
mercoledì 28 aprile 2010
Ecco dove festeggiare

venerdì 9 aprile 2010
St. Crispin's Day Speech
mercoledì 17 marzo 2010
Condoglianze...

lunedì 8 marzo 2010
Riprendiamo...

mercoledì 17 febbraio 2010
20 :: KAPODANNO :: 10 pt.2

Edward Mani di Forbice. Alla gara dei disadattati questo finisce sul podio: un ciccione con le manette sulla cintura, abbigliato come un seminarista in libera uscita, il frustino da reduce del Palio di Siena e qualche unghia finta che avrebbe fatto la gioia di Tim Burton (prima che si rimbecillisse e assumesse Depp a tempo indeterminato). Integrazione zero, ballo lento con mano unghiata che agita sensuale il frustino: forse ha fatto eccitare il dugongo, per il resto la vita lo ha sconfitto 10-0.
Il Gobbo Para-sputazzi. Questo lavora al banco delle verdure all'IperLando, ma alla festa c'era il buffet per i vegani e avevano paura che qualcuno andasse a sputare sulle zucchine alla piastra. Quindi hanno presto questo gobbo triste, gli hanno dato le braghe strizzapalle, un chiodo nero per coprire la gobba, un kg di eyeliner e gli anfibi di Terminator 3 (quello interpretato da Andrea Longhi). Poi gli hanno assegnato un compito semplice, tipo “Avanti e indietro davanti al buffet per 22 ore”. Troppo concentrato sulla strada da percorrere, non si è minimamente curato di chi si avvicinasse alle verdure. Ovviamente ho sputato sulle zucchine alla piastra.
Elecro/Nekro/MortVivent. Alla fine era quello col look più giusto, sembrava davvero uno zombi e non un drogato del Rivolta: avrebbe fatto contento Romero, anzi, l'avrebbe fatto scoppiare di invidia perché nei suoi film gli zombi così ben fatti non ci sono. L'entusiasmo esibito nel dimenarsi durante il rave era poco da non-morto, a dirla tutta: passo unico da tarantolato, chiaro segni di abusi di anfetamine che di certo non hanno ancora esaurito il loro effetto.
Rain Woman. Questa era la più persa di tutti. Di certo studentessa universitaria capitata all'indirizzo sbagliato causa Navigatore Satellitare acquistato via E-Bay da qualche onesto rivenditore di Durazzo. Arriva, vede che non conosce nessuno e che il suo look è perdente in partenza, anche se si spogliasse nuda come un verme: si lancia quindi al bancone, beve tutto quello che il portafogli permette, ruba i bicchieri lasciati incustoditi, si stordisce in stile Supersonic-Domenica-Pomeriggio e scende in pista. Ballo in solitario, ma condito da un dialogo con le voci nella sua testa: i ragionamenti di un paio di voci l'hanno sicuramente messa in difficoltà, visto che passa dal sorriso ebete al broncio ebete senza soluzione di continuità.
Ken Shiro. Almeno nelle intenzioni, perché ti vesti da Ken Shiro se sei grosso grosso, altrimenti rischi di sembrare un babbeo. Questo qui non era grosso grosso.
