lunedì 7 gennaio 2013

Natale!




Solo le cose irrilevanti...

Ho ricevuto calzini e mutande a sufficienza per poterli cambiare ogni 3 o 4 giorni. E un videogioco, con cui mi riempio 45 minuti totali nei prossimi 2 anni.

Show di Jorn Lande. A voce è il meglio, può cantare anche senza microfono. È grosso come un cinghiale e ha la mobilità della Torre Eiffel. La band di supporto esteticamente fa schifo, quattro norvegesi che di certo in patria suonano con una decina di band di black metal. Un set di canzoni copiate da Rainbow-Dio-BlackSabbath. Batterista 60enne max 42 kg con i capelli di Gollum, vita devastata dall'alcol e dal tabacco. Groupies zero di zero, nessuna donna si vuole concedere a Jorn e ai suoi musicanti: Jorn ripiega su pizza e birra, gli altri vanno a letto, il locale chiude alle 23.30.

Mi hanno montato i bagni. L'idraulico titolare ha sempre gli occhi chiusi, parla come se avesse un ictus e urla direttive allo stagista, il quale avrà 30 anni ma ne dimostra 49, è sordo e cerca disperatamente di non fare nulla sostenendo che “No se pol!”. Ha sostenuto anche che “No se pol!” montare un water nel mio bagno. Lo stagista ha poi dimenticato su un divano il suo berretto pieno di forfora e dal profumo di cicca marcia: divano ormai indisponibile, giacchè nessuno ha il coraggio di togliere il berretto.

Santo Stefano da martirio, ma lo faccio per amore. La suocera di solito cucina per 2 giorni quando sono ospite, ma tavolta ha anche fatto la cena di prova qualche giorno prima (massacrando qualche ignaro parrocchiano). Cinque (5!) antipasti di pesce, “solo” un primo (ma dal peso di 2 kg), 6 portate di carne (più una dimenticata, nel senso che non si ricordava di averla fatta e me l'ha rifilata verso le 16.30), verdure a vanvera cotte preferibilmente nel grasso della carne, dolci (di quelli colorati, che fanno male e tolgono anni di vita), caffé, ananas, bagigi e carrube, panettoni/pandori, torrone, cioccolatini, vino dolce con la carne e prosecco a caso tra una portata e l'altra. Seduto alle ore 12.30, alzato alle 18 perché avevo un'altra cena. Risvegliato il giorno dopo, avevo 53 anni.

lunedì 19 novembre 2012

Seguito di "Stesso titolo del post precedente"



Piano superiore.

Scale. A chiocciola, in legno (da ricchi... così, per tirarcela), con corrimano in Metallo (Heavy) lungo il muro e nessuna protezione sull'altro lato: un salto nel vuoto che può arrivare ai 3 metri se precipiti dal punto più alto. Sono 30 anni che si parla di renderle sicure, ma abbiamo sempre rimandato perché preferiamo spendere in proteine.
Salotto senza senso. Area di passaggio illuminata da una finestra stretta come un filo interdentale: un tempo zona tv, ora ha una libreria traboccante. Caso da X-files: divano che da esattamente 14 mesi ospita abiti femminili e sacchetti di creme da corpo. Ho deciso di nobilitare il tutto spostandoci la mia collezione di CD: ora ci si possono ricevere le teste coronate, le quali sarebbero comunque obbligate a inchinarsi ai Capolavori.
Corridoio con armadi. Funzione: permettere l'accesso a bagno e camera da letto, raccogliere polvere, aumentare la superficie calpestabile.
Bagno blu. Ex Regno indiscusso del Padrone di Casa, attualmente è l'unico bagno completamente agibile della magione e quindi invaso da una delirio di prodotti per l'igiene del corpo il cui senso è oscuro tanto quanto una discussione tra Hegel e Fichte. C'è il water e questo mi basta. Pavimento blu con inserzione “pugno nell'occhio” bianca per ricordarci che non bisogna mai lasciare piena autonomia agli artigiani.
Camera da letto degradata a magazzino. Inspiegabilmente, la stanza più calda della casa: d'estate, colonia penale per le zanzari più criminale del Triveneto. Ospita roba a caso dei precedenti inquilini: amplificatori e chitarre, fumetti giapponesi, spade, console dell'anteguerra, strumenti di tortura sessuale, piante morte, abiti da dandy.
Camera matrimoniale. Un anno fa una bomba è esplosa in questa stanza, scagliando abiti femminili ovunque. Lampadario, porte, cassetti, maniglie, termosifoni; pavimento completamente ricoperto, al punto che non sappiamo ancora di che materiale era in origine. Letto a due piazze di una comodità commovente, col piumino anche in estate perché le donne hanno freddo come condizione esistenziale, 32 cuscini per evitare ogni forma di contatto, testiera in Metallo (Heavy) per sognare ogni notte il “Fuel for Life Tour 1986 (Judas Priest, che ve lo dic'affà?!)”. Sotto il letto: gattara deluxe.
Bagno padronale. Rosa. Inagibile.
Camera del Vero Uomo. Impianti HI-FI da lacrime e applausi a scena aperta, in grado di ipnotizzarmi per ore e (nei casi più eclatanti) di farmi schiantare per terra o volare fuori dalla finestra. Letto con cinghie da manicomio per impedirmi auto-mutilarmi durante l'ascolto dei Capolavori. PC per giocare, utilizzato un paio di pomeriggi a trimestre con videogiochi del 2004 perché la scheda grafica è da pezzenti. Modem wi-fi che entra in sciopero dalle 18:00 fino alle 5:00. Armadio con tutti i miei vestiti dall'età di 13 anni a oggi, per ricordarmi quanto facevo schifo all'epoca e quanto ganzo sono ora. Mensole con libri impegnati, così i ladri capiscono che stanno rapinando uno che ne sa a pacchi.
Terrazzo. Chiuso ermeticamente per mantenere microclima da palude della Louisiana. Potere magico: gli abiti stesi all'interno restano umidi per 2 mesi.

Stanza bonus. Mansarda accessibile solo se sei l'Uomo Ragno. Deposito di decorazioni natalizie e di attrezzatura sciistiche “Vacanze di Natale '84”. Roba forte, tra 31 anni me la rivendo a Jerry Calà.

giovedì 15 novembre 2012

Le titaniche delizie della convivenza: il luogo del delitto



Trasferito nella casa nuova (o vecchia, visto che ci ho abitato per 30 anni prima di venire rapito) da un anno, posso dire che il trasloco non è ancora finito.

