discreto a cantar, gli altri tre non si possono vedere. I due chitarristi sono vecchi come la brillantina per capelli (che non usano in quanto calvi) e hanno le braghe della tuta, il bassista è il tipico danese da campeggio jesolano e il batterista non l'ho guardato perché temevo altre braghe della tuta. Concerto ganzetto, comunque, perché le band di ottantenni non sbagliano mai.

CRAZY LIXX.
Su disco sono splendidi, dal vivo non sbagliano niente... cosa c'è che li castra? Il fatto che senza cori sembrano una band come tante e che il cantante è sempre sufficiente ma mai eccezionale. Nuovo bassista minorenne fresco d'esame di maturità, solista poser 100% con stivale a punta e più capelli di quanti ne meriterebbe. Pubblico in estasi, ma solo le prime 3-4 file, perché gli altri tedeschi sono ancora a spasso a decidere se bere birra o birra. Erroraccio del cantante, che si mette gli spandex, ma si dimentica il calzino arrotolato nel pacco, così sembra essere asessuato come un cherubino (si è mai vista una Rockstar asessuata? Dai...).

DREAM EVIL.
Gravissimo il look dei DE, con due impiegati delle ferrovie alla chitarra e un cameriere cinese al basso. Capelli lunghi: zero. Il cantante sembra il gemello incidentato dell'attore che fa Spartacus (il secondo, quello espressivo come un dolmen) e spara urla da sirena del cantiere. I pezzi mi piacciono, ma la band è piatta e, fa male dirlo, quasi dopolavoristica: danno l'idea di trovarsi solo per far dischi e nel tempo libero ognuno va a pescare salmoni per conto suo.

H.E.A.T
Prova brillantemente superata, nonostante i timori per l'improvvisa defezione del chitarrista Dave. Arrangiamenti di tastiera a profusione, una sola chitarra e poi via di spettacolo. Erik, il cantante, ha speso qualche mese davanti allo specchio in camera sua per provare le mosse da rockstar e qualcosa di buono ha combinato, ma soprattutto ha retto alla grande con la voce. I pezzi da live show ce li hanno tutti, coraggiosissimi poi a fare una “Downtown” che è puro Eighties AOR (e in un festival Metal è un azzardo). Convincono tutti, anche se le prime file di ragazzette adoranti forse non c'era bisogno di convincerle. Nel post-show facilmente reperibili in mezzo al pubblico per fare festa, foto, autografi e simulare peti (a parte il batterista che, dicono i maligni, ha preferito la compagnia femminile all'abbraccio di sudati Metallari bavaresi).

MASTERPLAN.
Quanto mi piaceva il primo disco. Qualcuno deve averlo detto ai Masterplan, che lo saccheggiano eseguendo parecchi pezzi. Il nuovo cantante ce la fa, gli strumentisti ce la fanno, il pubblico ce la fa perché siamo in Germania e se non ce la fai te ne stai dignitosamente nelle retrovie a bere. Tutto ok, però è una band che non mi interessa più, che seguo da 1 km di distanza mentre osservo la fauna locale e mi rendo conto che già a quest'ora qualcuno è collassato.

ENTOMBED.
Band che, nel mio mondo musicale, esiste da sempre: non so più quanti album hanno fatto, non si sono mai sciolti, han suonato sempre e ovunque, li avrò beccati 3-4 volte in festival a caso e rivederli fa sempre piacere. Un po' più calvi, un po' più panzoni, sempre tra l'incazzato e il divertito. Penso che il cantante si sia lamentato che i panini all'aringa cruda serviti al festival non sono paragonabili a quelli svedesi. Immediatamente ho abbandonato lo show per mangiare il panino, poi mi son ricordato che non sono mai stato in Svezia per fare confronti e all'Ikea l'aringa cruda non ce l'hanno, quindi missione intelocutoria (ma almeno ho mangiato).

PRETTY MAIDS.
I due membri storici sono presi sempre peggio ogni volta che li vedo. Ronnie Atkins ormai ha più rughe di nonno Simpson, Ken Hammer invece ha la circonferenza di Winchester e la faccia come un pallone da basket. Ma che splendido concerto anche stavolta! A maggior ragione, visto che si permettono di ignorare bellamente il capolavoro “Jump the Gun” per concentrarsi sui primissimi album e qualcosa della nuova produzione. Poco male, si vede che sono amatissimi e il tedesco, ormai è chiaro, non vuole sorprese: vuole la sua birra, la sua “Back to Back”, il suo headbanging e un posto qualunque per svenire.