La Cheerleader dei ManOwaR. Quest'anno nel giro Electro/Fetish/Borchiazz/CrestFint va alla grande questo coso che vi allego perché non sarei in grado di descriverlo. Se avessi frequentato gli “ambienti della Treviso-Bene” forse conoscerei i nomi degli indumenti e la fondamentale differenza tra Cavalli/RobertoCavalli/JustCavalli, invece ho speso la mia gioventù tra cotonati e satanisti, quindi al massimo conosco gli spandex e i jeans da forca. Questa riflessione personale perché non so cosa dire su questo indumento che all'inizio degli anni '80 diede ai Manowar la fama degli intransigenti e adesso viene indossato da veline gothic con le chiappe al vento.
Bello Bellissimo aveva uno smoking nero con tuba, roba da far schiattare d'invidia il Conte Duckula. Purtroppo la mamma di Bello Bellissimo, con un tipico lapsus da madre che spera sempre nel matrimonio del pargolo, gli ha lavato lo smoking talmente bene che è diventato bianco. Non essendoci più tempo per procurarsi altri abiti vagamente necrofili, il giovanotto si è presentato in bianco: il risultato è stata una mise degna di Corona se mai deciderà di sposarsi con qualche bambola gonfiabile.
Majin Bu. Ecco il motivo per cui vi pentirete per sempre di non esserci stati. Perché c'era lui. Uguale. Da qualche parte ci deve essere anche una foto che lo comprova, ma fidatevi se vi dico che il più letale nemico di Goku era in pista a ballare la musica da rave insieme a un suo amico vestito da prete (il quale era senza dubbio Babidy travestito). Attenzione, per non farsi riconoscere non ha adottato il costume di Majin Bu, preferendo una più sobria accoppiata “T-shirt fosforescente & pantaloni a zampa color del Fiume Sile con stelle giganti di strass”. A fine serata Majin Bu era molto più grasso che all'inizio, onde per cui si ipotizza che abbia ingoiato Babidy in un attacco di fame (il buffet era sparito, quello vegano lo faceva incazzare e Ciccio Salamella era troppo lontano). Si ringrazia Bebbo per le preziose informazioni sulla saga di DragonBall: la tua giovinezza non è andata sprecata.
Don Ciccio Corleone. Passa per essere il batterista di H.P. Overload e Outlaw Stars, ma tutti noi sappiamo ora che è il capo-cosca più piccolo del Nord-Est. La mafia a San Donà ha un nuovo spietato padrino che fa tremare il territorio, da Meolo a Ponte Crepaldo. Ecco perché le suddette band lo hanno in formazione: chi mai stroncherebbe un loro album, col rischio di trovarsi una testa di anguilla del Piave nel letto? Sandonatesi, attenti a non contraddirlo mai: il vostro Cayenne potrebbe passare un brutto quarto d'ora. Percentuale di attinenza alla festa: zero.
Vedere i dark che non ballavano sulle note di “Death To All But Metal” degli Steel Panther? Priceless.
Vedere “Lamette” di Donatella Rettore spacciata per una canzone dark e ballata da un centinaio di casi umani? Priceless.
lunedì 11 gennaio 2010
20 :: KAPODANNO :: 10

