H.E.A.T + SHERLOCK BROTHERS
30 novembre 2014
Teatro Miela
(TS)
Questa foto l'ho rubata, non l'ho fatta io, fate gli applausi all'autore chiunque egli sia (autore, non denunciarmi... l'ho fatto per il Rock) |
Barcollando e digerendo, eccoci al Teatro, dove troviamo gli Sherlock
Brothers che saltellano sul palco. Avrei anche ascoltato qualche
pezzo, ma resto ipnotizzato dal cantante a petto nudo: magro-acciuga
ma col ventre sporgente come una palla medica. È giovane, quindi
escludo l'alcolismo; mi sembra pure maschio, quindi metto via
l'ipotesi che sia in dolce attesa; gli stitici non si gonfiano in
modo così inumano; concludo che posso essere solo due soluzioni:
- s'è sfondato a pranzo, ma seriamente: zero dilettantismo;
- ha la Madre di tutte le ernie, va operato ed esposto nei musei di storia naturale.
Hanno anche suonato,
purtroppo li ho ascoltati poco. Mi auto-assolvo, al bancone del bar
c'era una concentrazione di rockstars locali da codice rosso e
bisogna abbracciarle e baciarle tutte, sia mai che un giorno facciano
i soldi veramente...
Poi, a un'ora imprecisata
della notte, mi faccio anche la foto col chitarrista ciccione, che
sproloquia sull'andamento del tour ma io riesco solo a fissargli una
carie mostruosa (oppure stava masticando un kg di liquirizia).
Tocca infine agli
headliner.
Qui a Trieste hanno
organizzato agli H.E.A.T un trattamento da Royal Family, a quanto
dicono i bene informati. Penso che già solo il pranzo italiano, per
gente abituata ad aringhe affumicate e cetrioli, debba essere come
fare all'amore per la terza volta (le prime due, si sa, non te le
godi per la tensione e l'inesperienza). Poi, tra
foto-autografi-intrallazzi-visite agli orfanatrofi, immagino che il
soundcheck l'abbiano fatto le loro controfigure.
Numero di presenti
dignitoso, tenendo conto che mezzo teatro è occupato dai divanetti,
dove le sventurate morose dei rockers (le quali amano Capossela e
Afterhours) possono addormentarsi mentre i compagni smanicati
infuriano davanti al palco.
Non proprio in prima
fila, però, perché c'è l'elemento a sorpresa. Front row di gran
lusso, impossibile ai concerti Metal: solo ragazze (alcune col
diploma di licenza media inferiore), altezza media 160 cm con picchi
a scendere. I maschi di statura normale possono quindi vedere la band
senza grossi problemi, a meno che non capiti il solito giocatore di
basket che ti si piazza davanti (e capita sempre).
Irrompono sul palco le Rockstars Educate da
Väsby-Svezia
(dove non c'è nulla di rilevante, cit. Wikipedia).
Gli H.E.A.T hanno subito
un notevole calo del peso medio, da quando Jona Tee, dopo dieta a
base di sabbia e rucola, è dimezzato di dimensioni: avendo più
spazio e mobilità, fa il bullo con due tastiere. Per fortuna il
bassista continua ad avere la faccia a palloncino e il fisico
infelice. Crash sembra sempre uno di Bayside School, Eric Rivers non
sembra più Rocky, Erik Gronwall invece fa senso perché è magro
come me quando avevo 5 anni e mi beccavo una malattia al mese.
Gronwall impressiona per
come canta a pieni polmoni pur saltando e facendo tiri da profondo
disagio mentale, tipo sputare in aria, prendere lo scatarro al volo e
spalmarselo sul ciuffo. Aggiungiamo che, essendo giovanissimo (11, 12
anni), non ha ancora imparato la postura corretta e sta tutto storto,
sorridendo a denti stretti per far vedere che la pulizia dentale
acquistata su Groupon ha funzionato.
La setlist si trova sul
Web, quindi non faccio neanche la fatica. Meritano però il
cartellino giallo, perché si dimenticano i primi due album (“Late
Night Lady” dal primo, “Beg Beg Beg” dal secondo e sfido a dire
che è una bella canzone), mentre facessero “Castaway” potrei
digiunare per una settimana. E poi questi hanno inciso “In and Out
of Trouble” che è la canzone più figa degli ultimi 10 anni e non
la fanno? Tanto vale spararsi subito sui testicoli e fare cover dei
Deep Purple... maledetti, la cover l'hanno fatta davvero e io
rischiato seriamente la calvizie! Mai più, H.E.A.T. Mai più.
Siccome poi ci si rompe
le balle, ecco due highlights a caso (gli altri verranno inventati
sul momento e narrati in prima persona, ovviamente dietro compenso).
- Gara di scatarri: vinta a mani basse da Erik Gronwall, che peserà 30 kg ma almeno 4 kg i muco li ha spalmati sul palco. Eric Rivers tenta di stargli dietro, poveraccio, ma ne tira solo 3 o 4, certamente belli corposi, ma niente a che vedere con la maestria di Capitan Catarro Gronwall. Spero che la donna delle pulizie non denunci la band per vessazione.
- Stage diving programmato: Erik si getta sul pubblico e non lo prende nessuno, poi interviene il fan club che lo solleva e lui canta il ritornello rilassato come se fosse sotto la doccia, ma a 2 metri da terra. Poi scende e bacia il primo maschione sudato che trova... con tutte le giovincelle che c'erano, questo s'avvinghia al primo metallaro che passa...
In ogni caso, show
eccellente per questi ragazzi!
After-show.
Gli svedesi fanno cagnara
al banco del merchandising insieme al fan club, pronti a farsi foto e
firmare autografi. Piacerebbe fermarsi a discutere di Kierkegaard con
loro, ma il dovere chiama e il cren continua a evitare magistralmente
la digestione, quindi saluti agli H.E.A.T, alle loro mamme che li
fanno andare in giro per l'Europa da soli (il progressismo
scandinavo), alle ragazze che li sbavano e ai ragazzi che sbavano le
ragazze che sbavano gli H.E.A.T.
Grande show, grande
cornice, grande indigestione. Mi giro indietro e vedo la statua di
James Joyce... lo scatarro di Gronwall è arrivato fino a là. Non so
se sia un segno, a parlar per metafore ci si capisce solo tra
spostati e complottisti, chi può dire se sia giusto che finisca
così...
Addio Trieste, addio
misto di caldaia, addio Rockers scandinavi.
P.S. Grazie ancora a
Notturno Metal che mi spedisce in giro per il mondo e mi permette di
vivere al di sopra delle mie possibilità. Ho anche avuto un caffè
gratis all'autogrill. Purtroppo mi hanno beccato che scappavo dal
bagno e ho dovuto pagarlo...
2 commenti:
ahahah GENIALE COME SEMPRE...PASS PER VOI (plurale majestatis) A VITA QUI A TRIESTE.
IL ROZZO METALLARO BACIATO DALLA VERSIONE BIGNAMI DI UN VICKINGO SCANDINAVO ERO IN EFFETTI IO...L'ORGANIZZATORE E PROMOTORE DEL CONCERTO...AVEVO CHIESTO UNA DEDICA, MI HA PURE BACIATO (SUL COLLO :-D) E ANCORA NON MI SON LAVATO, SEMMAI FARO UN TATUAGGIO. ROCK ON
(maxx barze)
FENOMENO!!
;)
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