STRATOVARIUS.
Begli anni, quelli degli Stratovarius al top. Bei dischi, produzioni esagerate, metrica delle linee vocali in stile 883. Peccato per tutto quello che è successo dopo: ora sono una band ok, ricostruita in maniera decente, molto professionale e (dicono) con un buon ultimo album, ma certe band devi lasciarle andare a un certo punto. Li ho lasciati andare e sono partito a caccia di un panino col pesce crudo.

FLESHCRAWL.
Panino col pesce crudo. Ancora.

LORDI.
Horror show squisitamente pacchiano e adolescenziale, canzoni con solo ritornelli, cliché anni '80 che ti mandano in Paradiso. Quanto ci piacciono a noi tedeschi questi finnici! La superstar è la tastierista, che suona dentro una confezione della Barbie e si muove da zombirockstarnumber1. E vai di scenografie degne di Sam Raimi, petardi, ghiaccio secco, assoli di chitarra tutti sbagliati, fuoco fuoco fuoco. Ma ragazzi, stiamo scherzando? Festa dappertutto! Lordi Sindaco Subito.

LAKE OF TEARS.
Che godimento vedere una band acclamata zero dal pubblico di fine anni '90 che viene invece esaltata nel 2013. Magari sarà che si sta facendo tardi e la birra rende tutti più clementi, ma i LoT si fanno rispettare e dimostrano di avere un senso. Direi comunque bene di loro, visto che il chitarrista Jordanius è grosso come un toro e sembra tutto incazzato con la sua chioma nera con ricrescita bionda. Gli altri della band invece penso di poterli picchiare senza problemi (uno alla volta, ciò).

SAXON.
Li ho visti tante volte. Li ho visti sotto la pioggia in una pista di cart, davanti a 80mila persone a Wacken, in qualche locale veneto di capienza decente ma suoni pietosi, in festival per l'Europa... ovunque. Mai una volta hanno suonato male. Saxon garanzia assoluto di Heavy Metal. Punto. Con una produzione da palco degna degli anni '80 (anzi, meglio), una batteria che ogni tanto si solleva tipo ascensore, una ventina di hits (sempre quelle) che non possono non suonare, Biff che fischia come una locomotiva e la band che rievoca la Storia, ennesimo trionfo per questi vecchiacci.

DIE APOKALYPTISCHEN REITER
Livello di idiozia altissimo per questo cinque agricoltori tedeschi. Tastierista sadomaso che suona su un'altalena, cantante a metà tra orafo ebreo e borgomastro del villaggio, gli altri sono tre capelloni tedeschi standard. Folla in visibilio per il cantato in lingua madre e le boiate continue della band, che tra frustate al pubblico, balzi in alto da Trials Olimpici, riff squadrati made in Gemany come neanche i crauti, ritmiche marziali in stile Norimberga 1935 e inserti di flauti/violini, infila uno show incomprensibile per un italiano ma imprescindibile per ogni vero prussiano.

ONSLAUGHT.
Ciao ciao.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Stile assolutamente apprezzabile, anche da chi questi gruppi non sa nemmeno che cosa sono, o forse potrebbe ipotizzare - nella sua ignoranza - che si tratta di medicinali. Come sempre chi scrive sa il fatto suo e diverte, pure il profano... grandissimo!!!

Alessandro F.

Giampiero Novello ha detto...

Lei mi lusinga, caro Anonimissimo.

metalthrashingste ha detto...

c'ero... articolo molto divertente, aspetto la seconda parte. Un po' troppo cattivello con gli Artillery (il look potrebbero curarlo un pochino di più però... sembrano ragionieri del comune !) e peccato ti sei perso gli Onslaught (devastanti !)e i Fleshcrawl (che ho largamente preferito ai Lordi... io abito in Versilia e già odio il Carnevale di Viareggio, figuriamoci se lo voglio vedere sul palco di un festival !).

Giampiero Novello ha detto...

Grazie Ste, in realtà ci siamo già visti qualche volta in giro!
Il report è volutamente goliardico, non c'è alcuna pretesa di obiettività ma solo e unicamente gusto personale e voglia di farsi una risata. Prendilo per quello che è, anche agli Artillery sarebbe piaciuto il mio commento ;)

Alex Torchia ha detto...

Il cantante degli Entombed é allergico al Tonno. Ovviamente quando ha suonato al wig wam avevo fatto preparare tutto col tonno e lui mi ha guardato con gli occhi della sofferenza chiedendomi un bagno capiente e tanta carta igienica.