Serata Dark-Gothic-LupMann-Zomb-Cyber-Vampir a San Donà... cosa c'è di meglio, per celebrare il 2010, di una festa dove non c'entri niente e puoi ridere di tutto ciò che ti circonda (piante decorative incluse)?
Più che la situazione, opportuno illustrare i personaggi. Troppi per risolvere in quattro righe... per rispetto verso la soglia di attenzione degli utenti del blog, ecco l'essenziale TOP BEST MEGL ESAGER! In molte puntate, ovviamente...
Pavarotti. Bonny sostiene abbia 40 anni, io mi permetto di sparare 50 e aggiungo anche “mal portati”. Comunque sia: vestito come un croupier del Casinò di Venezia, con sciarpa rossa da divinità ballo liscio. Arriva da solo, assale vorace il buffet, si guarda intorno sperduto, non interagisce con l'ambiente, balla un paio di canzoni con ginocchio rigido e ondeggiamento di spalle, sparisce nella notte come Diabolik (rubando una trentina di tramezzini). Aristocratico. EDIT by Bonny: Indossava uno SPENCER, giacca corta in uso negli anni 80: corta e con 2 bottoni allineati in orizzontale all'altezza dell'ombelico. Cravatta con nodo stretto, molto 80s!
Nano Draculabbestia. Vero eroe della serata, arriva dopo mezzanotte ubriaco di succo di pomodoro. Abbigliamento top class: anfibi, pantaloni da funerale di un conoscente, camicia bianca, mantello del Mago Pyton, cranio rasato, cresta riccia. Passi di danza esibiti: 1 (passo avanti, passo indietro). Lucidità inesistente.
Pippi Calzelunghe. L'abbigliamento ottocentesco fa a botte con una parrucca rosso fuoco che ha fatto la fortuna della simpatica monella svedese, ma che alla ragazza in causa frutta perenne ostracismo da parte degli altri esseri viventi. Bullandosi dei suoi scarponi da alpino coloro rosso-nero, si butta in pista con l'entusiasmo di un'adolescente ma viene confinata nella zona Sconfitti dalla Vita, ad evitare il mono-passo di Draculabbestia.
Il pedofilo sandonatese. Come ha fatto a eludere l'agente di custodia e a intrufolarsi alla festa? Capello untissimo, maglione della nonna (con la quale avrà intrattenuto chissà quale rapporto incestuoso), occhiale da Sandokan del Clan dei Casalesi, pantaloni di fustagno. Ha interagito solo con un elemento dal look ordinario, forse l'agente di custodia che era riuscito finalmente a scovarlo. Tempo occupato a osservare le tette delle ragazze e il pacco dei ragazzi: tutta la serata, ma ci permettiamo di prevedere che lo farà per tutto il 2010.
Ramses. Tra i Cyber Goth è usanza mettersi in testa extension e dreadlocks di gomma-pane con aggiunta di tubi al neon. Tra tutti emerge questo dinoccolato maschio ventenne, scambiato inizialmente per un avventore e poi rivelatosi lo sguattero che portava via i bicchieri. Tecnica di ballo: Bangles, “Walk like an Egyptian”.
DJ Sconforto. Far aprire la serata a questo DJ è come far introdurre i ManOwaR da Prodi. DJ Sconforto alle 22.30 è solo soletto alla console che mette su un pezzo triste dopo l'altro: nulla di meglio per comunicare la disperazione di un 2009 che sta morendo e che non tornerà mai più. Povero 2009, chissà dove andrà ora che è finito? DJ Sconforto prende le difese del 2009 di fronte a quell'arrogante 2010 che si crede chissà chi. Ma alla fine lo sconforto prende il sopravvento e DJ abbandona la console, solo e in lacrime.
Il dugongo con le starlight. Il dugongo è un mammifero acquatico simpaticissimo, che non crea problemi a nessuno, a meno che non si vesta di pizzo nero e rosso e vada alle feste dark. Il dugongo dark si esprime tramite concetti elementari (mangiare, bere, drogarsi, ballare) e suda parecchio, forse perché non è abituato a stare molto sulla terraferma. Il buon senso dovrebbe spingerlo a passare inosservato, ma il dugongo se ne frega e balla con le starlight finchè tutti lo riconoscono e possono emarginarlo. In un certo senso, la Natura fa il suo corso.
Pachanga. Direttamente da “Carlito's Way” irrompe alla festa il malavitoso latino Pachanga. Perché sia qui e non in qualche carcere messicano resta un mistero. Pachanga è gonfio e butterato, vestito come l'ultimo dei pezzenti e totalmente all'oscuro di ogni rudimento di ballo. Si piazza da solo in mezzo alla pista, agita le braccine su un paio di canzoni a caso, poi torna al bancone e spera che qualcuno gli offra da bere. Deve essere entrato perché faceva più caldo che sotto il ponte sul Piave. Pachanga, torna al tuo barrio, dove la gente ti ama anche se sei butterato come un'ananas.
PS Se volete le foto, diventate amici di Bonny su Feizbuk e godetevi le scene... io non posto sennò mi becco una querela.
sabato 2 gennaio 2010
Festa di Capodanno...