Situazione partendo dall'esterno:
  • Cancellata d'ingresso (un tempo) dignitosa. Qualche anno fa il precedente proprietario, non avendo mai visto “RocknRolla”, non sapeva che i drogati sono inaffidabili e ne ha assunto uno per ridipingere: dopo 2 ore di lavoro in 5 giorni, il tossico è sparito, fregandosi un sottovaso ma lasciando tutti i suoi strumenti di lavoro.
  • Giardino dignitoso, con parte erbosa tramutata in pozza di fango durante l'inverno. Una famiglia di piccioni ha fatto il nido su un albero e sgancia guano a ripetizione sul vialetto nuovo: rappresaglie inutili, come pure gli inviti a cambiare dieta.
  • Muro esterno: scrostato in stile ospizio dei poveri, in attesa di essere ridipinto quando qualcuno vincerà al Bingo.
  • Tetto intoccato da 30 anni, l'antenna si è piegata di sua volontà per impedirmi di ricevere i canali RAI. Si vive lo stesso.

Piano terra:
  • Infissi nuovi di zecca: dopo un mese dal montaggio, i ladri mi hanno sfondato una finestra. Poi la ditta è fallita. Attendo ulteriori conseguenze.
  • Taverna in stile tirolese adibita a magazzino di cose non mie, oltre che a settimanali riunioni del club dei morti di fame. Micro-cantina con umidità caraibica, i generi alimentari marciscono nel giro di 8 minuti.
  • Ingresso piccolo, che diventa minuscolo quando torno dalla palestra e sono largo il doppio.
  • Salotto di forma non-euclidea con caminetto trasformato in divano (garantisce macchie sul sedere per l'eternità) e tavolino trasparente spacca-stinchi (siamo già a 3 vittime in meno di mese). Abbiamo anche la libreria raccogli-polvere e un villaggio di ragni in espansione demografica. Ci sono pure le scale, ma sono una leggenda che merita uno spazio adeguato nel prossimo post.
  • Cucina in due zone: sala pranzo con tavolo apparecchiato 24/7 e frigo titanico per contenere proteine e birra; cucina da accampamento Giovani Marmotte, con forno rotto da 1 anno, piano cottura ad accensione casuale, lavastoglie classe di consumo Y (tipo un reattore nucleare).
  • Lavanderia occupata al 90% da cumuli di biancheria in attesa del proprio turno di lavaggio: tempistiche da pubblica sanità.
  • Bagno minuscolo con lavandino sproporzionato (ti puoi lavare i denti seduto sul water). Doccia utilizzata come stendino e magazzino per il mocio, giusto per evitare lo stato di abbandono.
  • Veranda esterna in plasticona con tettoia in vetraccio, frutto di un miserevole compromesso tra la voglia di avere una struttura del genere e una disponibilità economica messa (all'epoca) a dura prova dall'acquisto di un'assurda multiproprietà in montagna.

Piano superiore prossimamente!

lunedì 8 ottobre 2012

Le Fiere di San Luca



Mese di ottobre, mese di Fiere di San Luca (giostre e stand gastronomici, immagino queste cose siano uguali a ogni latitudine).

Premessa: ci abito in mezzo, non mi lamento né provo fastidio, se ho fame in 3 minuti posso procurarmi cibo degno di una porcilaia e se passa gente gradita a salutare son anche contento (se è sgradita, mi nascondo sotto il letto fino a fine emergenza).

L'utenza standard delle giostre si può riassumere in:
  1. adolescenti con ciuffi miserevoli e tatuaggi di conseguenza... tutti in braghe corte e smanicati sennò nessuno vede il tatuaggio. Per dirla con un linguaggio giovanile e sbarazzino: se uno sfigato si fa un tatuaggio, diventa uno sfigato con un tatuaggio;
  2. bimbi delle elementari/medie sguinzagliati dai genitori, i quali poi passano 3 ore a cercare parcheggio e quando lo trovano è già tempo di rientrare;
  3. loschi figuri, spesso in tuta da ginnastica e parlata poco comprensibile, accompagnati da donzelle con abiti troppo stretti e capelli con ricrescita troppo ricrescita;
  4. bulli del quartiere (ma stanno anche in categoria 1 e 3) che picchiano duro sui punching-ball per mettere in mostra la loro virilità (e si spezzano frequentemente le nocche);
  5. coppie con passeggino... e non capisci che senso ha portare un bimbo di 2 mesi alle giostre, che tanto non ci sale e rischia di soffocare per la puzza di generatori e olio da frittura;
  6. vecchi che guardano le ragazzine e vanno a sbattere contro uno dei loschi figuri (v. punto 3), che poi normalmente minaccia di sterminare la discendenza del vecchio mediante cocci di vetro;
  7. esseri umani dall'aspetto normale, che però vengono alle Fiere da soli e allora capisci che normali non sono;

Varie ed eventuali:
  • come ogni anno mi occupano ogni cm libero davanti a casa, devo abolire l'uso dell'auto sennò mi tocca parcheggiarla dentro il campanile;
  • l'odore di fritto si infila anche sotto le coperte del letto (io non ho mai assistito ad un cambio dell'olio per le frittelle, poi vedete voi);
  • la Gastronomia costa come un ristorante in centro... peraltro il “vin novo”, venduto come se fosse il sangue di Cristo, non è altro che mosto un po' fermentato, che il giorno seguente ti obbliga a frequenti sedute riflessive in bagno;
  • i giostrai scaricano mp3 con calma e serenità, quindi adesso mi sto godendo le hit del 2008;
  • si vincono sempre pelouches giganti, mai che uno si porti a casa una PS3 o un I-Pad;
  • ci sono 3 cestini in tutto l'area, si riempiono in 8 minuti e poi la gente si limita ad appoggiare i rifiuti sul mucchio, fino a quando crolla il castello di scoasse e a quel punto tutti si sentono autorizzati a buttare per terra ogni cosa (assorbenti inclusi);
  • gli autoscontri non sono una giostra, sono una fabbrica di faide tra adolescenti, con minacce di violenze irripetibili se qualcuno ha il coraggio di andare addosso ai più facinorosi;
  • alla Pesca di Beneficienza i frigoriferi e i motorini non li vince mai nessuno fino all'ultimo giorno, poi passa il parroco che, con l'aiuto del Signore, se ne va via in motorino con un frigorifero sul portapacchi.

