venerdì 9 gennaio 2015

Il Giorno delle Legnate

Giampi, OGM e Lex notano un piatto di fagioli incustodito

Metti che uno (nella fattispecie, Me) passi il sabato pomeriggio allo stadio di Rugby a svolgere le seguenti mansioni:
  • mangiare (panini) gratis
  • bere (Guinness) gratis
  • guardare la partita (giovanotti oversize che si menano, sporadicamente segnano punti, ancora più raramente giocano a Rugby)
  • promuovere la donazione di sangue --> Avis, mi raccomando! Non andate dalla concorrente Equitalia!
  • trasmettere affidabilità e suscitare fiducia nel sistema scolastico italiano
Uno che si dedica a tale immane impresa, la sera di sabato può forse scegliere un sano brodino di cavolodiavolo (cit.) e 2 avventurose ore di televisione? Giammai: invecchierò, ma non oggi.

Stasera, a Paese (la Los Angeles del Nord-Est), sotto un tendone da sagra... perché a Paese tutto deve avere un flavour da sagra, sennò la gente non si muove... dicevo, sotto il tendone è stato montato un ring.
E su quel ring si esbirà, per il mio diletto da bimbo di 10 anni, la Italian Championship Wrestling. ICW. Insomma, gente che si mena per finta ma sembra vero però è finto ma facciamo finta che sia vero: mi esalto come fossi nel pieno della mia puerizia, ma con l'aggiunta di birre (nella puerizia vera andavo avanti a patatine, Nippon e Ben Cola, mi stupisco di aver passato l'esame di quinta elementare).

Tendone da sagra con obbligatorio stand di birre e spritz, ma anche pop-corn/zucchero filato per soddisfare non solo in bambino che c'è in tutti noi, ma anche l'orda di nanetti di 8 anni che tiranneggiano nelle prime file.
Ring quasi professionale, allestimento generale decisamente meglio del previsto, motivatori di applausi che gironzolano per l'arena (vabbé, è un tendone, ma da ora in poi sarà “arena”), personaggi autoctoni che monitorano l'evento, gente casuale che crede suonino i Mirage (paladini del liscio sa sagra).
Poi via allo spettacolo e, siori e siore, è davvero divertente.
Gente in spandex che si tira schiaffi e fa voli immotivati dalle corde con l'unico intento di esaltare il pubblico e scatenare attachi d'epilessia nei bambini. Praticamente a metà strada tra i fumetti Marvel e la violenza da primo giorno di saldi.
Il messicano mascherato, il mafioso pericoloso, il buttafuori veronese che urla in dialetto mentre scaglia i nemici per aria, la rockstar mingherlina che viene battuta come una grancassa da un malvagio selvaggio brasiliano. Gesti atletici impressionati accompagnati da svarioni in stile traumatologia selvaggia. Una recitazione (perché nel wrestling si interpreta un personaggio... e Babbo Natale non esiste... e le strisce chimiche e le Torri Gemelle e i vaccini...) da “Vacanze di Natale” che serve a coinvolgere i bambini, ma anche gli adulti si spaccano dal divertimento... almeno fino a quando, tornati a casa, vedranno i loro figli provare i voli dal divano sopra i cristalli della zia ricca.
Il pubblico neutrale, quello capitato in zona solo perché c'è lo stand della birra, assiste entusiasta allo spettacolo. Alcuni azzardano anche il commento tecnico con un roboante: “Tìraghe 'na legna!”.

Alla fine dello show i wrestler sono disponibili a firmare autografi, fare foto e scambiare qualche chiacchiera. Visto che stasera ho 10 anni, mi lancio in mezzo ai lottatori per conoscere i miei nuovi eroi. In particolare cito:
  • El Tecnico, il messicano mascherato che vola come una zanzara e ai miei complimenti risponde: “Maracas!”
  • OGM, tanto violento e veronese sul ring, quanto simpatico e veronese nell'aftershow. Apprezzata tantissimo dalla gente di Paese la sua tendenza a esprimersi solo in dialetto.
Fighi anche gli altri, dai. Ma questi avevano il costumino più ganzo.

Lascio l'arena con la ferma intenzione di bere qualche altra birra al pub ed evitare di pagare applicando sul gestore una presa di sottomissione... ma questa è un'altra storia.