giovedì 31 dicembre 2009
Banalmente, Buon Anno

Il Metal ha vissuto grandi momenti nel 2009. Infatti quest'anno niente festival estivi, solo prodotto italiano.
Il Gods of Metal 2009, potendo vantare la mia presenza da headliner, ha stracciato la concorrenza straniera. Il Metal ha vinto anche per il numero spudorato di concerti a cui ho assistito, per la quantità apocalittica di CD acquistati e di band contattate e molestate. Un grazie anche ai miei nuovi pantaloni a zampa (anti-commerciali 100%, prodotto originale italiano fuori moda da 10 anni, USA e Cina andate a nascondervi).
Trionfo totale grazie ai deliri sparsi a intervalli irregolari in questo blog.
Il 2010 si presenta sotto i migliori auspici, giacché sono ancora vivo.
Inoltre Erika avrà una Metal Maiden di indiscutibile pedigree. Preparatevi per la futura Doro!
Infine, vincono sempre quelli che non si curano del giudizio altri e vanno avanti per la propria strada. Sempre meno, sempre meglio.
Chi ha perso nel 2009? Tutti gli altri.
L'Italia, se non avesse le cose elencate sopra, avrebbe perso, ma le ha e si salva in corner.
La cultura imperante, per la semplice equazione secondo cui la massa è bovina (o ovina) e quindi ciò che la massa segue non può essere di livello eccellente: l'eccellenza è per pochi, la banalità è per la massa. Fine della considerazione dannunziana.
I capelli da galleria del vento, non perché ci siano motivazione sociali: fanno solo pena. Includo anche gli imitatori di Sasuke, a meno che non abbiano meno di 14 anni (in tal caso hanno perso lo stesso, ma possono sempre rifarsi nei prossimi anni).
Shakira, che ha girato il peggior video dell'anno con le peggiori coreografie mai escogitate.
Le discoteche sono affondate, riempite fino all'inverosimile di ragazzini in acido e di molestatori delle più disparate etnie (inclusa quella italica, che credete?). Le uniche disco che sono riuscite a sopravvivere sono quelle che si sono spacciate per Rock Club, salvo poi spararti Chemical Brothers e Prodigy: attenzione, che siano riuscite a sopravvivere non significa che abbiano vinto, anzi, la loro sconfitta è stata talmente clamorosa che è meglio non infierire.
Tutti gli sport eccetto il Rugby (un po' di autocelebrazione ci sta).
I falò in spiaggia.
I calvi, ma ormai sono abituati a venire sconfitti. Un giorno anche loro avranno la rivincita, un giorno vedremo finalmente 1 donna 1 ad uno show degli Uriah Heep (l'ho sparata grossissima, ma è così che Nostradamus ha fatto fortuna).
Lo spritz. Bevanda da borghesucci e mentecatti. Il prosecco è elegante, aristocratico ma anche popolare, egocentrico ma compagnone, simpatico ed estroverso (ma trionfano letteralmente Monster Energy Drink o RockStar Energy Drink). Birra fuori concorso da anni.
Quelli che vanno in televisione, non avete capito che il trend era NON apparire in TV? Babbeos!
Vorrei usare queste ultime righe per ricordare un Maestro che è andato avanti, il grande scrittore Carlo Sgorlon. Le sue parole restano.
Buon anno a tutti!
giovedì 24 dicembre 2009
Auguri a tutti

mercoledì 25 novembre 2009
HP Overload + Big Guns

mercoledì 18 novembre 2009
Killing Touch, 14 novembre 2009, Gands (Vittorio Veneto)