PS gli studenti narrano di risse leggendarie che si svolgono praticamente ogni giorno, neanche fossimo in Colombia in mezzo agli scontri tra cartelli della droga... io in decenni di Fiere ho visto solo una rissa vera e propria, scatenata per un parcheggio rubato e che ha visto all'angolo BLU un distinto signore di mezza età con fidanzata troppo giovane perché fosse vero amore, mentre all'angolo ROSSO padre di famiglia sui 40, con moglie e passeggino e tanta frustrazione. Vittoria del distinto signore che ha assestato due spintoni, mentre l'altro è riuscito solo a gridare. Intervento del vigile, minacce di denuncia, “Lei non sa chi sono io”, mancanza di senso del ridicolo, tutti a casa come se niente fosse.

domenica 2 settembre 2012

Bang Your Ass 2012 - Monaco




La trasversalità del Metallaro veneto all'estero

Durante il festival si dorme a Stetten. Trattasi di paesino 100% teutonico: ospita solo famiglie di militari che si addestrano là vicino, ha più panifici che edicole, l'erba dei giardini è regolata con le forbicine, la spazzatura è inesistente e le piste ciclabili volendo ti portano fino in Danimarca (1000 km più a nord).

Si parte per il rientro a Monaco. Saltiamo il viaggio di 200 km nel quale le donne si vantano delle conquiste fatte al BYH (soliti tedeschi con panza da birra e mullet) e diciamo che si arriva a Monaco verso il pomeriggio: piove in orizzontale, così ti lavi la faccia senza sforzi rilevanti, poi smette e il sole spacca, ti scopri e ricomincia a piovere.

Il centro di Monaco è affollato di gente e stand gastronomici, cosa inusitata perché i bavaresi di domenica normalmente stanno a casa a recuperare la sbronza e a girare film porno amatoriali. Dunque festa in un paio di piazze, con musica, griglia di wurstel e hamburger, birra e cocktail (matti per il mojito, perché credono di essere ai Caraibi anche se piove e son 17 gradi). Ti fanno anche il nostrano spritz, però da mezzo litro con “vino di Valle di Reno” e 7 euro minimo.

All'arrivo nella piazza secondaria è pieno di gente e le casse sparano roba danzante tra Cher e Scissor Sisters, mentre in pista c'è un fenomeno con braghe a zampa e baffo teutonico che canta in playback: al suo fianco il ballerino 65enne con camicia della cugina Daisy e mocassini con la zeppa. In effetti sembra la festa delle media, con maschi da una parte e femmine dall'altra. Vado a prendermi una birra e il tipo della spina sembra felicissimo di vedermi (applaude e saltella); il gettone del vuoto a rendere è a forma di cuoricino; le donne non mi guardano ma guardano le nostre signorine; i maschi sono tutti uguali (rasati, pizzetto, T-Shirt scollatissima con gilet, sciarpetta) e arrossiscono quando vedono l'energumeno Bonny nel suo trionfo di muscoli depilati.

Insomma, siamo finiti al Gay Pride di Monaco. Prontamente lo ribattezzo BANG YOUR ASS. Non avendo alcun problema di omofobia, mi lancio nella calca, perchè finalmente riesco a rimorchiare anche io e a fargliela vedere a quella smorfiosa della V che si era beata dei suoi spasimanti oversize al BYH. Ottengo birra gratis e probabilmente qualche complimento (anche se in tedesco qualunque frase sembra un rimprovero), cerco anche di farmi offrire da mangiare, ma intuisco che in cambio è richiesto qualcosa di poco eterosessuale e rinuncio.

Tappa in metropolitana per sfruttare i sempre funzionali bagni pubblici (fondamentali in una nazione che consuma birra 20 ore al giorno) e si ammira l'eroe della giornata: il “fissapeni”. Questo gay di mezza età si è piazzato a una estremità dell'orinatoio collettivo e, fingendo di espletare, fissa spudoratamente i peni degli altri avventori, senza nemmeno sforzarsi troppo di nasconderlo.

La sera è festa a Marienplatz, dove hanno montato un palco da grandi occasioni e i trans più ganzi della Germania fanno spettacolo per un pubblico eternogeneo e decisamente ubriaco (ma dignitosissimo). Le battute sono in tedesco, quindi ci perdiamo il raffinato umorismo locale, ma il Gran Trans Gay Imperiale sul palco intona anche una canzone in italiano dove sostiene di amare i “bei ragazzi con la braciola” e via tutti ad applaudire saltellando.

Nel concerto finale si esibisce una paladina dell'amore saffico di cui non ricordo il nome, musica elettronica esecrabile che però piace un sacco da queste parti: il pubblico gay si dà a effusioni plateali, soprattutto il versante femminile è in gran spolvero. Irrompe anche un gruppo di turchi ben brilli che provano ottusamente a rimorchiare le signorine, non capacitandosi del perché due donne che si baciano non possano accogliere tra di loro un nanetto scuro di comprovata virilità.

Per il resto le feste di piazza tedesche sono tutte uguali: si mangia maiale in mille versioni, si beve birra, ogni tanto si varia con dolci la cui pesantezza è fuori scala, poi si beve altra birra, poi Jaegermeister, poi cocktail, poi si mangia ancora, poi a letto presto che è pur sempre domenica e da lunedì bisogna tornare tutti precisi e funzionali.

domenica 19 agosto 2012

BANG YOUR ASS 2012 - anteprima



NON HO ANCORA SCRITTO NIENTE
del resto sono impegnato in attività imponenti e costruttive come dormire in spiaggia, grigliare quadrupedi e bipedi, strangolare zanzare, cambiare lampadine, venire picchiato dalle vespe...

Oggi, confinato in campagna, potrei anche trovare la voglia di attivarmi.
Stay tuned.

giovedì 26 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - seconda parte della terza parte



Sabato  - i calibri pesanti

SABATON.
Se i Crashdiet sono gli svedesi da “cocaina-fisichetto-attiragnocca”, i Sabaton sono la loro nemesi “birra-panza(o muscolone)-scacciafiga”. Peraltro in Germania hanno più chances di rimorchio i Sabaton... Concerto dinamitardo e ipertrofico a dir poco: la band zappa come un agricoltore della Bassa Veronese, tastieroni con fanfare e cori marziali da invasione della Polonia. Ripetere lo schema per circa un'ora, con aggiunta di fiammate e petardi e un po' di sano nazionalismo scandinavo. Risultato: un trionfo assoluto. Sul podio del BYH 2012 ci vanno anche i Sabaton.

