martedì 7 luglio 2020

Esami di Stato 1348 - pt. 1... Scendono nell'agone i gladiatori


Coraggio della classe docente che affronta l’inaudito, abnegazione dei ragazzi che studiano anche se le scuole sono chiuse da settimane, trionfo della cultura sempre e comunque… però in fondo a chi interessa?
Le rilevanze dell’Esame di Stato 2020 risiedono altrove, in aule non climatizzate e in procedure online che poi devono essere tutte stampate e firmare a mano e sigillate con la ceralacca, perché non sia mai che sparisca per sempre l’energia elettrica dal pianeta… almeno potremo difenderci dai ricorsi aprendo la ceralacca. In fondo, in un futuro post-atomico ci sarà pur sempre spazio per i ricorsi, no? O vogliamo veramente mandare in malora tutte quelle lauree in Giurisprudenza?

Quest'anno 1348 ha condotto a commissioni d’esame composte da soli commissari interni, scelti verso aprile-maggio. Sventurati docenti, che già pregustavano giugno con piedi nel water e ventilatore sulla panza, si sono trovati cooptati per l’Esame di Stato. Invece di affidare la scelta a combattimenti col forcone o a gare di birra e salsiccia, essa viene affidata ai consigli di classe: il risultato sono riunioni estenuanti ricche di litigi, calunnie e rituali scaramantici, per poi arrivare a nominare sempre quelli che erano stati proposti (4 ore prima, all’inizio del consiglio) dal dirigente scolastico.

Peggio è andata per i presidenti, che hanno cercato di fuggire spacciandosi per ultraottantenni, per latitanti, per neoassunti. C’era chi la quarantena era scappato a farsela al paesello e rientrare per compilare un bancale di scartoffie (dovendo farlo bene per evitare ricorsi) andava evitato a costo della galera. Ma l’implacabile Ministero alla fine è riuscito a cooptare tutti i presidenti che servivano, a colpi di ingiunzioni e deroghe, finendo per portare in commissione bidelli, passanti, no vax e complottisti vari. 

Questa vasta e varia umanità deve riunirsi per la riunione preliminare, chiamata “La Plenaria”, che suona enfatico, ma nasconde l’agonia. Come sempre, la serenità e la rapidità dell’incontro dipendono dal Presidente, ma anche i commissari possono essere  seguaci di Ohrmuzd o Ahriman
- All’angolo blu del ring, Simplicio. La paura del ricorso evoca nella sua mente atti di bullismo subiti all’asilo, schiaffoni dei genitori, piccioni che gli fecero la popò in testa, gastroenteriti alla festa di capodanno, insomma tutto quello che in qualche modo ti segna per tutta la vita e che non vuoi sperimentare mai più. Il risultato è pretendere rigida adesione a ogni virgola dell’ordinanza ministeriale, cosa impossibile perché il buon senso sta alle ordinanze come i concerti pornogrind stanno all’assembramento.
- All’angolo rosso, Cicalio. Fiero sostenitore del “Ma cosa vuoi che sia?”, Cicalio non conosce l’esistenza delle ordinanze e considera l’esame di stato un’estensione della sagra paesana. Tutto si aggiusta, l’importante è buttarla in vacca e ridere sempre, possibilmente mentre si degustano panini con salumi. Cicalio durante i colloqui dice che deve andare via perché c’è il parroco che lo aspetta, ordina un bancale di pellet durante gli scrutini, s’incontra con l’amante nei bagni della scuola. Ritiene che “falso in atto pubblico” sia una formula oscura tipo “lavare separatamente”. In fondo non è cattivo, ma deve andare a casa a spegnere il gas.

Se la commissione riesce a mediare tra questi due estremi, è già uno spiraglio di luce. 
Ma quest’anno 1348 è segnato da una vile pandemia che ci impedisce di abbracciare sconosciuti e leccare le superfici esposte, proprio ciò che rende l’uomo uomo. 
Quindi il Ministero ha predisposto “i protocolli”.
Il nome evoca già alienante totalitarismo, tra Kafka e Ernst Junger. E anche Lasciapassare A38 (giusto per ricordare i miglior anni della mia formazione culturale in un piccolo villaggio dell’Armorica). 

E presto de “i protocolli” saprete tutto ciò che lingua umana possa dire.

2 commenti:

Christian ha detto...

A dimostrazione di aver letto con vero interesse tutto l'articolo ho trovato un errore..... riga 17 dal basso: Tutto si aggiusta

Anche se "tutto sia, aggiusta" potrebbe anche starci come ordine :)

Waylander ha detto...

Meraviglioso correttore di bozze, avanzi un chinotto ;)