Innanzitutto un plauso alla nuova band di Michele Luppi, che sta facendo un tour italiano di 50 date spacciandosi per cover band. Tanto i gestori dei locali calcolano in base al numero di spettatori e tutto il resto è noia.
Chissà cosa ha spinto Luppi, fan dichiarato dell'AOR, a mettere in piedi questo progetto di Melodic Prog Metal. Ripicca nei confronti della sua ex-band di Metallari? O consapevolezza che è un genere con più pubblico rispetto all'AOR? Sta di fatto che l'album dei KT è potentissimo, ben suonato e ricco di svolazzi tecnici, non ha però delle melodie immediate: gli Evergrey fanno le stesse cose molto meglio, pur essendo meno tecnici.
Dal vivo la situazione cambia. La band suona che è un piacere e si diverte, Luppi è simpatico come al solito e si vede che se la gode a fare lo smargiasso minacciando licenziamenti a destra e a manca (soprattutto ai danni di batterista e chitarrista, minorenni ipertecnici e sorridenti). Perfino le canzoni godono di una carica in più, nonostante l'acustica del locale sia poca roba.
La band ci rimette clamorosamente a livello di pubblico. Dimentichiamoci le orde di femmine assatanate che affollano gli show dei Mr Pig: non fraintendiamo, il parterre include sempre una certa quantità di fanciulle che evidentemente si sono lasciate ingannare dai manifesti della band in stile “Ce le facciamo tutte noi”. La maggioranza però sono Metallari Col Codino. Bruttissima razza. Sono prodotti delle scuola di musica, appassionati di tecnicismo e di onanismo sonoro. Ai concerti si piazzano sotto il loro strumentista di riferimento e non perdono mai di vista le evoluzioni, sperando di scovare errori o sbavature. Ovvia l'accusa di calvizie, giacché hanno i capelli lunghi ma li tengono sempre legati e sono anche scacciafighe, nel senso che si rendono repellenti al genere femminile con i loro discorsi su quartine e metronomi. Di solito sono fans dei Dream Theater, poveretti, ma si ricordano le canzoni in base ai tempi dispari e agli assoli: in sostanza sono il contrario di me, che ricordo solo i ritornelli. Accorsi in massa allo show, hanno osservato diligenti se Luppi prendeva la nota supersonica, se i chitarristi facevano lo sweep col tapping, se il batterista suonava il suo 6/11esimi con perizia e via di deliri incontrollati.
Luppi, è facile profetizzare migliaia di dopo-show circondato da Metallari Col Codino, a discutere di tecnica e di tristezze infinite, mentre le donne sono sparite da ore perché la tua musica non la capivano e non avevi i ritornelli vincenti. Quando al concerto hai annunciato la cover dei Dream Theater, due voci di protesta si sono levate stentoree e hanno proclamato: “Calvissimo!”. Avresti dovuto ascoltare.
Tra 2-3 anni, mentre spieghi a tutti che avete usato nel disco un vero pianoforte, circondato da Codini che ti chiedono un giudizio sui DT, ti ricorderai di Giuffria e dei Def Leppard, e triste e sconsolato ti volgerai indietro.
Post Scriptum: ovviamente il resto della giornata all'insegna della ganzaggine. Pomeriggio a Inferno Rock, dove tra un acquisto inutile e l'altro si è riusciti a fare la chiusura con solo mezz'ora di ritardo. Spritz in locale alto-borghese, ingentilito da ubriacone sfregiato in crisi esistenziale (lo sfregio era sleazy, ma il piglio era epic). Pizza esagerata per la quantità di chiome presenti nel locale e per il tenore della discussione, tra situazionismo naoniano e memorie di guerra. Concerto finale che poteva starci come anche no, ma alla fine abbiamo rimediato CDs for free e abbiamo assistito a feroci atti di bullismo sul palco, quindi avanti così che almeno una navata della Cattedrale del Rock è a buon punto.
Eroe della serata: fuori classifica l'ubriacone, in quanto esperienza troppo breve per essere determinante, direi che vince a mani basse un cantante friulano di bell'aspetto e di folta chioma. Presentatosi allo show insieme a due donne, ha trascorso il concerto a intortare le ragazze e a spostarsi i capelli. Interesse per la musica pari a zero. Totale dedizione a un unico obiettivo, tutto il resto non conta. Permangono seri dubbi sulla sua affidabilità, soprattutto se intorno si aggirano esseri femminili.
lunedì 9 novembre 2009
HARDCORE SUPERSTAR, 7 novembre 2009, New Age (TV)