SUICIDAL ANGELS.
Che abbiano suonato lo so unicamente perché c'è scritto nel programma.

GOTTHARD.
Curioso avvicendamento nelle prime file: solo per la durata dello show dei Gotthard, compaiono coppiette normo-vestite e innamorate, famiglie con bimbi, uomini d'affari, gente con un futuro.
Visto tutto il concerto in prima fila. Il nuovo cantante è bravo, simpatico e sorridente, davvero impeccabile come esecuzione... MA rispetto a Steve Lee ha carisma zero. Che gli altri siano macchine da guerra e non sbaglino un colpo è assodato (Leo Leoni sembra un carrozziere, però), tuttavia i Gotthard li andavo a vedere per Lee, il miglior frontman in circolazione: adesso hanno solo un buon cantante. Magari migliorerà in futuro, ma per me ora come ora non c'è alcun motivo per rivederli live.

PAIN.
Disgraziatamente persa la loro esibizione, perché nel frattempo suonavano gli Edguy e succedevano cose impensabili. A quanto mi hanno detto, anche sul palco dei Pain son avvenuti fatti irriferibili.

EDGUY
Tobias Sammet è vanitoso come un gallo cedrone: salta, balla, fa gli acuti con la lingua fuori, si lancia in infiniti monologhi (in tedesco) che fanno ridere tutti esclusi noi stranieri. Eppure non gli basta, vede due-tre persone che non lo seguono come dovrebbero e scatta il piano diabolico. Intento in un acuto spaccatimpani, il piccoletto mette un piede in fallo e vola giù dal palco: 2 metri senza paracadute e schianto sul cemento. Panico nelle prime file (c'erano solo ragazze e morosi delle stesse), l'eroico frontman torna dopo qualche minuto e si vede che è un catorcio, ma continua lo show per un'oretta, facendosi rammendare ogni tanto dai paramedici. Il pubblico, ubriaco e quindi privo di memoria a breve termine, dimentica l'accaduto e fa festa. Si assiste anche a un metallaro di mezz'età che abborda una giovine decidamente priva di memoria a breve termine e tenta in tutti i modi di farci un figlio, mentre la ragazza si salva solo perché nei cori salta e quindi lo stupratore deve ricominciare daccapo. Fine concerto, fuochi d'artificio, Sammet che pregusta le prossime settimane di convalescenza a casa dei suoi, morti ubriachi a terra in numero crescente, corsa disperata a spendere gli ultimi spiccioli in cibo-bevande, mentre la security lentamente spinge la massa metallara verso il secondo palco e si comincia a smontare le strutture.

Pausa gastronomica. L'unico stand rimasto aperto è un sospettissimo “Asian Food”. In realtà è cibo per suini. Riso con verdure oppure spaghettini con verdure, cucinati a caso. Se vuoi fare il fenomeno, ti ci buttano sopra anche pollo piccantissimo (sicuramente non pollo tedesco, visto che tale volatile non esiste laggiù). Poi si può condire a volontà con salsa di soia (90% di sale, minimo) e la salsa piccante “GnancaOmo” (definizione rivolta ai soli veneti), che rappresenta una dura prova nell'ingestione, un cimento per professionsti nella digestione ma un'impresa titanica nell'espulsione.

EXODUS.
Me li vedo perché suonano indoor come ultima band e la zona all'aperto sta venendo rapidamente sgomberata. In realtà il mio scopo è trovare bicchieri vuoti da riportare in cassa per accumulare buoni-birra, quindi gli Exodus scassano solo le palle. Comunque, show a velocità sparata per headbanging folle che fa anche un paio di vittime tra i fans (se quello davanti tira la testa indietro e quello dietro tira la testa avanti, immaginatevi il risultato).

Buonanotte a tutti, il festival è andato anche quest'anno. M anon è finita, abreve il report sul Festival che tutti avreste voluto vedere e che invece ho visto solo io (e non è il Bang Your Head).

martedì 24 luglio 2012

Bang Your Head 2012: prima parte della terza parte



...o meglio...



Sabato 14 luglio - prima parte

In quanto poser borghese da salotti buoni, mi permetto di perdermi i Sister (già visti, sono dei poveracci), i Lanfear (ti pare che mi metto ad ascoltare prog di prima mattina?) e i Warbringer (arrivo che suonano le ultime due, vado a fare shopping e mi dimentico che esistono).
Il clima è migliorato rispetto al giorno prima, il sole scalda e verso mezzogiorno è obbligatorio mettersi in mutande (evitando zone d'ombra, dove la temperatura scende di 20°): sarà che oggi non ci sono menagrami come i Venom o i The Devil's Blood a causare nubifragi.
Segnalati tedeschi svenuti sull'asfalto già dalle prime ore del mattino, sospetto che li mettano là come decorazione prima dell'apertura cancelli.

BREAKER.
Non esistesse la Germania, i Breaker avrebbero passato l'estate presso qualche lago del Michigan, come loro abitudine quando staccano dalla fabbrica. Da queste parti vanno matti per quelle band che hanno fatto un album negli anni '80 e poi sono sparite: i Breaker infatti hanno fatto poco di più e saltano fuori da qualche annetto per tour amarcord. Arzilli, ma pensionati. Cantante peggio vestito del festival (scarpe inglesi, jeans scuri, maglietta trucida, gilet di raso, capelli da assicuratore).

TANKARD.
Dedicare la propria carriera musicale alla celebrazione della birra (con qualche incursione in altri selezionati alcolici) risulta credibile solo in Germania. Sta di fatto che, dopo 30 anni di show nelle birrerie di tutto il mondo, pochi dal vivo spaccano come i Tankard. Il cantante Gerre è la rockstar più idiota del pianeta e il tripudio finale con una ventina di obesone teutoniche sul palco a ballare fuori tempo è valso la pausa che mi sono preso dal cibo e dalla birra. Di gran lunga la band col maggior numero di fans disadattati.

AXXIS.
Tra le band più simpatiche del Festival, con strumentisti variopinti (tastierista Branduardi, chitarrista minorenne, sezione ritmica che come al solito nessuno guarda) e con il cantante Bernhard Weiss che canta da paura e si muove come non avete mai visto nessuno muoversi (praticamente un'ora di “danza delle scuse” del Dr. Zoidberg). Poi la trovata di far salire sul palco il bimbo Justin, 6 anni con parrucca a-la Cinderella e chitarrone di gomma: il pubblico è impazzito per questo mini-motivatore, ha consumato ancora più birra e ha urlato a caso tutti i cori degli Axxis. Buona musica-spettacolo-bambini-pause birra-cori = ricetta per il successo.

