mercoledì 3 dicembre 2014

La recensione digestiva - NO MUSIC


MISTO DI CALDAIA + H.E.A.T + SHERLOCK BROTHERS
30 novembre 2014
Birreria + Teatro Miela (TS)

Oh lettore, concentrati sul desco e non sul volto. Solo sostanza, zero apparenza.

Questo blog è vita vissuta, sogni, orizzonti gloriosi, di convivialità e tradizione. C'erano forse gli H.E.A.T a cena con me a Trieste domenica 30 novembre? No, non c'erano.
E quindi gli H.E.A.T passano in secondo piano.

Domenica è riposo o faccende domestiche. Impossibile fare entrambe le cose, a meno di non credere che strasciare le ciabatte per terra serva a togliere la polvere. Non avendo pulizie da fare (quando la casa sarà invivibile, la darò semplicemente alle fiamme) e svegliandomi come al solito all'alba (anche se ho passato il sabato notte a pestare duro sul ballo liscio alla Sagra di Maser), decido si andare a mangiare a Trieste e, per digerire, di vedere la band svedese più amata dai maschi di 50 anni e dalle femmine di 18.

Accoglienza da dinastia regnante in una Trieste piovosa, splendida e scintillante:
  • parcheggio dispotico a 100 metri dal Teatro Miela, sede dello show;
  • guida locale a disposizione con pacco regalo contenente 4 pacchetti di patatine del Lidl sloveno (gusti alieni e rischio di contrarre la licantropia), comic originale di Conan il Barbaro edizioneitalianalacrimesangue, dispenser di caramelline con la testa di Thor (e qui commozione, quella vera, quella che non vedrete mai su Pomeriggio 5);
  • altri pacchi regalo con prodotti che nessun essere umano ha mai visto dal 1988 a oggi (e non dico altro, ma dietro pagamento vuoto il sacco senza vergogna);
  • breve giro turistico di 32 passi verso la birreria per la cena, con emozioni vere quando ammiriamo due barboni che preparano il giaciglio (dato il mio lavoro, prendo nota che non si sa mai);
  • tavolo riservato in stile ricevimento di nozze nella birreria, sita a distanza digestiva minima dal Teatro;
  • MISTO DI CALDAIA – fermi tutti –
Bollito imperiale degno di un tiranno austroungarico: cotechino, carré, lingua, coppa, testina di vitello, cragno, patate in tecia e crauti. E altro che non riesco a descrivere causa lacrime. Cren, ovviamente, e senape violenta. E maledizione allo show, io avevo bisogno di almeno un'ora di raccoglimento estatico. Invece mi tocca andare a vedere gli svedesi.
  • Commensali indispensabili, per estetica ed aneddotica. Uomini pieni di capelli come li vedevi in “Headbanger's Ball” nel '92, donne con look Rock'n'Roll che a confronto le Runaways erano delle dorotee. Storie vere e vissute, che sanno di lacca e disagio post-adolescenziale. Lancio di plettri a tavola. Discussioni su dischi che non esistono e su libri scritti in 8 copie, acquistabili solo vendendo l'anima o andando a lavorare come consulente finanziario. Tutto ciò che mi serve per dimenticarmi che c'è un concerto (e anche un conto da pagare, ma la finestra del bagno era troppo stretta e ho dovuto sganciare il denaro).

Doverosa pausa nella narrazione, ora. Bisognerebbe parlare di musica, ma l'autore e il lettore necessitano di silenzio per riflettere. Quindi a domani per la recensione sulle band, sempre che riesca a digerire il cren e mi ricordi chi ha suonato...

P.S. Non ho fatto nomi dei locali perché, ora che questo blog è letto anche al di fuori della mia famiglia, spero di farci i soldi sciorinando pareri entusiastici. I locali, in cambio, dovrebbero anche sganciare il denaro o, almeno, esporre al loro interno le mie sagome di cartone.

P.P.S. Le caramelline del dispenser le ho finite in 3 minuti... sono stato avvisato che, essendo americane, contengono il 157% di zucchero, quindi ho sviluppato dipendenza da questi dolciumi e, se mai vi incontrerò per strada e vi chiederò un euro, sappiate che non è per l'eroina.

... continua, tranquilli...

1 commento:

Alessandro Fort ha detto...

Descrizioni fantastiche... a dir poco fantastiche.