Citazione da Capo-Clown del Nord-Est: totale disfatta per i calvi. Non che non ce ne fossero, ma il loro esiguo numero scompare di fronte alle fluenti chiome dei GlamRockers che credono di essere in un video dei Roxx Gang e delle donnine che, pur ignorando la musica, apprezzano i quattro svedesi tinti di nero. Anzi, la presenza dei calvi è legata alla voce che sarebbe stato pieno di donne, ed è anche scritto nella Bibbia: “... il calvo va dove si trova Eva, ma Eva non si reca ove vanno i calvi”. Quindi il calvo può trovarsi in un luogo pieno di donne solo se il locale è già preventivamente pieno.
Presente tutto il Nord-Est che conta, ma la parte del leone spetta al Nord-Est che non conta. Ragioniamo: il Rock è la musica dei perdenti, quindi meno conti e più sei Rock, e quindi ciò che conta nel Rock è non contare nulla. Questo non vale per il Metal e io, modestamente, son Metal.
Inoltre il Metal ti fa invecchiare meglio. Certo, i Cinderella cantavano “As Long As I've Got Rock'n'Roll I'm Forever Young”, ma è anche vero che qui in Europa non li vediamo dalla Guerra del Golfo e dubito che abbiano conservato il loro già inesistente fascino giovanile. Almeno gli Slayer trucidi erano e trucidi restano... insomma, la questione età è più facile da affrontare per il Metallaro, il Glamster dovrebbe togliersi la vita quando si sveglia e sul cuscino vede più di dieci capelli.
Anche gli HCSS vorrebbero farsi passare per Metallari, almeno a sentire come producono gli ultimi album. Sarà che il tempo passa anche per loro e quindi si staranno preparano in futuro look da bikers tatuati. E quindi non discutiamo di Musica (giacché la Musica parla da sola, non è il caso di raccontarla), tanto vale parlare di fisico. Del resto, per erigere la Cattedrale del Rock serve anche la bassa manovalanza, visto che i ruoli di concetto sono già stati assegnati:
● Jocke, cantante della band, è quello preso meglio. Fisico asciutto ma con notevole massa muscolare sottolineata da tatuaggi sempre più tamarri. Sarà che da quando incidono per l'etichetta metallara (Nuclear Blast) devono anche calarsi nella parte dei trucidi. Capello tinto corvino, chioma lunga, enorme presenza sul palco e maglietta anni '80 con maniche e colletto strappati a morsi. E' felicemente sposato e quindi pare che il suo livello di molestia sia piuttosto basso.
● Adde è il batterista e, pur cercando da anni di sembrare brutto, alla fine è quello che se le fa tutte, soprattutto perché è alto 1,90 e ha la chioma fluente, inoltre ha la magrezza nervosa dei tossici che piace tanto alle adolescenti. La nota diceria che, ubriaco, si ingroppi anche i maschietti non viene verificata in questa serata, giacché Adde passa il concerto a svuotare una damigiana di Jagermeister e tutti i maschietti decidono di evitarlo come la peste nel dopo-show. Comunque alla fine è unto come un'anguilla (mai come quello dei Backyard Babies, sia chiaro).
● Il bassista senza nome 10 anni fa assomigliava al giovane Elvis, adesso è un incrocio tra Galeazzi e Bjorn Borg. Se ha fatto dei soldi con la musica, li ha spesi tutti tra Burger King e alcolici di scarsa qualità: in caso contrario, ci ha dilapidato il patrimonio di famiglia. Ha almeno la decenza di suonare vestito, lasciando il look da Capannina Beach agli altri componenti. Alcuni avventori sostenevano che potesse essere sotto effetto di strane polverine bianche, ma per quanto ne so la stazza da orso e la letargia sono più da alcolizzato che da tossico.
● Vic Zino, giovane nanetto di origine slava, ha i capelli da Metallaro, le facce cattive da Metallaro, il look da Metallaro e suona come un Metallaro. Per quanto mi riguarda, la band ha tratto giovamento dal suo inserimento: il chitarrista precedente era drogatissimo e punk, sdentato e scalcinato, mentre questo ha tutti i denti bianchi e alla fine del concerto si è pure fatto la doccia invece di infilarsi aghi nelle braccia. Mal che vada, possiamo dire che è giovane e si farà.
A qualcuno interessa la scaletta? Boh, le canzoni nuove sono tutte uguali e quelle vecchie sono punk. Non volendo parlare di musica, adesso ne parlo: molti sostengono (a ragione, peraltro) che la band spesso copi altri gruppi, alla faccia dell'originalità. Critica inutile, visto che l'originalità si può pretendere dai Rush o dai Pain of Salvation, non certo da una onesta band di Rock'n'Roll che flirtava col punk 10 anni fa e che adesso ha scoperto il Metal. Vediamo di goderci lo spettacolo che ogni volta mettono in piedi, almeno finché il loro fisico regge e i capelli sono naturali e non appartenenti a qualche signora indiana con problemi economici.
mercoledì 4 novembre 2009
EVENTI RECENTI

- i cori campionati, come nel glorioso tour dei Wildside di supporto a "Under the Influence"
- la cover di "Heaven is a Place on Earth": puntare sul Rock/Pop da classifica dell'epoca è un centro sicuro
- Il batterista degli Elvenking (che chiameremo con le pseudonimo di Elvis) si disinteressa totalmente del genere suonato dal resto della band e si esibisce in una prestazione anni '80, con le rullate cafone e le bacchette roteanti. Vikki Foxx Style. Promosso in eterno!
domenica 25 ottobre 2009
Che sia la volta buona?