PRIMAL FEAR.
Dei Primal Fear non impressiona la musica (Judas Priest + Accept + Metallone Tedesco Standard, devo dire che apprezzo da anni), ma la forma fisica di Ralph Scheepers, che a 47 anni è grosso e tirato a palla. Visto che non è il caso di avviare il discorso “bodybuilding”, aggiungo che la sua prestazione è al top e che fa agilmente le scarpe a quasi tutti gli altri cantanti in giro: peccato che, causa fisico tiratissimo e scolpito, non possa essere un sex symbol in queste lande dove la panza regna sovrana.

PRIMORDIAL.
Nulla contro di loro (sono irlandesi, pittati, trucidini, forse anche interessanti), ma sono rimasto un'oretta a prendere il sole. Però ho capito che un irlandese con birra tedesca in corpo non parla lingue comprensibili a me.

Pausa gastronomica. Tra le varie prelibatezze, decido di dedicarmi al pesce: il chioschetto vende panini con pescione crudo e contorno di cipolla, di certo il meglio per chi cerca l'amore al Bang Your Head. Avendo io già trovato l'amore, dirotto su panino con backfisch (trancio di pesce a caso) fritto e rifritto con salsa all'aglio. Goduria per 3 minuti, poi necessarie 3 birre per mandarlo già e 3 giorni per la digestione completa.
NOTA. Col termine “backfisch” in tedesco si indica anche “ragazza adolescente”: potrei aver sperimentato il cannibalismo, a quanto ne so.

venerdì 20 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - Seconda parte della seconda parte



Venerdì 13 luglio – seconda parte

KAMELOT.
Finalmente, dopo 3 tentativi, riesco a sentire la voce del cantante dei Kamelot dal vivo: sarà perché l'hanno cambiato? Il nuovo Tommy Karevik è un portento, anche se diverso da Kahn: però gli fanno fare le stesse mossette del predecessore, così i tedeschi ubriachi non se ne accorgono. Corista-velina d'ordinanza e tastieroni pomposi. Su “March of Mephisto” ci sono ancora le strappone bendate e il testosterone esplode tra il pubblico.

ARCH ENEMY.
Assieme ai Motorhead, la band che ho visto più volte dal vivo e la band che ho più costantemente ignorato. Due canzoni bastano per capire che: Angela Gossow è anomala, in quanto tedesca eppure magra e vegetariana; i chitarristi sono smanettoni senza speranza; il bassista è un troll di caverna dal culone obeso; le canzoni mi sembrano tutte uguali; alla batteria hanno un elicottero.

THIN LIZZY.
Vedi Diamond Head, con due differenze: hanno canzoni migliori e sono molto più disonesti. Birra.

WIZARD.
Cominciano a scendere secchiate d'acqua dal cielo e mi butto al coperto per vedere i Wizard, che ricordavo come una versione teutonica dei Manowar con ancora più cattivo gusto e meno fisico. Direi che siamo là. Birra e gnocchetti col formaggio, ma un paio di cori li ho cantati con soddisfazione. Comunque sostituiscono gli Atlantean Kodex e questo me li fa stare sulle palle.

MOONSORROW.
Suonano indoor a luci spente, tanto che non ho ancora capito che faccia hanno. Mi tocca vederli perché piove, ma diciamo che non vado oltre. Chiome fluenti, comunque, e pure una finnica propensione all'ubriachezza non molesta. Direi che gli ubriachi del nord Europa tendono a essere socievoli e a mettersi fuori gioco da soli.

VENOM.
Piove, ho fame e i Venom mi fanno cagare. Di solito più si è scarsi e più si alzano i volumi: coi Venom siamo all'esagerazione da far girare le palle. Il batterista è meglio di Abaddon ma non è Abaddon, il chitarrista è l'ennesimo mestierante stempiato che schitarra a cazzo. Cronos è grosso e ha l'attaccatura dei capelli talmente indietro che sembrerebbe calvo anche col berretto. Tempo ben speso a mangiare maiale di vario genere.

THE DEVIL'S BLOOD.
Sono le 23, i tedeschi sono tutti sbronzi e l'Hard Rock anni '70 di questi olandesi ricoperti di sangue e con cantante più larga che alta sembra mandare tutti in letargo. A me sono piaciuti tantissimo, anche se col Metal c'entrano zero. Peccato per tutto il contorno esoterico-occulto che, come è noto, mena una rogna da paura e quindi le corna durante lo show le facevo non in stile “R.J. Dio” ma piuttosto a-la “nonna salernitana”. A giudicare dal tanfo che si sentiva in prima fila, il sangue era vero.

ORDEN OGAN.
Oh, suonavano all'una di notte. Ciao.

giovedì 19 luglio 2012

Bang Your Head 2012 - E avanti...




Venerdì 13 luglio – prima parte

Partiamo malissimo: nell'hotel balcanico mi servono la più misera colazione della storia tedesca, con pane-burro-marmellata-insaccati-caffè-succo. Dove sono i wurstel? E le uova strapazzate? Come mai non ci sono fette di torta al colesterolo né salsicce al curry? E i crauti dove diamine sono spariti? Fosche nubi aleggiano sulla prima giornata del Festival.

VANDERBUYST.
Tra i vincitori del Festival ci sono questi olandesi saltati fuori dal 1982 e decisi a restarci contro ogni logica spazio-temporale. Formazione a tre, braghe elasticizzate, assalto frontale e melodie da plagio (Saxon-Maiden-Thin Lizzy): meglio di così... Pubblico in estasi, consumo alcolico decisamente sopra la media nonostante siamo solo alle 11 del mattino.

CRASHDIET.
Ad uso e consumo delle signore, il più intossicato gruppo svedese mostra gli orecchini e le chiome per una manciata di canzoni. Show da rockerz di livello decente (farli suonare presto significa non dare loro il tempo tecnico per drogarsi), anche se l'attenzione è catalizzata dalla cresta del cantante Simon Cruz, che si muove come un ebete ma in qualche modo se la cava. È chiarissimo comunque che i 4 scandinavi vogliono (nell'ordine): drogarsi, bere, riprodursi. Tutto il resto lo lasciano ai Metallari.

DIAMOND HEAD.
Scusate, ma non riesco a essere così calvo da assistere a uno show dei Diamond Head. Birra. A proposito, pubblico in delirio senza vergogna.

FIREWIND.
Doppia cassa, chitarrismo onanistico, vocalizzi imponenti, sbrodolamenti tastierosi. Per me, invece, panino con pesce impanato e salsa di aglio. Diciamo che la band non mi interessa: se trovo i CD a 3 euro può anche essere che li prendo, se incontro i ragazzi per strada li saluto, ma il nostro rapporto finisce là.

ARMORED SAINT.
Non ce n'è... altra classe, altro livello. Superbi e trascinanti tutti, ma soprattutto John Bush: piccolo, calvo, vestito da grigliata al parco, con movenze da primate ed espressioni facciali che fanno dubitare del suo titolo di studio, ma prestazione da incorniciare. Meglio dal vivo che su disco, via!

POWERWOLF.
Pittati da zombi-vampiri fanno tanto ridere, ma per fortuna lo sanno e non fanno i fenomeni come tanti loro colleghi black metal. Hanno pure il tastierista-motivatore che ogni tanto molla lo strumento e fa le coreografie Zumba Fitness col pubblico. Le magliette dei PW si contano a centinaia e i loro cori da biergarten sono il massimo per accompagnare le bevute collettive. Immaginario horror stile “Carletto il principe dei mostri”, ma è proprio questo il bello.

mercoledì 18 luglio 2012

BANG YOUR HEAD 2012



I gusti sono roba personale e quindi le polemiche sono inutili: ecco il resoconto preciso e veritiero di tutto ciò che è successo al Bang Your Head 2012 e ci ho messo anche le cose che non sono successe e quelle che avrei voluto succedessero ma non si sono verificate e quindi mi prendo la rivincita facendole accadere in questo report.
Horns Up!

Giovedì 12 luglio: Warm-Up

Il Warm-Up Show del Bang Your Head è una scusa per iniziare a bere prima, ma siccome i tedeschi le cose le fanno bene, ci piazzano anche contorno musicale. Lo show dentro a un capiente capannone, con palco in fondo, cessi a sinistra e fondamentali spine di birra a destra. Fuori c'è la griglia e anche un truffatore tahilandese che sostiene di preparare specialità asiatiche (riso con crauti/cipolla + cane + salsa urticante, oppure spaghettini con crauti/cipolla + gatto + salsa irritante). I cancelli aprono alle 19, ma già dal pomeriggio ci sono decine di caduti che dormono ovunque dopo aver perso l'ennesima battaglia contro l'alcol.

FREEDOM CALL.
Persi i Majesty perché non me ne fregava nulla, arriviamo al Warm Up che sono già tutti ubriachi e propensi a cantare i cori epiconi dei Freedom Call: la band ha più basi registrare di Biagio Antonacci, ma la birra induce il pubblico alla massima partecipazione. Il divertimento è assicurato, così come la doccia di birra inflittaci dai birrosissimi spettatori.

BONFIRE.
Già visti 4 volte: sempre le stesse canzoni, gli stessi tiri, perfino gli stessi abiti. Di solito cambia il batterista e anche stavolta è stato così. Inoltre Ziller si è finalmente tagliato quel triste cespuglio arido e si è rassegnato a una chioma da Bundesbank. Pubblico in delirio come al solito. Lessman non ce la fa proprio più, ma il dubbio è che non sappia fare proprio nient'altro.

JON OLIVA'S PAIN.
Positivo: è Jon Oliva, Miglior Compositore della Storia; esegue classici dei Savatage che hanno un valore musicale assoluto oggettivo; suona tutto “Hall of the Mountain King” che non sentiremo mai più dal vivo; è di una simpatia assoluta; suona un finto piano bianco a coda; apre con “Gutter Ballet” e poi piazza “Power of the Night” che ha il riff più figo dell'Heavy Metal.
Negativo: band di mestieranti che eseguono il repertorio come fossero una cover band; Jon non ha più voce, zero, finita; Jon è talmente grasso che non so come faccia solo ad alzarsi dalla tastiera per andare in mezzo al palco.
I fans vedono solo il positivo, i detrattori vedono solo il negativo. Zone d'ombra non concesse in questo caso. Io sono un fan.

Fine show con Metal Disco: i megaclassici (Metallica, Iron, Judas, Twisted Sister, ecc.) ballati con stile ondeggiante da decine di ubriaconi presi a stare in equilibrio sulla birra rovesciata. Va anche bene così per la prima giornata di festival, quindi ritirata strategica in hotel e sonno poco ristoratore causa co-inquilino che ruggisce nel sonno come una famiglia di giaguari.

venerdì 22 giugno 2012

Biografia inutile: non mi azzardo a chiamarla "maturità"...



2002. In bici mi incarto da solo e mi rompo un braccio: è il giugno più caldo nella storia dell'umanità e soffro col gesso un paio di settimane, in più non posso guidare per tutta l'estate. Ne approfitto per laurearmi nuovamente, che detta così sembra una baggianata e forse lo è davvero. Ricevo l'incarico di produrre un libro e gestisco talmente male l'operazione che il volume esce a mia insaputa, ma almeno ho un posto nella storia della cultura. Sono diventato 25enne e quindi smetto di compiere gli anni.

2003. Blind Guardian Open Air a Coburg (Germania) è il primo festival all'estero: poter mangiare tutto il kebab che voglio giorno e notte è un segno di civiltà superiore. Acquisto la moto, più per fare il personaggio che per la sua utilità, ma alla fine risulta essere più utile che altro: da allora la uso sempre, ma come se fosse una bici. Mi iscrivo in una nuova palestra da pezzenti e mi dimentico regolarmente di rinnovare l'abbonamento, finchè accumulo 46 mesi di ritardi... ci vado ancora, ma entro ed esco dalla finestra del bagno. Scopro pure che l'alimentazione è fondamentale, più dei pesi stessi, cosa che comunque mi dimentico ogni volta che vado all'estero. E quindi sono un adulto, visto che in vacanza penso prima di tutto a mangiare e la festa passa in secondo piano.

2004. Viaggio in moto a gennaio da Treviso a Pordenone vestito come Lorenzo Lamas: mi congelo in modo umiliante, perdo le orecchie e da allora uso delle protesi di marzapane. In estate vado a Wacken senza biglietto, senza sapere bene la strada (unica certezza: “E' vicino ad Amburgo”), senza nemmeno una mappa della Germania (figurati il navigatore): arrivo dopo 13 ore di viaggio in piena notte, compro biglietto, pianto la tenda, dormo 0.5 ore, vivo la più grande Esperienza Metallara della storia. Ma, in preda al superomismo metallico, quell'estate mi ero fatto anche il Gods of Metal (Bologna, nubifragio biblico che trasforma l'arena in una palude, Judas Priest immani che fanno il fermo immagine e Twisted Sister che piazzano uno degli show più strappamutande della storia) e il Bang Your Head in Germania (mangio cose inenarrabili, piango a dirotto con Magnum e Gotthard e Queensyche che suonano tutto “Mindcrime”, mi ammazzo con Iced Earth e Doomsword, Sebastian Bach con la peggior backing band della sua carriera). In mezzo, primo volo in moto cercando di schivare un dromedario nella campagna di Sinistra Piave: nessun danno per me, qualcuno alla moto, orgoglio ferito e roccherolle. Dopo, festa glam su un barcone abusivissimo nella laguna veneta, costretto a navigare a fari spenti per sfuggire alla finanza.
Oh, faccio pure un Master in Marketing e Comunicazione.

2005. Soliti 150 concerti, tra famosi e pezzenti. Soliti 300 CD e passa, pentendomi come un coccodrillo. Mi ricordo il Gods a Bologna con Motley Crue headliner, ci vado con una marea di tossici inaffidabili che svaniscono appena arrivati, ricompaiono durante i Crue e spariscono di nuovo per rubare accendini: alcuni li scovo e li getto nel bagagliaio, altri sono rimasti a Bologna. Poi di nuovo Wacken, stavolta pioggia per un mese di seguito e temperature infami, fango fino alle ginocchia e tedeschi ubriachi: vittoria su tutta la linea. Per fortuna stavolta ci sono compagni di viaggio organizzati come neanche le gite dell'INPS. Ora ricordo... lavoro... stage gratuito da sfruttamento negriero in azienda che organizza eventi, zero possibilità di assunzione, parecchia bassa manovalanza, apprendo insulti in mestrino e guadagno una grigliata un mese dopo la scadenza del contratto (penso fosse la loro versione di “rimborso spese”).

domenica 6 maggio 2012

Biografia inessenziale: qualche altro anno...




1999. Sogno la California, ma non quella tossica dei Motley Crue, io viaggio sulle note del Gran Visir della Melodia Johnny Lima, il cantore della classe operaia della West Coast. La cosa cozza a tal punto con il Metallo Estremo che, per coerenza, abbandono l'Estremo e mi getto sulla Melodia: tanto la donna ce l'ho e non ho più nulla da dimostrare. Attraverso l'Italia per concerti di Metallo incandescente, in treno perché ho la patente ma non il mezzo di trasporto (60mila km verso Biella per tedeschi e doppiacassa). Capisco che il Mondo del Metal è delirante, mi adeguo al delirio e decido di non decidere del mio futuro. Coerentemente, faccio 2 esami universitari in cui il docente regala letteralmente il 30 a tutti i presenti e poi via in osteria: il mondo post-universitario mi pare un misto di Gardaland e alcolismo.

2000. Il nuovo millennio inizia anonimo, l'obiettivo è la laurea in vista di un progetto futuro inesistente: vagheggio di fare il ricercatore all'università, occupazione che consisterebbe nel bighellonare tra biblioteche e baccari di Venezia, stringere amicizie occasionali con turisti e studenti fuoricorso, tirarsela da intellettuale... In realtà voglio finire di studiare perché mi sono rotto di fare esami a luglio, quando invece dovrei essere al mare: anche se le superiori sono finite da un pezzo, con la testa sono ancora là. Càpito per caso in un paio di centri sociali, dove comprano la birra del discount e la servono col rincaro del 200%, ma li perdono perché trattano i cani meglio degli umani. Vado in palestra, ma a caso: una settimana 6 su 7, una settimana niente, mangio quello che mi danno in famiglia, il metabolismo tiene e questo mi basta.

2001. Mi laureo in 4 anni, mi sento un fenomeno da baraccone in mezzo ai fuoricorso. Ricevo anche un rimborso dall'università, una cifra risibile che spendo in birra e patatine. La mia tesi, letta oggi, fa cadere in un torpore immediato dopo poche righe, eppure all'epoca mi sembrava una rivoluzione in ambito storiografico: non è che oggi scrivo meglio, è che scrivo di cose più ganze o non scrivo proprio. Svolgo anche il servizio civile e sfrecciare in furgone per la provincia non mi dispiace affatto, almeno così ho imparato la geografia locale. Vado al Gods of Metal ogni anno, ad ogni edizione sono vestito sempre peggio. Sono sicuro di aver fatto anche altro, ma devono avermi messo qualcosa nel drink e non ricordo nulla... facciamo che mi sveglio nel 2002.

martedì 6 marzo 2012

Hardcore superstar LIVE & SWEATY




3 marzo 2012
New Age, Roncade (TV)... a 100 metri dalle pattuglie della stradale.

In occasione della imminente Festa della Donna, il New Age organizza una smutandata maschile a nome Hardcore Superstar. 
Pubblico abbondante e variopinto, in barba alla crisi e ai 25 euro d'ingresso... 
del resto il meccanismo “ledonnevannoavedereglisvedesi- gliuominivannoavedereledonnecheguardanoglisvedesi-glisvedesiringraziano” funziona a dovere ormai da anni. Solita pletora di cotonati con più capelli che buon gusto, ma tutto è funzionale al far festa e senza di loro dovrei scrivere solo di musica...

Le band.

Superhorrorfuck. Premesso che il New Age potrebbe anche smettere di pagare il fonico, che la resa sonora è da terzo mondo... questi veronesi hanno il look da nonmorti e uno stile lontanissimo dai miei gusti, molte zozzerie punkeggianti e il roccherrolle da cassintegrati di Wednesday 13. Si intuiscono dei ritornelli che mai conosceremo, resta un'immagine da festa di Halloween delle medie. Un sottofondo per pubbliche relazioni.
Sister. Formazione esteticamente indecisa o cerchiobottista: bassista clichè Nikki Sixx, chitarrista Swedish Death Metal, batterista abbastanza brutto da poter suonare nei WASP e alla voce uno a caso dei Marduk. Il suono non migliora e addio alla speranza di capire qualcosa delle canzoni: si intuisce che il singer è scarso, però nel dopo-show è quello che porta sul furgone strumenti e vestiti, quindi un lavoro già ce l'ha ed è meglio non abbia troppe aspettative di far carriera nella musica. I Sister sostengono di essere sleaze/punk, direi in modo decisamente aberrante, ma sono svedesi e quindi rimorchiano di più dei Superhorrofuck che hanno la sfiga di essere nati troppo vicino all'Adige.
Hardcore Superstar. Sarà la decima volta minimo che li vedo e non hanno mai sbagliato un concerto. Non gli serve più neanche fare album memorabili (gli ultimi hanno 2-3 pezzi + riempitivi), basta presentarsi sul palco per scatenare bolgia festa bolgia. Certo, se alla voce e alla batteria avessero Galeazzi e Ferrara, il pienone di fanciulle se lo scorderebbero, ma invece hanno i due figaccioni (Jocke palestrato e metallaro, Adde zingaro e unto come al solito) e quindi possono far passare anche il pigmeo alla chitarra (ma bravo il doppio del tossico che c'era prima) e Majin Bu al basso. Tra l'altro, come fa Jocke a cantare in quel modo e a muoversi fiero come un gallo cedrone?!

Il dopo.

I soliti guardoni parlano di zozzerie nell'aftershow, ma ero impegnato a ballare una programmazione finalmente Rock/Metal come Thor comanda (se escludiamo un 20 minuti del solito CD del New Age, che va messo su per contratto). Pare ci siano stati schiaffi all'ingresso. Uno nel parcheggio è svenuto sul cofano dell'auto, ma è un habituè e gli spazzini sanno già che va nell'umido. Due donzelle si vergogneranno di quello che hanno fatto, tra l'altro ho scoperto che è un reato grave per il diritto indonesiano. Al tipo che mi ha abbracciato fuori dai cessi: la prossima volta rimettilo dentro appena hai finito di farla. Da segnalare anche problemi deambulatori in pista, era passato Adde e il misto di sudore (suo) e bava (delle fanciulle) ha reso il pavimento un campo di calcio saponato. Majin Bu si è chiuso nel frigo della brasserie davanti al locale e verrà sostituito nel resto del tour da un orso con parrucca.

venerdì 17 febbraio 2012

Biografia inessenziale: la drammatica pubertà



Ah, gli anni '90... non ricordo di aver fatto nulla di costruttivo, semmai il contrario. Musicalmente fu un tracollo, camicioni a quadri e pizzetti anche nel pieno della Pianura Padana. Per tutto il resto, continuate a leggere.

1992. La famiglia compra casa a Jesolo: è la terra delle discoteche e a me piace il Metallo, ma posso ripiegare sulle sale giochi visto che mi regalano i gettoni. Delle amicizie comunque le faccio e l'estate acquisisce attrattive: qualcuno inoltre si degna di spiegarmi l'uso delle donne, anche se la cosa mi risulta alquanto astrusa.
Inizio con i giochi di ruolo e non ho ancora smesso, solo che ora sono bello e simpatico e intelligente, mentre allora ero solo un nerd.

1993. Liceo, Rugby, giochi di ruolo, Amiga, Metal. Ho 16 anni e non desidero altro.

1994. Decido di essere Metallaro anche nel look, è evidente che le braghe di fustagno hanno fallito e quindi tanto vale emarginarsi. Mi aiutano un paio di compagni di classe parecchio derelitti, che mi fanno comprare magliette trucide XXL e mi passano compilation su cassetta.
Rispettando lo sterotipo, comincio a bere birra: all'inizio mi fa schifo, ma resisto e sviluppo l'immunità. Trascino anche altri amici, la qualità della bevanda spesso è pessima causa denaro inesistente, ma le feste me le ricorderò per tutta la vita.

1995. Divento maggiorenne e non capisco a che pro. Tento la patente, ma vengo bocciato per disinteresse totale e mi faccio scarrozzare da mio cugino per un paio d'anni. Il rendimento scolastico e rugbystico è sempre impeccabile, quindi la famiglia accetta le scelte d'abbigliamento sperando che sia una fase. Per ribadire l'intransigenza mi decoloro i capelli: è un trauma che mio padre non supererà mai, ma quell'estate mi trovo una morosa occasionale e sono convinto di aver capito tutto dalla vita.

1996. Finisco il Classico con un voto buono ma non eccezionale, scappo immediatamente a Jesolo e faccio festa per tre mesi. Poi capisco che non posso andare a fare Medicina solo perché mi piace l'odore dell'ospedale e mi iscrivo a Storia a Venezia, senza pormi il problema di un futuro lavoro: pensavo ancora a Ghostbusters. Trovo anche la prima vera fidanzata, anche se sarebbe meglio dire che lei trova me... è comunque la conferma che il look straccione e i capelli decolorati a 19 anni danno una marcia in più. Nel frattempo ho sviluppato un carattere supponente e disinteressato al prossimo, mentre gli occhiali tondi continuano a farmi passare per intelligente.

1997. Prendo 30 al primo esame e la famiglia mi dice: “Perché niente lode?”. Capisco che mi attendono anni ingrati. Intanto mollo il Rugby, non ho più voglia e non me lo vedo come attività futura (in realtà non ho idea di cosa farò, studio Storia...): provano a farmi cambiare idea, ma a nessuno viene in mente di offrire soldi. Inizio ad andare in palestra e mi impegno anche, ma i risultati arrivano solo anni dopo, quando capisco che bisogna mangiare correttamente, bere poco e fare bene gli esercizi. Continuo ad avere la stessa morosa, comincio a capire qualcosa di donne ma non metto mai in pratica ciò che apprendo. Prendo la patente perché mi son rotto di girare sempre in bici.
Con un manipolo di eroi vado al primo Gods of Metal. Mi sento parte di qualcosa di grande, allora come oggi. Potrei scrivere tre romanzi e paio di saggi su quell'esperienza.

1998. Ho il chiodo, i capelli lunghi, la barbetta, ho cambiato occhiali, ogni tanto ascolto roba trucida per impressionare la gente (la quale giustamente se ne frega di me). Pochi soldi, ma tanti amici. Odio Venezia, che puzza d'estate e d'inverno ti gela le ossa, ma l'Università procede bene e vagheggio l'idea di restarci a lavorare: non mi accorgo che dovrei essere più servile verso i docenti, gente più sveglia di me si sta già dando da fare. Il Gods of Metal diventa appuntamento fisso. Non lavoro per non restare indietro con gli esami, quindi niente soldi e ferie a novembre, il mese che piace ai Metallari Depressi: io invece sognavo...

...Continua...